Il film uscirà nei cinema il prossimo 14 gennaio; è l'ultima fatica di Giuseppe Tornatore che torna, dopo il precedente La migliore offerta, a riflettere sul sentimento dell'amore e di come condiziona la vita della gente. Leggi l'intervista a Tornatore
di Alessio Accardo
La scorsa primavera siamo stati a Edimburgo, su uno dei molti set internazionali de La Corrispondenza, undicesimo lungometraggio di Peppuccio Tornatore. E’ la storia di una studentessa che, per sublimare un antico lutto, nel tempo libero fa la stunt in film di azione in cui il suo doppio è fatalmente destinato a morire. La interpreta la modella e attrice ucraina di nascita ma francese di adozione, Olga Kurylenko. Al suo fianco, un professore di astrofisica interpretato dal grande Jeremy Irons, protagonista di molti film di autore ma anche di blockbuster hollywoodiani come l'attesissimo Batman vs. Superman - Dawn of Justice. Abbiamo incontrato il regista. Ecco cosa ci ha raccontato
Tornatore, dopo La migliore offerta ancora un film girato in inglese, con cast internazionale. Sebbene lei già in passato abbia realizzato delle opere con le stesse caratteristiche (penso a Una pura formalità e La leggenda del pianista sull’oceano), la sequenza dei suoi ultimi due lavori sembrerebbe segnalare una ben precisa direzione di marcia. E’ così?
Non lo so se c'è una precisa direzione di marcia. Io in genere non prevedo delle direzioni di marcia, mi faccio prendere dalle storie che via via mi coinvolgono e in cui riesco a coinvolgere gli altri, almeno i produttori. Si forse non era mai accaduto prima che facessi due film consecutivi in inglese, pero non lo so se questo ha un significato non mi pare per quello che mi riguarda.
Ora ci troviamo in Scozia, ma le 10 settimane di riprese de La corrispondenza si sono svolte o si svolgeranno tra Inghilterra e Italia (in Piemonte e in Trentino). Al di là delle motivazioni produttive, esistono ragioni narrative nella scelta di queste location?
Assolutamente si, l’ambientazione è molto legata alla tessitura narrativa del film. Il film si svolge in parte in Scozia e in parte nello Yorkshire, ci sono delle ragioni interne alla storia, non è una scelta dovuta al fatto di trovare interessante Edimburgo e York. Quanto all'atmosfera, si tratta di un film grigio, come tipo di suggestione visuale.
Protagonisti del suo cast sono due volti notissimi come Jeremy Irons e Olga Kurylenko. Ci può raccontare per quali ragioni sono stati scelti e che cosa ha scoperto di loro che già non conoscesse?
Innanzitutto avevano le caratteristiche dei due personaggi,in tutti i sensi: l’età, il fascino, la capacita seduttiva, oserei dire. Jeremy Irons era perfetto per questo tipo di personaggio, quando glielo abbiamo proposto io ho avuto una conversazione con lui via Skype e ho capito subito che avrebbe fatto il film. Per il ruolo della ragazza la scelta è stata più complessa ma quando ho incontrato Olga Kurylenko, a novembre dell’anno scorso, ho capito immediatamente di essere arrivato all'approdo definitivo.
Cosa ci può dire in particolare di Olga Kurylenko, un’attrice dalla bellezza straordinaria, con un passato da modella?
Di solito si pensa che un’attrice che viene dal mondo della moda abbia dei limiti, invece Olga mi ha sorpreso per la straordinaria... non vorrei dire professionalità, perché e riduttivo; lei è proprio un’attrice, ha un suo metodo molto solido nell’affrontare lavoro e personaggio. Ha un rapporto con la macchina da presa molto forte, da attrice navigata ed è generosissima: un soldato complice del film!
Immagino che sulla trama de La corrispondenza non si possa svelare più di tanto, però intanto possiamo dire che si tratta di un film sull’elaborazione di un lutto, con venature meta-cinematografiche? O è una sintesi che non gli rende onore?
Io non lo definirei cosi (sorride) La corrispondenza è soprattutto una storia d’amore moderna, che si nutre delle nostre abitudini e del nostro rapporto con la tecnologia, e con tutto ciò che la tecnologia ha stravolto nel nostro modo di vivere e di rapportarci agli altri. Ma è soprattutto una storia d'amore.
Una straordinaria storia d'amore, come già viene definita su alcuni giornali. Mi viene da domandarle se la straordinarietà dipenda anche dal divario di età che c’e’ tra i due?
In parte si, pero oggi non ci sì scandalizza più di tanto per una storia d'amore tra un uomo maturo (che si porta bene gli anni che ha, come Jeremy Irons) e una donna più giovane. Perciò non credo che la straordinarietà risieda nel divario di età, anche se il divario di età ha una sua funzione narrativa. Forse l'eccezionalità risiede nella particolare situazione di distanza che intercorre tra i due protagonisti, quella si ha elementi di sorpresa e mi auguro di originalità.
Come le pare che stia venendo questo suo undicesimo lungometraggio?
