Stefan Zweig, uno scrittore al Grand Budapest Hotel

Cinema
Jason Schwartzmann e Jude Law in Grand Budapest Hotel
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Lunedì 2 febbraio va in onda in prima visione tv su Sky Cinema 1 HD Grand Budapest Hotel, film di Wes Anderson ispirato alle opere di Stefan Zweig, scrittore austriaco noto per i suoi racconti e le sue biografie. Ecco chi era.

Grand Budapest Hotel, film di Wes Anderson in prima visione tv lunedì 2 febbraio alle 21.10 su Sky Cinema 1 HD (canale 301), racconta di uno scrittore che, in cerca di ispirazione in un albergo di lusso ormai decaduto, fa conoscenza con il proprietario del posto e si fa spiegare le vicissitudini attraverso cui l'uomo ne è venuto in possesso. Non solo quel personaggio si ispira a uno scrittore realmente esistito, ma l'intera pellicola prende spunto dalle sue opere: stiamo parlano di Stefan Zweig.

Nato a Vienna nel 1881, lo scrittore e giornalista austriaco (in seguito naturalizzato britannico) Stefan Zweig divenne, grazie ai suoi lavori, un autore popolarissimo nei primi decenni del XX secolo. Fedele agli ideali umanisti e pacifisti, fu inviso al regime nazista, tanto da dover abbandonare la patria negli anni '30, per trovare rifugio prima a Londra, poi a New York e infine in Brasile, dove morì suicida.

A rendere celebre Stefan Zweig furono soprattutto i racconti (tra i più conosciuti ci sono Amok, trasposto ben quattro volte al cinema, e Novella degli scacchi). e le biografie. Tra queste ultime figurano quelle di Sigmund Freud, Maria Stuarda, Magellano e Maria Antonietta. Zweig fu anche un prolifico poeta e autore teatrale.

Molte delle opere di Stefan Zweig forniscono un interessante affresco del periodo del declino e poi della fine dell'Impero austroungarico. E proprio di questa atmosfera di "vitale decadenza" è debitore Grand Budapest Hotel di Wes Anderson. Il debito del regista nei confronti dello scrittore non si ferma però qui, ma comprende anche vicende e personaggi ben specifici.

Innanzitutto, come detto, la figura di Stefan Zweig trova un'incarnazione nel film stesso, nel personaggio dell'Autore che racconta la vicenda (Tom Wilkinson), così come nella sua versione nel racconto (Jude Law). Ma anche il protagonista della vicenda, quel Monsieur Gustave interpretato da Ralph Fiennes, avrebbe qualcosa dello scrittore. In secondo luogo, Anderson ha attinto liberamente a due opere precise di Zweig, come ha dichiarato egli stesso: si tratta di Estasi di libertà, romanzo che vede un'umile postina invitata in uno sfarzoso grand hotel a Pontresina, in Svizzera, e L'impazienza del cuore.

Insomma, è probabile - anzi, è sicuro - che senza Stefan Zweig non ci sarebbe Grand Budapest Hotel di Wes Anderson. Quale migliore occasione per scoprire le sue opere, se non proprio la visione del capolavoro di Anderson su Sky Cinema?

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