Pixar, stramberie da Oscar

Cinema

Federico Ercole

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La casa fondata da John Lasseter, in lizza per una statuetta anche quest'anno, ha una lunga storia costellata di statuette davvero meritate e di nominations, merito non solo della sua preziosa animazione e delle sue storie indimenticabili, ma dei sorprendenti, strani, unici e bizzarri personaggi che abitano le sue opere lunghe e corte

Era il 1987 quando un piccolo film di due minuti dell’anno precedente venne candidato all’Oscar come migliore cortometraggio d’animazione, ma non vinse, forse perché troppo rivoluzionario per l’epoca. Si tratta di Luxo Jr. meraviglia di John Lasseter la cui protagonista, una lampada senziente, divenne il simbolo della Pixar. Un personaggio inusuale, comune e strano insieme, che inaugura la magnifica originalità della Pixar e manifesta una volontà di animare ogni cosa possibile e farla diventare “viva”, come le emozioni di Inside Out, candidato quest'anno alla vittoria della statuetta come miglior film di animazione. E se ci riuscisse non sarebbe a prima volta.

Giocattoli animati - Fu con l’avvento di Toy Story nel 1995 che vincere le prestigiose statuette divenne una prassi per Lasseter e il suo magico team, poiché l’anno successivo ecco arrivare il premio come migliore film d’animazione, ricevuto successivamente anche da Up, Wall-E e altri capolavori. Cosa rende così favolosa l’esperienza estetica e narrativa della visione di un film di Pixar? Non solo la regia ad altissimi livelli, la maestria della realizzazione, la musica, le storie universali ma l’originale stramberia e il bizzarro carisma dei personaggi che popolano questi film, quelli principali come quelli secondari o le piccole apparizioni. Si deve a questa sublime stranezza, fantastica e così vera, molto del successo di Pixar. Toy Story contiene un esercito di personaggi strambi, trattando di giocattoli, tuttavia la massima stramberia è quella dei tristi, talvolta mostruosi, giocattoli torturati che vivono reclusi nella camera del “diabolico” Sid. Tra tutte queste chimere va segnalata la testa di bambola montata sui pezzi del meccano che appare come un orribile ma tenero aracnide. Nel cast principale, tornato anche nei sequel, il più strambo e irresistibile risulta Mister Potato, tubero di plastica antropomorfo.

Stranezze acquatiche
- In Alla ricerca di Nemo, altro lungometraggio da Oscar, tra tutti i pesci parlanti il personaggio più strano e in questo caso davvero inquietante è una bambina, ovvero la terribile Darla con il suo apparecchio iperbolico, colei che dovrà ricevere in regalo il piccolo pesce pagliaccio. Strani e simpatici sono poi molti animali della Pixar, dalla pecora danzante del cortometraggio L’Agnello Rimbalzello allo strano struzzo policromatico di Up, dove c’è inoltre il fenomenale cane Dug; dal ratto appassionato di cucina di Ratatouille agli orsi di Brave. Non c’è mai differenza di trattamento tra oggetti, bestie e persone, poiché ognuna di queste categorie vuole esprimere qualcosa, che sia un insetto, un telefono giocattolo, un pesce, un robot spazzino, un anziano malinconico. Miracoli della Pixar, pittrice di vite possibili.

Emozioni in stile Picasso
- Quest’anno due opere di Pixar sono candidate all’Oscar, il lungometraggio Inside Out e il cortometraggio Sanjay’s Super Team. E’ probabile che Pixar ce la faccia ancora e Inside Out contiene personaggi come sempre incredibili, tra tutti il più strano e indimenticabile è Bing Bong, l’amico immaginario della giovane protagonista, una miscela tra più animali che possiede lo spessore artistico di un’invenzione di Picasso.

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