I bambini sanno: le parole di Walter Veltroni

Cinema

Walter Veltroni

Walter Veltroni in un momento del suo film "i bambini sanno"
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Il regista del film, nelle note di regia, parla del suo secondo lavoro da regista. La pellicola andrà in onda, in prima visione, sugli schermi di Sky Cinema 1 e in contemporanea su Sky Arte venerdì 25 settembre alle 21.10 e anche su Sky Uno alle 22.45

I GRANDI NON CAPISCONO MAI NIENTE DA SOLI E I BAMBINI SI STUFANO DI SPIEGARGLI TUTTO OGNI VOLTA “.<br><br>Saint Exupéry sapeva la verità sulla vita e conosceva le vie, segrete e tenui, per parlare al cuore, alla fantasia, al cervello dei bambini. Negli anni sessanta, camminando per le strade del nostro paese, si poteva trovare un bambino, da zero ai quattordici anni , ogni quattro abitanti. OGGI CE N’È UNO OGNI OTTO, LA METÀ. Un paese in cui spariscono i bambini è un paese senza fiducia, senza voglia di futuro, più conservatore. È anche un paese con meno fantasia. E con meno poesia. Con meno gioco, con meno ottimismo.<br><bR>Ho cercato di raccontare, attraverso le voci di TRENTANOVE BAMBINI, il nostro tempo. Li ho interrogati sulla VITA, l’AMORE, le loro PASSIONI, il rapporto con DIO, sulla CRISI, la FAMIGLIA e sullOMOSESSUALITÀ. I bambini non sono delle strane creature alla quali rivolgersi con quel tono fintamente comprensivo che gli adulti usano per comunicare con loro. I BAMBINI HANNO UN LORO MONDO, un loro punto di vista, UNA LORO MERAVIGLIOSA SINCERITÀ. Hanno desideri ancora non frustrati , hanno paure, hanno già piccole ferite. Hanno pensieri grandi, svincolati dalla fatica del quotidiano. Hanno una idea del tempo e una concezione particolare dello spazio. HANNO LA LORO STANZA E IL MONDO, che squaderna febbrilmente meraviglie e orrori attraverso la rete e li attrae nelle une e negli altri. Hanno una idea dei grandi e dei rapporti che gli adulti stabiliscono tra loro. Hanno uno SGUARDO POETICO e imprevedibile con il quale vestono i loro pensieri, quelli che fanno, a lungo e in profondità, su ogni cosa accada o li riguardi. I grandi spesso non hanno voglia di ascoltare questi pensieri, impegnati come sono nella frettolosa consumazione di tempo e senso. Questo film racconta come i nostri bambini , tra gli otto e i tredici anni, osservano e giudicano l’Italia, la loro vita, i grandi, il futuro. <br><br>Una bambina loro coetanea, vedendolo, ha detto  “SPERO DI PORTARCI I MIEI GENITORI COSÌ MI CAPIRANNO MEGLIO.”Era esattamente questo il senso, la ragione di questo lavoro. E’ proprio vero : “I BAMBINI SANNO”.

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