Marco Malvaldi racconta i pazzerelloni del BarLume

Cinema
Marco Malvaldi (foto Getty)
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Torna il Barlume con i suoi strampalati protagonisti e le sue storie liberamente tratte da libri e racconti di Marco Malvaldi editi da Sellerio: lunedì 18 gennaio alle ore 21.10 su Sky Cinema 1 e alle ore 21.40 su Sky Cinema Hits vedremo Azione e reazione

di Fabrizio Basso

C'è chi la chiama matti. Chi pazzi. E c'è chi, come Marco Malvaldi, la definisce pazzerelloni. E se lo dice lui che quelli del BarLume li ha creati, c'è da credergli. Questa bizzarra squadra di improbabili investigatori, cadaveri che sembrano umani, una commissaria dalla sguardo di ghiaccio (peggio di Clint Eastwood) e una barista dallo sguardo che ghiaccia (come un aforisma bello di Gino Patroni), il tutto collegato da Filippo Timi, che è il gran burattinaio di tutti i "caratteri" inventati da Malvaldi. La commedia gialla del "Barlume" torna, con due nuove storie liberamente tratte dalla creatività di Marco Malvaldi (edito da Sellerio): abbiamo già visto Il telefono senza fili e lunedì 18 gennaio alle ore 21.10 su Sky Cinema 1 e alle 21.40 su Sky Cinema Hits vedremo la seconda storia Azione e reazione. Nell'attesa abbiamo intervistato Marco Malvaldi.

Siamo al terzo atto del Barlume su Sky Cinema 1.
E i miei personaggi sono sempre più pazzerelloni.
Superano quelli di carta?
Certo perché in fase di sceneggiatura si lavora a più teste ed emergono spunti nuovi.
Altri due episodi.
Uno nasce da un romanzo, l'altro da un racconto.
Le piacciono i suoi personaggi che diventano reali?
Mi diverto quasi sempre a fargli prendere corpo. E talvolta tornano con nuovo vesti nei libri.
Ad esempio?
Ora c'è la commissaria. Nel libro, intendo. Prima era un commissario.
La commissaria e la barista: si aggiorna con le quote rosa.
Esatto. Mi allineo con le normative europee.
Certo che la barista (Enrica Guidi, ndr) era, è un bel personaggio.
A tutto tondo in tutti i sensi. Materia grigia e materia rosa sempre in eccellenza.
Ma chi sono i cadaveri del BarLume?
Posso essere sincero?
Certo.
Molte vittime sono persone reali che non sopporto. Le ammazzo con la letteratura.
Potrebbe essere protagonista di un revenge movie.
Farei una strage di direttori di banche...oggi.
Le piacerebbe recitare?
Non sono capace...
Appunto, è meglio.
Dice che fa curriculum?
Potrebbe.
Comunque se dovessi sostenere un ruolo vorrei essere il professor Moriarty: sta sempre nell'ombra, non si sporca le mani ma è una gran me...
Chi è davvero Marco Malvaldi?
Mio padre direbbe un chimico-fisico.
Cioè?
Un chimico che parla di fisica o un fisico che parla di chimica. Poi quando si è tra amici si converge su topa e pallone.
Il suo libro più recente Buchi nella Sabbia ha avuto recensioni stellari.
Sono il primo a stupirmi. Lo spazio che un quotidiano concede a te lo toglie a un altro.
Siete in tanti a contendervelo?
Eccome. Ogni anno vengono fuori persone nuove e poi ci sono quelle già note, qualcuno magari peggiora.
Come nasce Buchi nella Sabbia?
Ho avuto la fortuna di conoscere il poeta Ernesto Ragazzoni e mi sono detto che non è giusto che altri non lo conoscano, che devo metterlo in una storia.
Come la ha sviluppata?
In origine volevo dare una ambientazione militare poi ho scelto l'opera perché a cavallo tra Ottocento e Novecento era come una partita di calcio oggi: mazzate.
Davvero?
Le opposte fazioni si menavano, le fazioni dei cantanti romantici si accoltellavano. Nel libro, in Ragazzoni tutto è irriguardoso e irriverente in un luogo, l'Opera, dove una svista si tramuta in tragedia.
Poi c'è Puccini...
Lui non ha mai diretto una sua opera. Tranne una volta: la Tosca a Carrara, terra di anarchici.
E il tenore sul palco, per la fucilazione?
Storicamente mai accaduto. Anche se c'è un caso anomalo. Fabio Armiliato per un errore scenico a Macerata ricevette un pallettone in un gamba fratturandosela. Pochi giorni dopo cadde in scena e si ruppe l'altra: era nel mirino di una sfiga a occhio di bue!
Che sta leggendo?
Un testo di matematica e i Vedovi Neri di Asimov.
Un consiglio di lettura per i lettori di Sky.it?
La Teologia del Cinghiale di Gesuino Nemus.








