Omaggio a Karen Black, fiammeggiante Easy Girl di Hollywood
CinemaVenerdì 8 agosto, dalle 16:55 Sky Cinema Classics ricorda la star scomparsa un anno fa con due capolavori: Il Grande Gatsby e Easy Rider
di Paolo Nizza
E’ il 1969. Siamo sul set d i Easy Rider: Karen Black, in calze a rete, tacchi a spillo e miniabito luccicante barcolla per le strade di una lubrica e carnacialesca New Orleans.
Abbarbicata a Dennis Hopper e Peter Fonda, l'attrice sveste i panni di una prostituta che porta il suo stesso nome. Ebbra di alcool, strafatta di LSD, Karen si crogiola al sole di un'estate dell'amore, ormai prossima all'autunno. Quel trip lisergico resta un vertiginoso viaggio al termine della controcultura, in quello sparo che avrebbe spento il fuoco di una generazione, bruciata tra libertà e paura.
Fiammeggiante Antidiva, acerrima nemica dello Star System, Karen Black ha sempre abitato nella zona selvaggia di Hollywood. Nel vederla sullo schermo ci si aspetta di sentire Lou Reed cantare "Hey honey, take a walk on the wild side."
Sicché dopo l'orgia di sesso, droga e rock'n’roll, orchestrata da Hopper e la nomination all'Oscar per Cinque pezzi facili, non stupisce che l’attrice incarni, in un florilegio di Jersey e Chiffon, frange e perlinem la disperata vitalità di Myrtle Wilson, volgare, erotica e sguaiata amante di Tom Buchanan in Il grande Gatsby.
Sensuale e ferigna, Karen riesce a essere un'avida sequestratrice per Hitchcock in Complotto di Famiglia e una languida transessuale per Altman in Jimmy Dean Jimmy Dean.
Con la medesima disinvoltura la Black può affrontare un belluino e ghignante e feticcio Zumi in Trilogia del Terrore o pilotare un Boeing 747-123 in volo da Washington a Los Angeles in Airport ‘75.
Persino trasfigurata da Rob Zombie nella mefitica Mother Firefly, Madre degenerata e cannibale di La casa dei mille corpi, l’attrice conserva una perturbante malia superiore a quello di tante, sciapite Scream Queen di ieri e di oggi.
E a distanza di un anno dalla scomparsa di Karen Black, avvenuta all’età di settantaquattro anni, è doveroso renderle omaggio con due film in cui dimostra tutto il suo selvaggio, incendiario, autentico talento di attrice underground.
E’ il 1969. Siamo sul set d i Easy Rider: Karen Black, in calze a rete, tacchi a spillo e miniabito luccicante barcolla per le strade di una lubrica e carnacialesca New Orleans.
Abbarbicata a Dennis Hopper e Peter Fonda, l'attrice sveste i panni di una prostituta che porta il suo stesso nome. Ebbra di alcool, strafatta di LSD, Karen si crogiola al sole di un'estate dell'amore, ormai prossima all'autunno. Quel trip lisergico resta un vertiginoso viaggio al termine della controcultura, in quello sparo che avrebbe spento il fuoco di una generazione, bruciata tra libertà e paura.
Fiammeggiante Antidiva, acerrima nemica dello Star System, Karen Black ha sempre abitato nella zona selvaggia di Hollywood. Nel vederla sullo schermo ci si aspetta di sentire Lou Reed cantare "Hey honey, take a walk on the wild side."
Sicché dopo l'orgia di sesso, droga e rock'n’roll, orchestrata da Hopper e la nomination all'Oscar per Cinque pezzi facili, non stupisce che l’attrice incarni, in un florilegio di Jersey e Chiffon, frange e perlinem la disperata vitalità di Myrtle Wilson, volgare, erotica e sguaiata amante di Tom Buchanan in Il grande Gatsby.
Sensuale e ferigna, Karen riesce a essere un'avida sequestratrice per Hitchcock in Complotto di Famiglia e una languida transessuale per Altman in Jimmy Dean Jimmy Dean.
Con la medesima disinvoltura la Black può affrontare un belluino e ghignante e feticcio Zumi in Trilogia del Terrore o pilotare un Boeing 747-123 in volo da Washington a Los Angeles in Airport ‘75.
Persino trasfigurata da Rob Zombie nella mefitica Mother Firefly, Madre degenerata e cannibale di La casa dei mille corpi, l’attrice conserva una perturbante malia superiore a quello di tante, sciapite Scream Queen di ieri e di oggi.
E a distanza di un anno dalla scomparsa di Karen Black, avvenuta all’età di settantaquattro anni, è doveroso renderle omaggio con due film in cui dimostra tutto il suo selvaggio, incendiario, autentico talento di attrice underground.