La vita dopo la fine dell’Europa
CinemaIl giornalista Bill Emmott e la regista Annalisa Piras raccontano The Great European Disaster Movie, la vita dopo la fine dell'Europa. Un docufilm in onda su Sky Cinema Cult, venerdì 8 maggio alle 21.00
Il 9 maggio si celebra la “Festa dell’Europa” e per l’occasione Sky Cinema Cult propone venerdì 8 maggio in prima visione
THE GREAT EUROPEAN DISASTER MOVIE, un documentario che esplora la situazione politica dell’Europa e segna il ritorno alla collaborazione tra il giornalista Bill Emmott e la regista Annalisa Piras, già autori di
Girlfriend in a Coma.
Il documentario si apre con una sequenza fiction ambientata in un futuro prossimo in una situazione post-Unione europea: a bordo di un aereo scosso da turbolenze, una bambina di 8 anni, inizia a conversare con l'archeologo Charles Granda che le spiega ciò che l'Unione Europea è stata e ciò che è stato perso dal suo crollo.
Sarà l’occasione attraverso interviste, immagini d'archivio e una combinazione innovativa fra documentario e fiction per esaminare l'Europa di oggi e le sfide che stanno minando la sopravvivenza dell'Unione. Afflitta dal crescente nazionalismo e da una struttura politica non sempre democratica, l'Europa scenderà verso il futuro apocalittico presentato all'inizio del film?
La regista Annalisa Piras ha raccontato le motivazioni e gli obiettivi che si era prefissata con questo film: "Stiamo distruggendo l'Europa e ce ne dobbiamo rendere conto il prima possibile perché se non ci accorgiamo subito di cosa stiamo per perdere, poi sarà troppo tardi. Per questo motivo il film è ambientato in un futuro senza Unione Europea che assomiglia molto al nostro passato. Ci siamo ispirati alla tesi di Christopher Clark, secondo cui l'epoca che stiamo vivendo assomiglia molto a quella che un secolo fa fece scivolare il continente nella Prima guerra mondiale".
The Great European Disaster Movie si può quindi definire un vero e proprio docufilm, tra dati concreti e altri fittizi, ma pur sempre radicati in teorie ben precise. Il film vuole essere una sorta di avvertimento sui rischi che si possono correre con il lento sgretolarsi del sogno europeo. Tutto è rappresentato in modo lucido e diretto, dall’ascesa dei nazionalismi ai sette anni di crisi economica fino alla sempre maggiore insoddisfazione verso la democrazia. A rendere veritiero il tutto le storie raccontate da cinque cittadini di altrettanti Paesi della UE.
Il documentario si apre con una sequenza fiction ambientata in un futuro prossimo in una situazione post-Unione europea: a bordo di un aereo scosso da turbolenze, una bambina di 8 anni, inizia a conversare con l'archeologo Charles Granda che le spiega ciò che l'Unione Europea è stata e ciò che è stato perso dal suo crollo.
Sarà l’occasione attraverso interviste, immagini d'archivio e una combinazione innovativa fra documentario e fiction per esaminare l'Europa di oggi e le sfide che stanno minando la sopravvivenza dell'Unione. Afflitta dal crescente nazionalismo e da una struttura politica non sempre democratica, l'Europa scenderà verso il futuro apocalittico presentato all'inizio del film?
La regista Annalisa Piras ha raccontato le motivazioni e gli obiettivi che si era prefissata con questo film: "Stiamo distruggendo l'Europa e ce ne dobbiamo rendere conto il prima possibile perché se non ci accorgiamo subito di cosa stiamo per perdere, poi sarà troppo tardi. Per questo motivo il film è ambientato in un futuro senza Unione Europea che assomiglia molto al nostro passato. Ci siamo ispirati alla tesi di Christopher Clark, secondo cui l'epoca che stiamo vivendo assomiglia molto a quella che un secolo fa fece scivolare il continente nella Prima guerra mondiale".
The Great European Disaster Movie si può quindi definire un vero e proprio docufilm, tra dati concreti e altri fittizi, ma pur sempre radicati in teorie ben precise. Il film vuole essere una sorta di avvertimento sui rischi che si possono correre con il lento sgretolarsi del sogno europeo. Tutto è rappresentato in modo lucido e diretto, dall’ascesa dei nazionalismi ai sette anni di crisi economica fino alla sempre maggiore insoddisfazione verso la democrazia. A rendere veritiero il tutto le storie raccontate da cinque cittadini di altrettanti Paesi della UE.