Il 29 febbraio su Sky Cinema 1 arriva in prima tv assoluta alle 21.10 La solita commedia - Inferno. Il film, prodotto da Lorenzo Mieli e Mario Gianani, scritto e diretto da Fabrizio Biggio e Francesco Mandelli, ci porta direttamente in un folle mondo di peccatori. Leggi l'intervista
di Helena Antonelli
La Divina Commedia di Dante Alighieri è stata il bersaglio di numerose parodie e rivisitazioni umoristiche, tra fumetti e film. Tra queste spicca ovviamente La solita commedia - Inferno di Biggio e Mandelli.
Una commedia che in realtà di “solito” non ha quasi nulla, proprio perché fuori dagli schemi delle produzioni nostrane un po’ tutte uguali. Si ride, come in ogni commedia che si rispetti, ma cosa più importante si sorride spesso anche con un pizzico di amarezza, perché ci si riconosce nei mille peccati piccoli e grandi di cui tutti, più o meno, siamo colpevoli.
L’idea di riportare Dante Alighieri sulla Terra per ricatalogare i gironi dell’Inferno ormai sempre più affollati da peccatori, è l’originale espediente che permette a Biggio e Mandelli di viaggiare tra i tanti tormenti quotidiani che ci dimostrano, in realtà, come l’Inferno vero sia già tra noi.
Da cosa nasce l’idea de La solita commedia inferno?
L’intento era quello di fare un seguito de I soliti idioti. Se in quel caso in primo piano c’erano i vizi con La solita commedia - Inferno al centro della storia ci sono i peccati, i peccati mortali.
Da qui lo spunto per un nuovo film
In realtà inizialmente l’abbiamo pensata come una serie tv. Sette puntate con i “vecchi peccati” e sette con i “nuovi”. Rispetto a I soliti idioti in questo film interpretiamo davvero molti personaggi comici con una maschera diversa.
Come è avvenuta la selezione dei peccati?
Ne abbiamo tralasciati tantissimi in realtà perché in 90 minuti non ci stavano dentro tuti. La cosa che abbiamo cercato di fare è stata mettere dentro quei peccati più divertenti che raccontassero una giornata tipo di Virgilio.
L’obiettivo della coppia Biggio-Mandelli ne La solita commedia inferno?
Un unico scopo. Far ridere la gente servendoci nient’altro che di storie della quotidianità. Abbiamo tirato fuori la realtà che ci circonda. Osservando la gente. Dall’angolo di una panchina in un parco pubblico, come al tavolo di un ristorante. Abbiamo raccontato alcuni aspetti del moderno inferno, ma per un’enciclopedia completa dei peccati capitali non sarebbero bastati dieci film.
C’è un po’ di satira politica nella commedia?
Nel film c’è il Ministero del brutto che ha come obiettivo quello di abbassare gli standard ed involgarire ogni aspetto della società in nome del dio denaro.
Nel film si fondono più generi comici. C’è qualcuno in particolare a cui vi ispirate quando siete in scena?
Sicuramente ai due mostri della comicità italiana che sono Troisi e Benigni. Ma anche la coppia Raimondo Vianello e Ugo Tognazzi che raccontano un po’ il reale con il surreale. Questo è lo stile che più ci piace.
Cosa c’è oltre la coppia Biggio-Mandelli?
Un mondo. Ci parliamo quasi tutti i giorni, ma continuiamo a custodire progetti anche individuali.
Previsione da Oscar, ce la farà Leonardo DiCaprio?
Ormai gli oscar sono un po’ il DiCaprio show. Siamo tutti in attesa di scoprire se quest’anno ce la farà o meno. Il sondaggio su Sky Cinema è positivo ma noi un po’ meno. In Revenant non ci ha entusiasmati.
Il film che più vi è piaciuto?
Sicuramente tra i tanti, Mad Max: Fury Road di George Miller con la bellissima Charlize Theron.