Buongiorno papà: la parola al regista

Cinema
Edoardo Leo, regista del film © Medusa
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L’appuntamento con la commedia dolce amara che vede protagonista Raoul Bova, è su Sky Cinema 1, in prima visione, lunedì 6 ottobre alle 21.10. Nell’attesa, leggi l’intervista al regista romano Edoardo Leo

La commedia diretta da Edoardo Leo, Buongiorno Papà, in onda su Sky Cinema 1, in prima visione lunedì 6 ottobre alle 21.10, racconta la storia di una diciassettenne che a un certo punto della vita bussa alla porta di un trentottenne single incallito (Raoul Bova), e gli svela di essere sua figlia. E’ a partire da questa sconvolgente notizia che il film prende forma, e tra uomini che tentano di restare ragazzi, nonni che vogliono sentirsi giovani a tutti i costi e adolescenti che non trovano punti di riferimento, e si sviluppa in un dramma che ha come temi centrali la perdita e il passato che ritorna. Nel cast, oltre a Bova, lo stesso regista, Marco Giallini, Edoardo Leo, Nicole Grimaudo e Rosabell Laurenti Sellers. Di seguito le dichiarazioni del regista a proposito del film e del suo rapporto con il cast.

Come è nata l’idea di questo film?
La produttrice Federica Lucisano aveva apprezzato la mia opera prima Diciotto anni dopo e mi ha proposto di cercare insieme un nuovo progetto, indicandomi un soggetto di Massimiliano Bruno da cui sono partito per scrivere una sceneggiatura con lo stesso Bruno e con Simone Herbert Paragnani. A differenza del mio primo film, questa volta avevo voglia di misurarmi con una commedia romantica, incentrata per una volta non su un uomo e una donna ma su un padre e un a figlia. La scrittura e la regia si sono così orientate verso una storia leggera dai toni buffi.
Che cosa si racconta in scena?
La storia è incentrata su Andrea, interpretato da Raoul Bova, una sorta di eterno ragazzo, dedito al divertimento e al culto dell’immagine che si tinge i capelli e si abbronza con le lampade. Nella sua vita sembra andare tutto alla grande fino a quando un giorno, al suo ritorno a casa non si ritrova davanti ad una ragazzina di 17 anni, Layla, (Rosabell Laurenti Sellers), che irrompe nella sua vita rivelandogli di essere sua figlia e di essere il frutto di una sua relazione occasionale del passato. Insieme a Layla c'è un ex rockettaro in declino: suo nonno Enzo (Marco Giallini). Nipote e nonno si stabiliscono a casa di Andrea, pronti a sconvolgergli la vita. In un primo tempo il papà, si rifiuta di riconoscere Layla, ma in cuor suo sa che la ragazza non mente e a un certo punto è costretto a cedere. La convivenza forzata li porta a vivere continui contrasti ma col tempo guardando la sua vita con gli occhi della ragazzina Andrea si rende conto di essere un quarantenne superficiale che si ostina a vivere come un ventenne. Capisce che deve imparare a fare il padre, così come a sua volta Layla realizza di non ritrovarsi di fronte il genitore che aveva idealizzato ma anche di non essere poi così brava a fare la figlia.
Come entra in scena Nicole Grimaudo?
Il suo ruolo è quello di Lorenza, l’insegnante di ginnastica di Layla, una donna concreta e responsabile: una volta incontrato Andrea lo considera come un alieno lontano anni luce da lei. Nel tempo, però, riuscirà a guidarlo nella sua accettazione della figlia aiutandolo a vedere in modo più obiettivo, la propria vita. A differenza dell’attrazione che prova verso le donne che è abituato a conquistare facilmente ogni sera, Andrea si ritroverà a sentire qualcosa di insolito nei confronti di Lorenza che gli si rivela particolarmente acuta ed intelligente: avvicinarsi a lei sarà un’opera complessa.
Come si è trovato con Raoul Bova?
Raoul ed io siamo amici nella vita da quasi 20 anni e c’eravamo ripromessi da tempo di lavorare insieme. E così quando abbiamo finito di scrivere la versione definitiva del copione di Buongiorno papà, ho iniziato a pensare che lui potesse essere il mio protagonista ideale. In un primo tempo ero preoccupato che non accettasse ma Raoul è stato entusiasta da subito, è entrato in tutti i processi di preparazione del film ed è stato molto diligente in ogni fase del progetto.
Che rapporto si è creato invece con Marco Giallini?
Lo volevo ad ogni costo in Buongiorno papà ed ho scritto il personaggio del nonno rock pensando a lui, senza avvisarlo. Abbiamo rinviato di qualche settimana le nostre riprese per aspettare che lui finisse di girare Una famiglia perfetta di Paolo Genovese. Sia da un punto di vista fisico che per capacità attoriale non c’era nessuno che meglio di lui, avrebbe potuto dar migliore vita all’ineffabile Enzo, il personaggio più saggio del nostro film, quello che riesce sempre a risolvere tutto nonostante la sua follia: autore e interprete da giovane di una sola canzone di successo dal titolo Un ribelle che fa sciallallalà, vive ancorato al passato e fa molto ridere, ad esempio quando lo si vede alle prese col proprio sonnambulismo nella casa in cui va a vivere con sua nipote.
Come e perché ha scelto Nicole Grimaudo?
Ho capito dal primo incontro che la Lorenza che cercavo era lei. Avevo recitato con Nicole in una fiction di Monica Vullo con Claudio Amendola e ricordavo la sua fermezza di siciliana col carattere “tosto”, avevo bisogno di certe sue corde particolari. Io non mi considero un regista esperto ma un attore che dirige un film e volevo circondami di persone che fossero amiche e solidali, in grado di dedicarmi tempo, energia e calore mentre sarei stato in scena accanto a loro, scrivendo, dirigendo e recitando a mia volta: ogni interprete da me scelto ha ripagato questa scelta in un modo che non dimenticherò mai, sono stati tutti attenti e diligenti e questa loro generosità si è trasferita sullo schermo, nel film si vede e si sente.


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