Quegli Oscar vinti con il film sbagliato

Cinema
Martin Scorsese
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L’88esima cerimonia degli Academy Awards si avvicina (in esclusiva su Sky domenica 28 febbraio) ma fra gli attori nominati quest’anno ce ne sono alcuni che vantano nella propria carriera pellicole ben più riuscite di quelle finite sotto la lente d’ingrandimento della giuria. E c’è anche chi in passato ha vinto con il film che meno lo meritava… GUARDA I VIDEO

 

La statuetta se la meritavano. Ma non per il film che è stato premiato. Insomma, erano al posto giusto (sul palco degli Academy Awards), nel momento sbagliato. Sono numerosi gli attori che hanno vinto l’Oscar per un film che non era certo il migliore fra quelli in cui sono comparsi: prendiamo Matt Damon. Oggi è in lizza per il premio Oscar come Miglior attore per The Martian e nel curriculum vanta già una statuetta, ricevuta nel 1998 per la sua apparizione in Will Hunting – Genio ribelle. Ma come può essere passata in sordina la sua interpretazione di un agente della CIA in The Good Shepherd, diretto da Robert De Niro? E, incredibilmente, neppure nei panni di Jason Bourne in The Bourne Identity e seguenti è riuscito ad attirare l’attenzione della giuria degli Academy Awards.



Nel ruolo del nobile balbuziente inglese Colin Firth è stato convincente, ma non è certo il meglio che ha fatto durante la carriera. Eppure l’attore ha ricevuto il premio Oscar proprio per il film Il discorso del Re, quando molti sono d’accordo nel dire che lo avrebbe meritato l’anno precedente con la pellicola A Single Man (per cui ha ricevuto una nomination), dove vestiva i panni di un professore gay in lutto per la scomparsa dell’amante.



Ci sono quei casi, poi, in cui dopo una serie di (incomprensibili) sconfitte l’Oscar finalmente arriva, un po’ come a dire: “Hai aspettato abbastanza, ora puoi vincere”. Peccato che spesso non è il migliore film della carriera di un attore ad essere premiato. È successo a Paul Newman che dopo sei anni di nomination vane ha ricevuto prima un Oscar alla carriera nel 1986 e un anno più tardi quello come Miglior attore protagonista per Il colore dei soldi. Andando ancora indietro nel tempo, Katharine Hepburn ha vinto la prima volta con La gloria del mattino nel 1934, per poi rimanere in panchina nomination dopo nomination per diversi anni, finché l’Academy Awards ha pensato che l’attesa era stata abbastanza lunga e via con l’Oscar per tre edizioni consecutive (è stata premiata come migliore attrice protagonista in Indovina chi viene a cena?, Sul lago dorato e Il leone d'inverno).

Non è andata meglio al regista Martin Scorsese che conta una dozzina di nomination ma un solo Oscar intascato. Per quale pellicola? The Departed – Il bene e il male. Certo, un ottimo film. Ma dove era la giuria degli Academy Awards quando il genio di Scorsese portava sullo schermo capolavori tipo Quei bravi ragazzi?



Poi, spunta anche chi l’Oscar proprio non è ancora riuscito a portarselo a casa, ma è (anche) quest’anno fra i super favoriti: se Leonardo Di Caprio questa volta riuscirà a spuntarla non è dato saperlo, ma la nomination ricevuta per la parte di Hugh Glass in Revenant – Redivivio fa ben sperare. Eppure, se venisse premiato, anche per lui non sarebbe la parte meglio riuscita. Certo, qui interpreta un ruolo del tutto nuovo, lottando contro gelo e orsi e riparandosi dentro la carcassa di un cavallo, ma il playboy di The Aviator o il broker tutto vizi di The Wolf of Wall Street erano tutto un altro paio di maniche…



Stesso discorso per Eddie Redmayne, con la differenza che lui un Oscar lo ha già vinto (ed era solo alla sua prima nomination) lo scorso anno con La teoria del tutto, dove vestiva i panni del fisico Stephen Hawking trasmettendo al pubblico in maniera sorprendente lo stato emotivo e la sofferenza fisica dello studioso. Dopo un’interpretazione tale c’è da domandarsi come la sua apparizione in The Danish Girl possa ricevere la medesima attenzione da parte della giuria degli Academy Awards, che lo ha nominato come Miglior attore. Di certo la delicatezza del tema affrontato, la storia del primo uomo che decide di cambiare sesso, potrebbe fare la differenza, come si legge sull’Hollywood Reporter: “Redmayne sarebbe stato comunque nominato se non si fosse trasformato in una donna nel film?”.

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