L'intrepido: la favola garbata di Gianni Amelio

Cinema
Un'immagine di Antonio Albanese. 01 Distribution
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Il film, presentato in concorso a Venezia 2013, narra la storia di un uomo (Antonio Albanese) che nella vita fa il "rimpiazzo", senza certezze, ma con una profonda coerenza morale. Sintonizzati il 9 settembre alle 21.10 in prima tv su Sky Cinema 1!

Milano, oggi.
Una città dove la vita scorre a ritmi frenetici, convulsi, gelata nei suoi parallelepipedi di vetro e acciaio.
Lì, nel capoluogo meneghino, vive Antonio Pane (Antonio Albanese), protagonista del film di Gianni Amelio, L'intrepido: un'allusione al giornalino che si vendeva con Il Monello, The Lonely Hero, come viene tradotto a livello internazionale.

Nel film, Albanese interpreta un personaggio capace di guardare lontano, con francescana purezza, a un orizzonte diverso; screvro da pregiudizi, si fa scudo delle critiche, cui risponde in modo coraggioso e ammirevole.
Infatti, come un signor Belvedere dei nostri giorni sa svolgere alla perfezione qualsiasi lavoro: ragazzo della pizza, sarto, scaricatore al mercato del pesce, sfasciacarrozze.
Il suo ruolo è quello del "rimpiazzo", ossia una persona deputata a prendere il posto - anche temporaneamente - di qualcuno che si assenta dalla sua occupazione ufficiale.

Amelio si ispira al personaggio di Charlot per il ruolo di Antonio Pane: persona umile, che ha la forza di risollevarsi da una situazione di malessere. Solitaria, nel cuore e nell'animo.
Un uomo che si allontana col suo bastoncino da far roteare, incamminandosi verso un percorso ignoto. Eppure libero. Libero di esprimersi in un contesto dove la crisi economica imperversa. Libero di reagire nel modo che meglio crede. Libero di partecipare a un concorso pubblico, lui che ha un diploma magistrale che non ha mai potuto utilizzare. Libero anche - e soprattutto - di stringere un sincero legame con una donna (Livia Rossi), oppressa da problemi, ma con meno energie per affrontarli.

Il personaggio di Antonio sembra uscito da un fumetto: una figura antieroica nel suo essere un eroe del quotidiano, una persona che guarda con fiducia a un futuro che ha sbattuto la porta in faccia a tanti, troppi. Eppure è ancora lì, pronto a rimboccarsi le maniche.
E non è tutto. Nel film assume una patina favolistica il rapporto col figlio, Ivo Pane (Gabriele Rendina), un ragazzo che frequenta il conservatorio e suona il sax.
Memorabili i dialoghi tra i due, nei quali si evince una cosa sola: l'importanza dell'arte, concepita da entrambi come ancora di salvezza.

Pane sa come va il mondo, ma si rifiuta di scendere a compromessi. Non accetta il denaro sporco, quello ottenuto con mezzi illeciti. Piuttosto indossa il casco protettivo e va in miniera.
Una lezione di umiltà che non è passata inosservata al Festival del Cinema di Venezia, dove il film è stato presentato in concorso nel 2013.

Forte del Globo d'Oro come Migliore Attore, Antonio Albanese riesce a convincere pubblico e critica offrendo un'intepretazione generosa, lontana dalla crudezza che ha caratterizzato alcune delle sue performances precedenti.
Nota di merito alla fotografia di Luca Bigazzi, capace di riflettere negli ambienti la psicologia dei personaggi e viceversa, attraverso un sapiente gioco di specchi, che colpisce e ammalia.

L'intrepido andrà in onda in prima tv martedì 9 settembre alle 21.10 su Sky Cinema 1. Non perderlo!

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