Brad Pitt, Christian Bale, Ryan Gosling Steve Carrell sono i protagonisti di una pellicola che raccconta il crollo di Wall Street dal punto di vista di 4 outsider esperti in finanza.
Basato sul best seller di Michael Lewis e ispirato ad una storia vera, un film candidato a 4 Golden Globe. In attesa di vederlo in sala il 7 gennaio non perdete la puntata di Sky Cine News prevista per il 31 dicembre
di Barbara Tarricone
@barbaratarri
Se siete come me, del crollo finanziario del 2008 avete capito che era legato al mercato immobiliare e che questo, a sua volta era crollato perché la gente non era più in grado di mantenere fede al proprio mutuo. Adam McKay prende Brad Pitt, Christian Bale, Ryan Gosling Steve Carrell e dirige La Grande Scommessa, con la missione di spiegarci in una lezione di economia pop che cosa sia successo veramente e come l’imprevedibile apocalissi di wall street qualcuno l’avesse prevista, ci abbia investito sopra e fatto i miliardi.
Basandosi sul libro best seller di Michael Lewis McKay McKay svolta dal genere che gli abbiamo visto dirigere fino ad adesso (Anchorman, Fratellastri a 40 anni) e con camera a mano, montaggio, scelte musicali e special guest (da Margot Robbie in una vasca da bagno a Selena Gomez ad un tavolo da gioco) tenta di alleggerire e farci digerire termini, meccanismi e pratiche economiche
.
Capiamo presto che lupi peggiori di quelli di Wolf of Wall Street (e il ricordo recente del mega successo di Scorsese non può non avere influito sulla scelta del tema del film) lupi speculatori delle maggiori istituzioni finanziarie e quindi praticamente tutti gli operatori finanziari, stanno gonfiando in modo scriteriato e fraudolento una bolla immobiliare. Sappiamo che la bolla poi è deflagrata, portandosi dietro lavori e case della gente comune. Ma anche conducendo al crollo delle istituzioni stesse ( non è uno spoiler vi ricorderete le fiumane di traders che uscivano, senza un lavoro, dalla Lehman Brothers in fallimento).
Se il loro assunto era che non importava che cosa sarebbe successo dopo il loro lucrare su investimenti funambolici che li rendevano ricchi in modo vergognoso, c’erano nel frattempo alcune Cassandre che avevano previsto il cambiamento di rotta (sempre con l’intenzione di arricchirsi, badate bene). Il primo che incontriamo è l’outsider Christian Bale: un incrocio tra American Psycho e Rain Man nel ruolo del genio finanziario Michael Burry. Basato su un personaggio reale, mescola genialità e sindrome di asperger : un reietto sociale con un occhio solo, ma dalla vista acutissima quando si tratta di numeri. La grande scommessa del film è la sua: gli investimenti che fa sono contro tendenza perché scommettono contro il mercato immobiliare.
E’ così che attrae Ryan Gosling un personaggio fittizio vagamente basato su un vero banchiere non del tutto raccondabile, che nel film serve anche il ruolo del narratore, guardando spesso dritto in camera e presentando questo o quel personaggio. Li raggiunge anche Steve Carrell - un hedge funder sbiondito, imbolsito, logorato dalla vita a Wall Street e con l’abitudine di imporsi senza filtri in qualunque conversazione. Due pesci piccoli: John Magaro e Finn Wittrock hanno bisogno dell’aiuto della loro conoscenza Brad Pitt con la barba, sempre più simile a Robert Redford, per potere partecipare all’investimento del secolo . Un banchiere che da Wall Street è passato al Colorado , dal colore dei soldi al colore dell’insalata vegana, passando per la moda new age della pulizia periodica del colon.
“Questi uomini non sono eroi- ci ha raccontato Christian Bale- sono solo persone che hanno scoperto e parlato della verità . Ma il resto della società è così degradata e fraudolenta che a confronto è vero sembrano eroi”.
