Insurgent, donne al comando

Cinema

Torna nei cinema (dal 19 marzo) il secondo capitolo dalla serie firmata da Veronica Roth in cui le cinque  fazioni dei Abneganti, Intrepidi, Pacifici, Candidi, Eruditi ed Esclusi si combattono per la vittoria finale

Insurgent, secondo capitolo della saga di Divergent, tratto dagli omonimi romanzi per ragazzi di Veronica Roth, in sala dal 19 marzo è un inno alla forza delle donne. Non solo perché a creare questo mondo distopico e diviso in fazioni (ci sono i Candidi, gli Eruditi, gli Abneganti, gli Intrepidi e i Pacifici) è una ragazza di 27 anni che scrive da quando ne ha 11 e perché la protagonista è una donna, Tris, interpretata da Shailene Woodley, astro nascente del firmamento hollywoodiano venuto alla ribalta con Paradiso Amaro accanto a George Clooney. Ma anche perché tutti i ruoli di leader sono assegnati a donne: c’è Jeanine (Kate Winslet) a capo degli Eruditi, la fazione al potere, e c’è Johanna (Octavia Spencer) che è il leader dei Pacifici, mentre i ribelli "senza fazione" che vivono ai margini della società, sono capitanati da Evelyn, interpretata da Naomi Watts. Tutte donne forti e determinate.

L'autrice Veronica Roth, che ha collaborato alla produzione del film, sottolinea che questa parità fra i generi era imprescindibile nell'adattamento cinematografico. "Per me la cosa più importante era fare in modo che anche il rapporto fra Tris e il suo innamorato, Four, fosse un rapporto paritario: lui ha più anni di lei, ha una posizione consolidata all'interno del gruppo, sarebbe stato facile farlo predominare. Non lo volevo. Pur con obiettivi leggermente diversi e magari qualche volta con qualche conflitto, volevo che fosse chiaro che i due erano partner, allo stesso livello. Per il resto, una volta stabilito quel punto fisso, non ho avuto problemi ad adattarmi ai cambiamenti di sceneggiatura. Il mezzo è diverso, ed è normale che ci siano differenze, ma quel rapporto di parità fra uomini e donne non volevo che cambiasse". Shailene Woodley va oltre e si chiede perché' nel XXI secolo sia ancora necessario parlare di parità. "Se fosse un diritto acquisito, quello delle donne alla parità, non staremmo qui a parlarne, giusto? E' questa la cosa che mi fa rabbia, che per le donne si debba ancora parlare di diritti, che agli Oscar Patricia Arquette abbia dovuto perorare la causa della parità di paga fra uomini e donne, che si debba celebrare una volta all'anno una stupida festa delle donne, quando non c’è un'analoga festa dell'uomo".

Kate Winslet confessa di vedere in Shailene la ragazzina che era, quando ha iniziato la carriera cinematografica 25 anni fa e in effetti le analogie sono molte: entrambe hanno raggiunto il successo a 21 anni, la Winslet con Titanic, Shailene Woodley con il primo Divergent, entrambe poi non lasciamo che la fama intacchi il loro modo di vivere. "Non leggo critiche - dice l'attrice inglese - cosa scrivono su di me i giornali, non sono sui social network, non lascio che il gossip entri nella mia casa. E' questa secondo me l'unica maniera per conservare sanità di mente in questo ambiente e Shailene ha un comportamento molto analogo al mio, credo che se la caverà benone in questo mondo". Ci sono anche gli uomini, naturalmente, in questo secondo capitolo della saga di Divergent: c’è Four, innamorato di Tris, interpretato da Theo James, e c’è Peter, l'antagonista di Tris, che ha l'affascinante viso di Miles Teller, il giovane protagonista di Whiplash, uno dei film candidati all'Oscar quest'anno. "Secondo me non si tratta affatto di parità - dice divertito l'attore, che fra poco sarà anche Mr. Fantastic nella versione cinematografica della serie di fumetti I Fantastici Quattro - in Insurgent, non c’è dubbio, le donne ci danno del filo da torcere. Io personalmente le prendo da Tris". (Fonte ANSA)

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