The Delivery man: superpapà in provetta
CinemaArriva su Sky Cinema 1, in prima tv, lunedì 10 agosto alle 21.10 il remake statunitense della commedia Starbuck - 533 figli e... non saperlo!. Alla regia Ken Scott con Vince Vaughn come protagonista
Le disavventure di ex donatore di sperma da record per la fecondazione in vitro, che deve affrontare la class action di centinaia di 'figli' che ha aiutato a concepire. Una divertente nemesi che il canadese Ken Scott ha raccontato prima in Starbuck - 533 figli e... non saperlo, e poi nel remake hollywoodiano The Delivery man prodotto da Steven Spielberg, sempre con Ken Scott come regista e che Sky Cinema 1 manderà in onda, in prima tv , lunedì 10 agosto alle 21.10,<br><br>Il regista Scoot ha raccontato che l’idea della sua commedia scritta insieme al co-sceneggiatore Martin Petit, è nata da un’idea sulla paternità optando per quello che consideravamo una cosa estrema: "un donatore di sperma con 150 figli". Un numero talmente esagerato da poter dare vita a una buona commedia e che tuttavia non escludeva la preoccupazione che questo numero così esagerato potesse intaccare la credibilità dell'intero film. Preoccupazione svanita dopo che fu divulgata la notizia che un donatore di sperma aveva scoperto di essere padre di 500 bambini. <br><br>Il superpadre" di Delivery Man si chiama David Wozniak, interpretato magnificamente dall’attore Patrick Huard, un 42enne mai cresciuto che lavoricchia per la macelleria di famiglia, si copre di debiti di gioco, e fatica a mantenere la relazione con la compagna Valerie (Julie Le Breton), appena rimasta incinta. Inoltre l'esperienza fatta vent'anni prima, per mettersi da parte un po' di soldi, come donatore "intensivo'"di sperma per una clinica, con lo pseudonimo di Starbuck, ritorna come un incubo quando gli arriva la citazione per la class action intentata da 142 degli oltre 500 ragazzi che ha aiutato a concepire, ora ansiosi di scoprire chi sia il loro padre. David non vuole rivelare la sua identità ma spinto dalla curiosità, decide di conoscere quegli inaspettati 'figli'...."