Oculus e videogame, Sundance 2015 a tutta realtà virtuale
CinemaA Park City ha preso il via il più importante evento cinematografico indie. E, come ogni anno, anche questa edizione dà ampio spazio alla sperimentazione. Con diversi film e doc in cui è necessario usare la realtà aumentata per entrare dentro le scene
Gli occhialoni di
Oculus Rift per immergersi nella realtà virtuale al posto delle vecchie lenti rossa e verde e della montatura in cartoncino usa e getta per la visione dei
film in 3D? Non è proprio così ma quasi: perché al
Sundance Festival 2015, l'appuntamento per il cinema indipendente iniziato il 22 gennaio e in corso fino al primo febbraio 2015 a Park City, nello stato dello Utah, tra i titoli più attesi e blasonati sbucano quest'anno un gran numero di esperimenti che hanno a che fare proprio con la realtà virtuale.
Un festival sempre più importante - Il festival voluto da Robert Redford cresce sempre più: quest'anno in concorso ci sono 123 lungometraggi, provenienti da 29 Paesi diversi e lo stesso Redford non disdegna una presenza sullo schermo con “ A walk in the woods”, di cui è il protagonista insieme a Nick Nolte. Ma l'interesse maggiore arriva dalle novità della sezione fuori concorso delle nuove frontiere, “ New Frontier” appunto, che presenta sia film veri e propri, sia installazioni che giocano e provano a mettere in pratica nuovi modelli di storytelling cinematografico, in cui lo spettatore viene letteralmente immerso nella scena, grazie alla potenza del campo visivo e delle azioni permesse da strumenti come gli occhiali Oculus Rift.
Tra i bimbi siriani e in Iran - Nella sezione New Frontier si contano almeno 9 opere che usano una nuova esperienza e nuove modalità di racconto propri della realtà aumentata: tra i più toccanti vi è un documentario giornalistico sulla Siria in cui lo spettatore viene catapultato sulla scena di guerra, dapprima per le strade di Aleppo e poi all'interno di un campo profughi, rendendolo direttamente spettatore presente in mezzo a tragedie e massacri. Un'esperienza forte e vera insieme, in cui anche l'audio, con i rumori di guerra, aiuta l'immersione: si chiama “Project Syria”, l'autrice è Nonny de la Peña ed è prodotto tra gli altri dall'World Economic Forum.
Il documentario Project Syria
Ancora più coinvolgente è l'esperienza di “1979 Revolution Game”, dove il racconto si mischia al gioco e l'utente si ritrova catapultato nella rivoluzione iraniana del 1979. Qui le sue scelte grazie a un gioco touchscreen guidano l'evolversi della trama.
Grandi ali per volare - Sempre grazie all'uso di Oculus Rift, è possibile provare una delle esperienze più affascinanti e desiderate dall'essere umano: volare, trasformati in uccello. “Birdly” usa una speciale piattaforma su cui posizionare il corpo dell'utente che, indossati gli occhiali virtuali, deve anche muovere gambe e braccia per simulare il volo di un uccello. La prospettiva è sempre quella della prima persona: muovendo le proprie ali virtuali si sorvolano palazzi, città, ambienti naturali.
L'emozione del volo con Birdly
Immersi nella realtà... di qualcun altro – Tra le proposte innovative del Sundance non mancano racconti innovativi di scene prese dalla realtà: accade per esempio in “ Perspective; Chapter 1: The Party”, dove si può vivere la duplice esperienza di un ragazzo e una ragazza, entrambe presenti alla loro prima festa al college, provando entrambe i loro punti di vista. Vi sono poi tre live-action firmati da Félix Lajeunesse e Paul Raphaël, dove nei panni dei due personaggi Felix e Paul si vivono esperienze di realtà virtuale come il suonare con un gruppo di musicisti professionisti, camminare tra i pastori mongoli che pascolano gli yak, sperimentare un particolare incontro con l'Aldilà.
Un festival sempre più importante - Il festival voluto da Robert Redford cresce sempre più: quest'anno in concorso ci sono 123 lungometraggi, provenienti da 29 Paesi diversi e lo stesso Redford non disdegna una presenza sullo schermo con “ A walk in the woods”, di cui è il protagonista insieme a Nick Nolte. Ma l'interesse maggiore arriva dalle novità della sezione fuori concorso delle nuove frontiere, “ New Frontier” appunto, che presenta sia film veri e propri, sia installazioni che giocano e provano a mettere in pratica nuovi modelli di storytelling cinematografico, in cui lo spettatore viene letteralmente immerso nella scena, grazie alla potenza del campo visivo e delle azioni permesse da strumenti come gli occhiali Oculus Rift.
Tra i bimbi siriani e in Iran - Nella sezione New Frontier si contano almeno 9 opere che usano una nuova esperienza e nuove modalità di racconto propri della realtà aumentata: tra i più toccanti vi è un documentario giornalistico sulla Siria in cui lo spettatore viene catapultato sulla scena di guerra, dapprima per le strade di Aleppo e poi all'interno di un campo profughi, rendendolo direttamente spettatore presente in mezzo a tragedie e massacri. Un'esperienza forte e vera insieme, in cui anche l'audio, con i rumori di guerra, aiuta l'immersione: si chiama “Project Syria”, l'autrice è Nonny de la Peña ed è prodotto tra gli altri dall'World Economic Forum.
Il documentario Project Syria
Ancora più coinvolgente è l'esperienza di “1979 Revolution Game”, dove il racconto si mischia al gioco e l'utente si ritrova catapultato nella rivoluzione iraniana del 1979. Qui le sue scelte grazie a un gioco touchscreen guidano l'evolversi della trama.
Grandi ali per volare - Sempre grazie all'uso di Oculus Rift, è possibile provare una delle esperienze più affascinanti e desiderate dall'essere umano: volare, trasformati in uccello. “Birdly” usa una speciale piattaforma su cui posizionare il corpo dell'utente che, indossati gli occhiali virtuali, deve anche muovere gambe e braccia per simulare il volo di un uccello. La prospettiva è sempre quella della prima persona: muovendo le proprie ali virtuali si sorvolano palazzi, città, ambienti naturali.
L'emozione del volo con Birdly
Immersi nella realtà... di qualcun altro – Tra le proposte innovative del Sundance non mancano racconti innovativi di scene prese dalla realtà: accade per esempio in “ Perspective; Chapter 1: The Party”, dove si può vivere la duplice esperienza di un ragazzo e una ragazza, entrambe presenti alla loro prima festa al college, provando entrambe i loro punti di vista. Vi sono poi tre live-action firmati da Félix Lajeunesse e Paul Raphaël, dove nei panni dei due personaggi Felix e Paul si vivono esperienze di realtà virtuale come il suonare con un gruppo di musicisti professionisti, camminare tra i pastori mongoli che pascolano gli yak, sperimentare un particolare incontro con l'Aldilà.