E’ arrivato nostro figlio: e l’adozione diventa commedia “sociale”
CinemaArriva sugli schermi di Sky Cinema 1, venerdì 26 giugno alle 21.10, il quarto lungometraggio dell'attrice-regista affiancata nel cast da Gilles Lellouche, Marina Foïs e Bruno Podalydès
Aleksandra è sposata felicemente con Cyrille, vive a Parigi in un fantastico appartamento sul fiume, ha un amante eccezionale e svolge un ottimo lavoro come capo redattore del magazine Elle. In breve, lei ha tutto ciò che desidera ma le manca ancora un ultimo "accessorio" per essere felice: un figlio. Con la fortuna che la contraddistingue, le pratiche per l'adozione si svolgono senza intoppi e in breve tempo Aleksandra diventa mamma di Aleksei, un bambino di 7 anni che arriva dalla Russia. Aleksei, però, non è proprio il bambino che Aleksandra si sarebbe aspettata. <br><br>
Questa, in breve, la trama del quarto film come regista della già affermata attrice Valérie Lemercier che si inserisce appieno nella sorprendente e quanto mai viva commedia "sociale" francese, che da qualche anno ha conquistato un posto di rilievo anche nella distribuzione italiana. <br><br>
A generare la sceneggiatura del film è stata una storia realmente accaduta con protagonista una donna americana che, dopo aver adottato un bambino russo di sette anni, lo ha fatto ritornare indietro a Mosca con una lettera in tasca, nella quale spiegava le ragioni per cui il piccolo non poteva essere suo figlio. Lo spunto, tragico e drammatico, è servito alla regista Lemercier per dare il via a una commedia con risvolti fortunatamente positivi ma che nelle stesso tempo vuole farci riflettere sull'importanza che assume la famiglia nei confronti di un bambino. <br><br>O per meglio dire quello che succede a quei neo-genitori troppo presi dalla loro egoistica quotidianità, e soprattutto incapaci di avere la sufficiente sensibilità per comprendere quando sia complesso e spinoso l’argomento adozione.