L’idea che mi sono fatto adesso, a meta riprese, e’ che questo film abbia una sua non trascurabile leggerezza. La corrispondenza ha avuto molte difficolta di organizzazione, però una volta partito sta mostrando una leggerezza - nel senso buono del termine - che mi riempie di gioia. E’ un film che percorre la sua strada con grande sicurezza e mi auguro anche con buon esito.
di Alessio Accardo
La scorsa primavera siamo stati a Edimburgo, su uno dei molti set internazionali de La Corrispondenza, undicesimo lungometraggio di Peppuccio Tornatore. E’ la storia di una studentessa che, per sublimare un antico lutto, nel tempo libero fa la stunt in film di azione in cui il suo doppio è fatalmente destinato a morire. La interpreta la modella e attrice ucraina di nascita ma francese di adozione, Olga Kurylenko. Al suo fianco, un professore di astrofisica interpretato dal grande Jeremy Irons, protagonista di molti film di autore ma anche di blockbuster hollywoodiani come l'attesissimo Batman vs. Superman - Dawn of Justice. Abbiamo incontrato il regista. Ecco cosa ci ha raccontato
Tornatore, dopo La migliore offerta ancora un film girato in inglese, con cast internazionale. Sebbene lei già in passato abbia realizzato delle opere con le stesse caratteristiche (penso a Una pura formalità e La leggenda del pianista sull’oceano), la sequenza dei suoi ultimi due lavori sembrerebbe segnalare una ben precisa direzione di marcia. E’ così?
Non lo so se c'è una precisa direzione di marcia. Io in genere non prevedo delle direzioni di marcia, mi faccio prendere dalle storie che via via mi coinvolgono e in cui riesco a coinvolgere gli altri, almeno i produttori. Si forse non era mai accaduto prima che facessi due film consecutivi in inglese, pero non lo so se questo ha un significato non mi pare per quello che mi riguarda.
Ora ci troviamo in Scozia, ma le 10 settimane di riprese de La corrispondenza si sono svolte o si svolgeranno tra Inghilterra e Italia (in Piemonte e in Trentino). Al di là delle motivazioni produttive, esistono ragioni narrative nella scelta di queste location?
Assolutamente si, l’ambientazione è molto legata alla tessitura narrativa del film. Il film si svolge in parte in Scozia e in parte nello Yorkshire, ci sono delle ragioni interne alla storia, non è una scelta dovuta al fatto di trovare interessante Edimburgo e York. Quanto all'atmosfera, si tratta di un film grigio, come tipo di suggestione visuale.
Protagonisti del suo cast sono due volti notissimi come Jeremy Irons e Olga Kurylenko. Ci può raccontare per quali ragioni sono stati scelti e che cosa ha scoperto di loro che già non conoscesse?
Innanzitutto avevano le caratteristiche dei due personaggi,in tutti i sensi: l’età, il fascino, la capacita seduttiva, oserei dire. Jeremy Irons era perfetto per questo tipo di personaggio, quando glielo abbiamo proposto io ho avuto una conversazione con lui via Skype e ho capito subito che avrebbe fatto il film. Per il ruolo della ragazza la scelta è stata più complessa ma quando ho incontrato Olga Kurylenko, a novembre dell’anno scorso, ho capito immediatamente di essere arrivato all'approdo definitivo.
Cosa ci può dire in particolare di Olga Kurylenko, un’attrice dalla bellezza straordinaria, con un passato da modella?
Di solito si pensa che un’attrice che viene dal mondo della moda abbia dei limiti, invece Olga mi ha sorpreso per la straordinaria... non vorrei dire professionalità, perché e riduttivo; lei è proprio un’attrice, ha un suo metodo molto solido nell’affrontare lavoro e personaggio. Ha un rapporto con la macchina da presa molto forte, da attrice navigata ed è generosissima: un soldato complice del film!
Immagino che sulla trama de La corrispondenza non si possa svelare più di tanto, però intanto possiamo dire che si tratta di un film sull’elaborazione di un lutto, con venature meta-cinematografiche? O è una sintesi che non gli rende onore?
Io non lo definirei cosi (sorride) La corrispondenza è soprattutto una storia d’amore moderna, che si nutre delle nostre abitudini e del nostro rapporto con la tecnologia, e con tutto ciò che la tecnologia ha stravolto nel nostro modo di vivere e di rapportarci agli altri. Ma è soprattutto una storia d'amore.
Una straordinaria storia d'amore, come già viene definita su alcuni giornali. Mi viene da domandarle se la straordinarietà dipenda anche dal divario di età che c’e’ tra i due?
In parte si, pero oggi non ci sì scandalizza più di tanto per una storia d'amore tra un uomo maturo (che si porta bene gli anni che ha, come Jeremy Irons) e una donna più giovane. Perciò non credo che la straordinarietà risieda nel divario di età, anche se il divario di età ha una sua funzione narrativa. Forse l'eccezionalità risiede nella particolare situazione di distanza che intercorre tra i due protagonisti, quella si ha elementi di sorpresa e mi auguro di originalità.
Come le pare che stia venendo questo suo undicesimo lungometraggio?
L’idea che mi sono fatto adesso, a meta riprese, e’ che questo film abbia una sua non trascurabile leggerezza. La corrispondenza ha avuto molte difficolta di organizzazione, però una volta partito sta mostrando una leggerezza - nel senso buono del termine - che mi riempie di gioia. E’ un film che percorre la sua strada con grande sicurezza e mi auguro anche con buon esito.