Salemme in "Se mi lasci non vale": la vendetta d’amore è servita

Cinema
Vincenzo Salemme, Paolo Calabresi e Carlo Buccirosso in una scena del film "Se mi lasci non vale" - Foto Warner Bros
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Vincenzo Salemme torna dietro e davanti la macchina da presa per una nuova commedia da attore e regista, Se mi lasci non vale, dal 21 gennaio al cinema. Nel cast anche Paolo Calabresi, Carlo Buccirosso, Serena Autieri, Tosca D'Aquino e Carlo Giuffrè

di Alessio Accardo

Arriva in sala Se mi lasci non vale, decima regia cinematografica di Vincenzo Salemme, la prima non basata su una sua sceneggiatura. Il progetto porta infatti la firma di Paolo Genovese, il regista di Immaturi e Sei mai stata sulla luna? Un copione che se ne infischia della verosimiglianza, affidandosi ai solidi meccanismi della commedia degli equivoci, tipici della tradizione napoletana da Scarpetta in giù.

Lasciati dalle rispettive compagne, Vincenzo e Paolo decidono di metter in atto un folle piano machiavellico: ciascuno di loro concupirà la ex dell’altro, con lo scopo di sedurla e poi abbandonarla.

Si capisce subito che la trama è talmente improbabile che ha la mera funzione di agire da pretesto narrativo per consentire ai comici coinvolti di dispiegare la propria cifra stilistica: improntata allo sberleffo e al sarcasmo - come al solito - quella del regista-attore; indolente e stralunata quella del romanissimo Paolo Calabresi, una assoluta novità sui set di Salemme.

A costituire uno degli spunti più originali del progetto è proprio l’alchimia tutta speciale tra la spumeggiante tracotanza partenopea di Salemme e la stranita sprovvedutezza di Calabresi; il quale, dopo essersi messo in luce nella serie-tv Boris, si è poi affermato grazie alla partecipazione a pellicole interessanti e diversissime tra loro come Smetto quando voglio o La corrispondenza di Tornatore.

Non mancano naturalmente i fedelissimi di Salemme, a partire da Carlo Buccirosso che ultimamente è talmente cresciuto da meritare plurime convocazioni sui set di Paolo Sorrentino (ne Il divo e ne La grande bellezza) e la vittoria del David di Donatello per Noi e La Giulia. Un attore dotato, Buccirosso, che aggiunge al talento un’altra dote apprezzabile: l’autoironia. 

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