La grande scommessa ha ottenuto 4 nomination ai Golden Globe (che potrete seguire in diretta su Sky Atlantic nella notte tra domenica 10 e lunedì 11 gennaio)
Queste le nomination ottenute dal film:
Candidatura per il miglior film commedia o musical
Candidatura per il miglior attore in un film commedia o musicale a Christian Bale
Candidatura per il miglior attore in un film commedia o musicale a Steve Carell
Candidatura per la migliore sceneggiatura a Adam McKay e Charles Randolph
di Barbara Tarricone
@barbaratarri
Se siete come me, del crollo finanziario del 2008 avete capito che era legato al mercato immobiliare e che questo, a sua volta era crollato perché la gente non era più in grado di mantenere fede al proprio mutuo. Adam McKay prende Brad Pitt, Christian Bale, Ryan Gosling Steve Carrell e dirige La Grande Scommessa, con la missione di spiegarci in una lezione di economia pop che cosa sia successo veramente e come l’imprevedibile apocalissi di wall street qualcuno l’avesse prevista, ci abbia investito sopra e fatto i miliardi.
Basandosi sul libro best seller di Michael Lewis McKay McKay svolta dal genere che gli abbiamo visto dirigere fino ad adesso (Anchorman, Fratellastri a 40 anni) e con camera a mano, montaggio, scelte musicali e special guest (da Margot Robbie in una vasca da bagno a Selena Gomez ad un tavolo da gioco) tenta di alleggerire e farci digerire termini, meccanismi e pratiche economiche
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Capiamo presto che lupi peggiori di quelli di Wolf of Wall Street (e il ricordo recente del mega successo di Scorsese non può non avere influito sulla scelta del tema del film) lupi speculatori delle maggiori istituzioni finanziarie e quindi praticamente tutti gli operatori finanziari, stanno gonfiando in modo scriteriato e fraudolento una bolla immobiliare. Sappiamo che la bolla poi è deflagrata, portandosi dietro lavori e case della gente comune. Ma anche conducendo al crollo delle istituzioni stesse ( non è uno spoiler vi ricorderete le fiumane di traders che uscivano, senza un lavoro, dalla Lehman Brothers in fallimento).
Se il loro assunto era che non importava che cosa sarebbe successo dopo il loro lucrare su investimenti funambolici che li rendevano ricchi in modo vergognoso, c’erano nel frattempo alcune Cassandre che avevano previsto il cambiamento di rotta (sempre con l’intenzione di arricchirsi, badate bene). Il primo che incontriamo è l’outsider Christian Bale: un incrocio tra American Psycho e Rain Man nel ruolo del genio finanziario Michael Burry. Basato su un personaggio reale, mescola genialità e sindrome di asperger : un reietto sociale con un occhio solo, ma dalla vista acutissima quando si tratta di numeri. La grande scommessa del film è la sua: gli investimenti che fa sono contro tendenza perché scommettono contro il mercato immobiliare.
E’ così che attrae Ryan Gosling un personaggio fittizio vagamente basato su un vero banchiere non del tutto raccondabile, che nel film serve anche il ruolo del narratore, guardando spesso dritto in camera e presentando questo o quel personaggio. Li raggiunge anche Steve Carrell - un hedge funder sbiondito, imbolsito, logorato dalla vita a Wall Street e con l’abitudine di imporsi senza filtri in qualunque conversazione. Due pesci piccoli: John Magaro e Finn Wittrock hanno bisogno dell’aiuto della loro conoscenza Brad Pitt con la barba, sempre più simile a Robert Redford, per potere partecipare all’investimento del secolo . Un banchiere che da Wall Street è passato al Colorado , dal colore dei soldi al colore dell’insalata vegana, passando per la moda new age della pulizia periodica del colon.
“Questi uomini non sono eroi- ci ha raccontato Christian Bale- sono solo persone che hanno scoperto e parlato della verità . Ma il resto della società è così degradata e fraudolenta che a confronto è vero sembrano eroi”.
La grande scommessa ha ottenuto 4 nomination ai Golden Globe (che potrete seguire in diretta su Sky Atlantic nella notte tra domenica 10 e lunedì 11 gennaio)
Queste le nomination ottenute dal film:
Candidatura per il miglior film commedia o musical
Candidatura per il miglior attore in un film commedia o musicale a Christian Bale
Candidatura per il miglior attore in un film commedia o musicale a Steve Carell
Candidatura per la migliore sceneggiatura a Adam McKay e Charles Randolph