Diary #7 - Il tempo dell'attesa e dei piccoli sogni

Cinema

Fortunato Cerlino, l'indimenticabile Don Pietro Savastano di Gomorra- La Serie, e l'attore e regista Max Bruno sono alcuni dei protagonisti che Marco Mennillo ha incontrato a Giffoni, durante la settima giornata del Festival

Di Marco Mennillo

 

Da quando sono qui ho scoperto le opportunità riservate dall'attesa.

I silenzi prima della parola e i pensieri che possono partorire, le idee che arrivano un attimo dopo del previsto. La domanda giusta da fare che non avevi pensato e che arriva mentre sei in attesa, completando il puzzle della giornata.

Aspettare il momento giusto per scattare una foto, per chiedere di fare un video.

L'attesa, insomma, è un attimo oltremodo sottovalutato. Soprattutto quando si parla di obiettivi prefissati.

 

Nel mio caso, che sono un pessimista convinto, l'attesa è sempre madre di insicurezza. E quando viene disattesa, non si può che sorridere.

 

Bella giornata, la settima al Giffoni. Piena di attese e di piccoli, minuscoli obiettivi. Arrivano in Cittadella Massimiliano Bruno (attore, sceneggiatore, regista di Nessuno mi può giudicare e Viva l'italia, a novembre al cinema con il suo Gli ultimi saranno ultimi con Paola Cortellesi) e Fortunato Cerlino. Protagonisti di due delle mie serie preferite di sempre, rispettivamente Boris e Gomorra - La Serie.

 

Ho passato l'intera mattinata senza nessuna idea per le loro interviste. Nessuna. Sono stato in sala stampa a deprimermi mentre caricavo i video su Twitter, chiacchierando con i miei non-colleghi dello stato dell'arte in Italia. C'è chi si lamenta di quelli che fanno questo lavoro da troppo poco tempo (e lì mi sento chiamato in ballo) e chi, entusiasta, vede nella presenza di tanti giovani cronisti un'opportunità di crescita.

 

La chiave di volta arriva mentre aspetto l'intervista. Max Bruno l'ho già incontrato ieri a cena e mi ha simpaticamente preso in giro per il mio taglio di capelli (sono rasati su un lato, lunghi sull'altro...un po' Skrillex, un po' Emma Marrone) e poi mi è venuto in mente che quando ero al liceo, in piena fissa per Boris, avevo come suoneria la sua voce che declamava un sonoro «E Stic***i!» (quello di Martellone), e così anche molti miei amici.

Andata.

«Skycinema.it, dentro!»

So cosa chiedere.

Max parla di Boris e della nostalgia per una delle serie più divertenti mai viste in Italia, oltre ad apostrofare i miei capelli come "imbarazzanti", ma a me va benissimo così.

(L'intervista, ma lo sapete già, è sul mio Twitter, @MarcoMm)

 

E poi, Fortunato Cerlino. Don Pietro. La conferenza con lui è uno degli incontri più interessanti a cui ho assistito in due anni di Giffoni: è appassionato, innamorato, un uomo con gli occhi buoni costretto ad interpretare il male assoluto, quindi di una  bravura doppia, entusiasta come un ragazzino di fronte alla sua passione per il cinema. Questo mi ispira a giocare con lui. Avendo visto Gomorra - La Serie ben 9 volte (NOVE!) conosco a memoria anche battute del tutto marginali e la mia preferita è una frase del tutto superflua tratta dalle prime puntate. Altra epifania durante l'attesa. È il mio turno e sono sinceramente emozionato.

Gli chiedo dei meme su internet dedicati a lui e a Gomorra e poi azzardo: voglio recitare quella scena con lui:

- Me serve a motocicletta!

- E certo Mm bello, e che culore 'a vuò?

E ho vinto tutto, tutto, il mondo, l'universo e tutto quanto, HO VINTO TUTTO.

Ciò che amo del Giffoni è l'opportunità che mi dà di realizzare questi piccoli sogni.

 

Sul versante musicale incontro gli Zero Assoluto, (sempre disponibili e simpatici da morire) tentando di farli sciogliere con un giochino: a partire dal titolo del loro nuovo singolo "L'amore comune", ho deciso di farli sfidare a colpi di canzoni che inizino con "L'amore". Il risultato è agghiacciante, ovvio, e lo trovate sul mio Twitter.

 

Tornando in ufficio vedo i transennisti di domani, quelli che attendono Darren Criss della teen serie Glee. Sarei uno di loro se non fossi qui a lavorare, fanno amicizia durante la notte e si fanno forza, perchè domani sarà l'ultimo "Gleeffoni". 

Stanotte è il loro tempo dell'attesa. Domani, sarà un altro sogno.

 

Mm 


Peace, Love And Rock&Roll

 

 

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