Sky a Venezia ci racconta "Spotlight" con le parole di Mark Ruffalo e Stanley Tucci
CinemaUn film cupo ma declinato con dolcezza. "Spotlight", diretto dall'attore Tom McCarthy e presentato fuori concorso alla 72.ma Mostra del Cinema di Venezia ci racconta uno dei più celebri casi di pedofilia negli Stati Uniti. Sky Cine News ha incontrato alcuni protagonisti e lo ha visto: ecco commenti e impressioni
di Akim Zejjari e Michele Sancisi
(inviati a Venezia)
Oggi abbiamo incontrato al Lido il regista e alcuni dei protagonisti del film Spotlight. Una vicenda scottante su una della peggiori pagine di pedofilia nella chiesa cattolica americana. Si tratta naturalmente di storia vera per un efficace dramma investigativo in “stile” Tutti gli uomini del presidente che racconta di come il team di giornalisti d'inchiesta del “Globe” di Boston (chiamato appunto “Spotlight” e vincitore per questo caso del premio Pulitzer) abbia fatto esplodere lo scandalo degli abusi sessuali sui minori da parte di preti coperti per anni dalle autorità ecclesiastiche. Il film parla di fede tradita, di omertà delle istituzioni ma anche del giornale stesso, del mestiere giornalistico e di come alcuni avvocati abbiano sfruttato le vittime per ottenere delle percentuali su "risarcimenti" concordati con scritture private. Certo la regia non è di J. Pakula, ma dell'attore Tom McCarthy, ma gli interpreti e la scrittura sono da nomination all’Oscar. E ora la parola al cast.
Mark Ruffalo, attore
"Più che un atto politico, recitare in questo film è stato un atto di umanità. Quando l'umanità entra in conflitto con le istituzioni nasce il dramma...e questo mi interessa. Il film parla anche di fede tradita, di omertà: mi piacciono le storie che fanno riflettere senza mai importi un’opinione ed è questo che dovrebbe fare il cinema ma anche il giornalismo. Purtroppo c'è molta manipolazione, le persone non vogliono riflettere e spesso lasciano che siano gli altri a farlo per loro. E’ un film appassionato ma oggettivo. Una storia che ti coinvolge emotivamente ma alla fine devi dare una lettura oggettiva, come è nelle regole del buon giornalismo, per arrivare al cuore della storia."
Stanley Tucci, attore
"Sono orgoglioso di avere partecipato questo film, è uno dei motivi per i quali un attore sceglie di fare questo mestiere: raccontare storie importanti e vere come questa. Io poi adoro Venezia, l'ho scoperta all'età di 12 anni e ci torno regolarmente, questa è la mia terza volta al festival. Ci aggiungo che sarei assolutamente disponibile a lavorare con dei registi italiani. Mii piace Marco Bellocchio."
Tom McCarthy, attore
"E' interessante per noi mostrare il film per la prima volta qui, perchè l’Italia è un paese cattolico e la reazione del suo pubblico mi interessa particolarmente. Ecco perché sottolineo che è una vittoria essere qui con questo film perché è stato complicatissimo montare il progetto, diverse star hanno accettato e poi si sono ritirate. La storia è ambientata a Boston, dove sono cresciuto, una città piuttosto chiusa. Perciò è stato eroico da parte di questo gruppo di reporter riuscire a scoperchiare lo scandalo pedofilo dei preti in una città bigotta e Wasp con una maggioranza di cattolici di origine irlandese.2