Senza nessuna pietà: l'anteprima è su Sky Cinema Cult
CinemaIl film di Michele Alhaique con Pierfrancesco Favino, presentato al Festival di Venezia nella sezione Orizzonti, uscirà nelle sale l'11 settembre. Per l'occasione, Sky Cinema Cult trasmetterà un'anteprima di alcuni minuti martedì 9 settembre alle 20.50
«Mimmo è un lavoratore silenzioso, instancabile. Fa quello che ha sempre voluto fare, il muratore, è un uomo forte, imponente, potrebbe far paura a chi non lo conosce. Osserva il mondo che lo circonda con gli occhi curiosi di un bambino senza prendere realmente parte alla quotidianità, la guarda come se non vi appartenesse, senza giudicarla.
Tanya è la svolta che travolgerà la sua esistenza, la spinta per Mimmo a svegliarsi dal torpore di un’esistenza immobile, per scoprire che c’è altro per cui vale la pena vivere»: con queste parole Pierfrancesco Favino descrive Senza nessuna pietà, il film diretto da Michele Alhaique, presentato alla 71.ma edizione del Festival del Cinema di Venezia nella sezione Orizzonti.
L'attore romano, classe 1969, oltre ad essere il protagonista della pellicola, è anche il produttore. Ad affiancarlo sullo schermo, Greta Scarano, alla sua seconda prova attoriale sul grande schermo.
Contemporaneo e metropolitano, il film di Alhaique, nelle sale dall'11 settembre, si fonda sulle forme classiche e solide del melò e racconta la storia di una famiglia patriarcale controllata da Santilli (Ninetto Davoli), padre autorevole del figlio Manuel (Adriano Giannini), viziato e arrogante, e del nipote Mimmo (Pierfrancesco Favino), taciturno, burbero e, in apparenza, ombroso.
Attraverso lo sguardo malinconico di Mimmo, il film traduce, fotogramma dopo fotogramma, una storia dal cuore dark, ambientata in una Roma periferica e spietata. Proprio lui, un gigante d'uomo dal fisico possente e gonfiato, sarà colui che cercherà un riscatto dalla vita criminale, immerso com'è in un giro di strozzini, dal quale sarà assai difficile uscire.
Una regia raffinata e prove attoriali convincenti condiscono una trama già di per sé interessante e matura. In attesa di assistere alla visione del film l'11 settembre nelle sale, su Sky Cinema Cult verrà trasmessa un' anteprima di alcuni minuti martedì 9 settembre alle 20.50. Un appuntamento imperdibile per immergersi nelle atmosfere di una pellicola toccante, dove le vita dei personaggi sono «imbrigliate in uno sfondo di cemento», come ha affermato Favino.
Tanya è la svolta che travolgerà la sua esistenza, la spinta per Mimmo a svegliarsi dal torpore di un’esistenza immobile, per scoprire che c’è altro per cui vale la pena vivere»: con queste parole Pierfrancesco Favino descrive Senza nessuna pietà, il film diretto da Michele Alhaique, presentato alla 71.ma edizione del Festival del Cinema di Venezia nella sezione Orizzonti.
L'attore romano, classe 1969, oltre ad essere il protagonista della pellicola, è anche il produttore. Ad affiancarlo sullo schermo, Greta Scarano, alla sua seconda prova attoriale sul grande schermo.
Contemporaneo e metropolitano, il film di Alhaique, nelle sale dall'11 settembre, si fonda sulle forme classiche e solide del melò e racconta la storia di una famiglia patriarcale controllata da Santilli (Ninetto Davoli), padre autorevole del figlio Manuel (Adriano Giannini), viziato e arrogante, e del nipote Mimmo (Pierfrancesco Favino), taciturno, burbero e, in apparenza, ombroso.
Attraverso lo sguardo malinconico di Mimmo, il film traduce, fotogramma dopo fotogramma, una storia dal cuore dark, ambientata in una Roma periferica e spietata. Proprio lui, un gigante d'uomo dal fisico possente e gonfiato, sarà colui che cercherà un riscatto dalla vita criminale, immerso com'è in un giro di strozzini, dal quale sarà assai difficile uscire.
Una regia raffinata e prove attoriali convincenti condiscono una trama già di per sé interessante e matura. In attesa di assistere alla visione del film l'11 settembre nelle sale, su Sky Cinema Cult verrà trasmessa un' anteprima di alcuni minuti martedì 9 settembre alle 20.50. Un appuntamento imperdibile per immergersi nelle atmosfere di una pellicola toccante, dove le vita dei personaggi sono «imbrigliate in uno sfondo di cemento», come ha affermato Favino.