di Fabrizio Basso

C'è chi la chiama matti. Chi pazzi. E c'è chi, come Marco Malvaldi, la definisce pazzerelloni. E se lo dice lui che quelli del BarLume li ha creati, c'è da credergli. Questa bizzarra squadra di improbabili investigatori, cadaveri che sembrano umani, una commissaria dalla sguardo di ghiaccio (peggio di Clint Eastwood) e una barista dallo sguardo che ghiaccia (come un aforisma bello di Gino Patroni), il tutto collegato da Filippo Timi, che è il gran burattinaio di tutti i "caratteri" inventati da Malvaldi. La commedia gialla del "Barlume" torna, con due nuove storie liberamente tratte dalla creatività di Marco Malvaldi (edito da Sellerio): abbiamo già visto Il telefono senza fili e lunedì 18 gennaio alle ore 21.10 su Sky Cinema 1 e alle 21.40 su Sky Cinema Hits vedremo la seconda storia Azione e reazione. Nell'attesa abbiamo intervistato Marco Malvaldi.

Siamo al terzo atto del Barlume su Sky Cinema 1.
E i miei personaggi sono sempre più pazzerelloni.
Superano quelli di carta?
Certo perché in fase di sceneggiatura si lavora a più teste ed emergono spunti nuovi.
Altri due episodi.
Uno nasce da un romanzo, l'altro da un racconto.
Le piacciono i suoi personaggi che diventano reali?
Mi diverto quasi sempre a fargli prendere corpo. E talvolta tornano con nuovo vesti nei libri.
Ad esempio?
Ora c'è la commissaria. Nel libro, intendo. Prima era un commissario.
La commissaria e la barista: si aggiorna con le quote rosa.
Esatto. Mi allineo con le normative europee.
Certo che la barista (Enrica Guidi, ndr) era, è un bel personaggio.
A tutto tondo in tutti i sensi. Materia grigia e materia rosa sempre in eccellenza.
Ma chi sono i cadaveri del BarLume?
Posso essere sincero?
Certo.
Molte vittime sono persone reali che non sopporto. Le ammazzo con la letteratura.
Potrebbe essere protagonista di un revenge movie.
Farei una strage di direttori di banche...oggi.
Le piacerebbe recitare?
Non sono capace...
Appunto, è meglio.
Dice che fa curriculum?
Potrebbe.
Comunque se dovessi sostenere un ruolo vorrei essere il professor Moriarty: sta sempre nell'ombra, non si sporca le mani ma è una gran me...
Chi è davvero Marco Malvaldi?
Mio padre direbbe un chimico-fisico.
Cioè?
Un chimico che parla di fisica o un fisico che parla di chimica. Poi quando si è tra amici si converge su topa e pallone.
Il suo libro più recente Buchi nella Sabbia ha avuto recensioni stellari.
Sono il primo a stupirmi. Lo spazio che un quotidiano concede a te lo toglie a un altro.
Siete in tanti a contendervelo?
Eccome. Ogni anno vengono fuori persone nuove e poi ci sono quelle già note, qualcuno magari peggiora.
Come nasce Buchi nella Sabbia?
Ho avuto la fortuna di conoscere il poeta Ernesto Ragazzoni e mi sono detto che non è giusto che altri non lo conoscano, che devo metterlo in una storia.
Come la ha sviluppata?
In origine volevo dare una ambientazione militare poi ho scelto l'opera perché a cavallo tra Ottocento e Novecento era come una partita di calcio oggi: mazzate.
Davvero?
Le opposte fazioni si menavano, le fazioni dei cantanti romantici si accoltellavano. Nel libro, in Ragazzoni tutto è irriguardoso e irriverente in un luogo, l'Opera, dove una svista si tramuta in tragedia.
Poi c'è Puccini...
Lui non ha mai diretto una sua opera. Tranne una volta: la Tosca a Carrara, terra di anarchici.
E il tenore sul palco, per la fucilazione?
Storicamente mai accaduto. Anche se c'è un caso anomalo. Fabio Armiliato per un errore scenico a Macerata ricevette un pallettone in un gamba fratturandosela. Pochi giorni dopo cadde in scena e si ruppe l'altra: era nel mirino di una sfiga a occhio di bue!
Che sta leggendo?
Un testo di matematica e i Vedovi Neri di Asimov.
Un consiglio di lettura per i lettori di Sky.it?
La Teologia del Cinghiale di Gesuino Nemus.








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