Burt Lancaster, il "principe" del cinema
CinemaIn occasione del 20° anniversario della scomparsa del grande attore americano, Sky Cinema Classics lo ricorda con il film Cassandra Crossing. In onda lunedì 20 ottobre alle 21.00
E' stato principe di Salina nel
Gattopardo di Visconti, gangster in disarmo di
Atlantic City, ergastolano ne
L'uomo di Alcatraz, il cardinale Borromeo nei
Promessi sposi e un generale fascista in
Sette giorni a maggio. Stiamo parlando di Burt Lancaster, fisico atletico e sorriso smart, di cui ricorre il 20° anniversario dalla scomparsa avvenuta il 20 ottobre 1994.
Per rendergli omaggio, Sky Cinema Classics ricorda l'attore statunitense lunedì 20 ottobre alle 21.00 con il film Cassandra Crossing.
Una pellicola del 1977 che porta la firma di George Pan Cosmatos ed entrata nella storia del cinema, nonostante le critiche, non solo per la trama ma per un cast all star. Da un Lancaster in piena forma alla splendida Sophia Loren, da Richard Harris all'antidivo ecologista Martin Sheen. Tra gli altri interpreti, l'ex fuoriclasse O.J. Simpson, salito agli onori della cronaca nera, con l'infamante accusa d'omicidio della moglie e del giovane amante.
Tornando a Burt Lancaster quello che si può dire in sintesi è che si tratta di uno degli attori hollywoodiani capace di unire fascino e vis drammatica, tra i pù amati del ventennio 50-70 del novecento. Era cresciuto ad Harlem, quartiere tra i più difficili di New York, da giovane aveva una sola, grande, passione: fare l'acrobata. Per questo si diede alla vita circense, fin quando nel 1945 non fu notato, per il suo fisico atletico, da un agente teatrale di Broadway che gli offrì una parte in un dramma bellico. Quest'ultimo genere si rivelò quello più adatto alle sue doti recitative, al punto da portarlo nove anni dopo alla prima nomination agli Oscar con Da qui all'eternità (che entrò nella storia del cinema per una delle scene d'amore più intense). L'Oscar come "migliore attore protagonista" lo conquistò nel 1961, recitando in Il figlio di Giuda. Seguirono altri ruoli di spessore, in L'uomo di Alcatraz (1963) e Atlantic City, USA (1981), che gli valsero entrambi altre due nomination all'ambita statuetta.
Il pubblico italiano lo apprezzò anche ne La rosa tatuata (accanto ad Anna Magnani, che con quel film vinse l'Oscar) e nei due film firmati Luchino Visconti: Il Gattopardo e Gruppo di famiglia in un interno". In Italia lavorerà ancora in Novecento, di Bernardo Bertolucci, dove interpreta un proprietario terriero durante gli anni del fascismo. La sua ultima apparizione cinematografica risale al 1989, al fianco di Kevin Costner, in L'uomo dei sogni.
Per rendergli omaggio, Sky Cinema Classics ricorda l'attore statunitense lunedì 20 ottobre alle 21.00 con il film Cassandra Crossing.
Una pellicola del 1977 che porta la firma di George Pan Cosmatos ed entrata nella storia del cinema, nonostante le critiche, non solo per la trama ma per un cast all star. Da un Lancaster in piena forma alla splendida Sophia Loren, da Richard Harris all'antidivo ecologista Martin Sheen. Tra gli altri interpreti, l'ex fuoriclasse O.J. Simpson, salito agli onori della cronaca nera, con l'infamante accusa d'omicidio della moglie e del giovane amante.
Tornando a Burt Lancaster quello che si può dire in sintesi è che si tratta di uno degli attori hollywoodiani capace di unire fascino e vis drammatica, tra i pù amati del ventennio 50-70 del novecento. Era cresciuto ad Harlem, quartiere tra i più difficili di New York, da giovane aveva una sola, grande, passione: fare l'acrobata. Per questo si diede alla vita circense, fin quando nel 1945 non fu notato, per il suo fisico atletico, da un agente teatrale di Broadway che gli offrì una parte in un dramma bellico. Quest'ultimo genere si rivelò quello più adatto alle sue doti recitative, al punto da portarlo nove anni dopo alla prima nomination agli Oscar con Da qui all'eternità (che entrò nella storia del cinema per una delle scene d'amore più intense). L'Oscar come "migliore attore protagonista" lo conquistò nel 1961, recitando in Il figlio di Giuda. Seguirono altri ruoli di spessore, in L'uomo di Alcatraz (1963) e Atlantic City, USA (1981), che gli valsero entrambi altre due nomination all'ambita statuetta.
Il pubblico italiano lo apprezzò anche ne La rosa tatuata (accanto ad Anna Magnani, che con quel film vinse l'Oscar) e nei due film firmati Luchino Visconti: Il Gattopardo e Gruppo di famiglia in un interno". In Italia lavorerà ancora in Novecento, di Bernardo Bertolucci, dove interpreta un proprietario terriero durante gli anni del fascismo. La sua ultima apparizione cinematografica risale al 1989, al fianco di Kevin Costner, in L'uomo dei sogni.