Breve storia della steadicam. VIDEO

Cinema
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Dalla prima sperimentazione in Questa terra è la mia terra del 1976, alle scene cult di Rocky e Shining, fino ad arrivare a pellicole più recenti come Kill Bill e Birdman. Ecco come la tecnologia per la stabilizzazione delle immagini in movimento ha cambiato per sempre la storia del cinema

Tutto è iniziato nel 1975, quando il direttore della fotografia Garrett Brown ha sperimentato sul set di Questa terra è la mia terra, biopic dedicato al musicista Woody Guthrie, l’utilizzo di una cinepresa mobile con uno stabilizzatore in grado di attutire i movimenti. Per la prima volta su grande schermo si è vista una sequenza in cui la telecamera scendeva dall’alto e poi inseguiva un protagonista senza nessun sbalzo e, soprattutto, con una sensazione di morbida continuità. Oggi siamo abituati a questo tipo di riprese, ma 40 anni fa rappresentò una novità tale da far vincere all’ideatore l’Oscar per la migliore Fotografia nel 1976. Nello stesso anno Brown utilizzò la sua invenzione anche in alcune sequenze di Rocky: dalla corsa di Stallone per le strade di Philadelphia alla salita sulle scale del Museum of Art.

A consacrare definitivamente l’uso della Steadicam, è comunque stato uno dei più grandi maestri del cinema: Stanley Kubrick, per la celebre sequenza del corridoio di Shining. In questa occasione Kubrick chiese a Garrett Brown una modifica per portare l’obiettivo a livello del triciclo.

Negli anni ’80 e ’90 vediamo questa invenzione nelle pellicole di molti cineasti d’autore: The Untouchables - Gli intoccabili di Brian de Palma, Quei bravi ragazzi di Martin Scorsese, Boogie Nights di Paul Thomas Anderson. Ma è nel nuovo millennio che la Steadicam diventa di uso comune, come dimostra l’utilizzo in alcuni delle più belle pellicole dell’ultimo decennio: dall’Arca Russa a Kill Bill, passando per I figli degli uomini ed Espiazione, fino ad arrivare alla serie tv cult come True Detective.

E’ sempre la Steadicam ad aver reso possibile una delle più belle sequenze di Birdman, film di Alejandro González Iñárritu che ha fatto incetta di Premi Oscar lo scorso anno. E, forse, così sarà anche per The Revenant-Redivivo, la nuova pellicola di Iñárritu in corsa per ben 12 statuette, in cui la Steadicam la fa da padrone nelle scene più forti.

Per ripercorrere in video 40 anni di questa tecnologia, ecco arrivare un mashup di Borealisk, con 5 minuti di immagini in movimento girate solo con la Steadicam. Una gran bella lezione di cinema, nell’era delle action camera e delle videocamere indossabili alla portata di tutti.

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