In attesa dell’esilarante commedia “Outing - Fidanzati per sbaglio”, in onda su Sky Cinema 1 venerdì 4 luglio alle ore 21.10, abbiamo incontrato il regista bolognese: scopri cosa ci ha raccontato nell’intervista
di Barbara Ferrara
Si intitola Outing - Fidanzati per sbaglio, la commedia “divertente, scorretta e veloce” che cita Platone e Cassano e narra le vicissitudini di due amici costretti, per ironia della sorte, a fingersi una coppia di fatto. In onda su Sky Cinema 1 venerdì 4 luglio, il secondo lungometraggio di Matteo Vicino “è lo specchio di una Italia che non funziona più”, per usare parole sue. Meritocrazia, discriminazioni, sesso e corruzione tra gli ingredienti di questa storia. Abbiamo incontrato il regista per farci raccontare come è nato questo film e per conoscerlo più da…Vicino.
Nicolas Vaporidis e Andrea Bosca, sul set rispettivamente Federico Maretti e Riccardo Terzino, sono due amici di vecchia data con vissuti profondamente diversi, il primo è un incallito playboy squattrinato, l’altro un talentuoso aspirante stilista che per sbarcare il lunario si trasferisce al nord con la sua fidanzata (Claudia Potenza) e si ritrova a fare il commesso a Milano. Tutto inizia quando Federico scopre che la Regione Puglia offre dei fondi per avviare attività imprenditoriali nel campo della moda e convince Riccardo a tornare in Puglia per realizzare il sogno di aprire un atelier tutto suo. Peccato che il bando sia riservato esclusivamente alle sole coppie di fatto. Che fare? Fingersi gay.
Ci racconti di Outing - Fidanzati per sbaglio.
E’ un film a due facce: è una commedia, ma se si gratta sotto la patina, si scopre che tutti i protagonisti, per rivendicare un proprio diritto, sono costretti a un compromesso, una truffa, a un inganno. Questa purtroppo è una delle morali del film.
Non solo un’esilarante commedia, dunque.
E’ un film dalla risata facile ma al contempo ha un sotto testo importante. Parla di discriminazioni e meritocrazia. Fa sorridere e riflettere.
Temi attuali.
Sì soprattutto se consideriamo che nel 2014 in Italia gli omosessuali non sono accettati neanche giuridicamente.
Ci racconti dei personaggi di Massimo Ghini e Giulia Michelini.
Roberto è un omosessuale non dichiarato costretto a fingersi eterosessuale pur di avere un ruolo nella società, Carlotta una giornalista poco incline ai compromessi che a causa della sua etica si ritrova ad affrontare una serie di difficoltà.
Qual è il messaggio di Outing?
Il film si inserisce in un filone di critica che è quello di Viva la libertà e Viva l’Italia, e dà già una piccola risposta nel monologo finale di Massimo Ghini: se i giovani si svegliassero, capissero che li stiamo prendendo in giro, ci spazzerebbero in un pomeriggio. Un certo sistema potrebbe essere scardinato con un risveglio dei giovani. Sono loro il nostro futuro.
E’ per questo che dopo Young Europe, film che tratta il problema della sicurezza stradale, lei ha scelto di impegnarsi socialmente?
Sì continuo a collaborare con la Polizia Stradale e stiamo lavorando perché Young Europe arrivi in televisione. Senza i giovani non potremmo andare avanti e noi abbiamo la responsabilità di proporre modelli giusti.
Anche attraverso il cinema?
Cinema, televisione e musica hanno una funzione formativa fondamentale in un giovane. Se io propongo a un ragazzo serie tv come Gomorra, House of Cards o Breaking Bad elevo il suo standard qualitativo. La qualità dell’intrattenimento è determinante per la formazione delle giovani generazioni.
Progetti futuri?
Sto lavorando al mio prossimo film Vanity, la storia di uno scrittore di talento che scrive un libro bruttissimo e ciononostante diventa famoso. Avrà un sapore internazionale. Faremo un passo in più rispetto alla critica, faremo una proposta.
Se potesse scegliere il protagonista di Vanity?
Sceglierei sicuramente Michael Fassbender, un grandissimo attore, misurato e straordinario, oltre che bello.
Il suo sogno nel cassetto?
Cambiare il paese, vedere i giovani prendere il controllo della situazione.
Guarda il trailer del film
Si intitola Outing - Fidanzati per sbaglio, la commedia “divertente, scorretta e veloce” che cita Platone e Cassano e narra le vicissitudini di due amici costretti, per ironia della sorte, a fingersi una coppia di fatto. In onda su Sky Cinema 1 venerdì 4 luglio, il secondo lungometraggio di Matteo Vicino “è lo specchio di una Italia che non funziona più”, per usare parole sue. Meritocrazia, discriminazioni, sesso e corruzione tra gli ingredienti di questa storia. Abbiamo incontrato il regista per farci raccontare come è nato questo film e per conoscerlo più da…Vicino.
Nicolas Vaporidis e Andrea Bosca, sul set rispettivamente Federico Maretti e Riccardo Terzino, sono due amici di vecchia data con vissuti profondamente diversi, il primo è un incallito playboy squattrinato, l’altro un talentuoso aspirante stilista che per sbarcare il lunario si trasferisce al nord con la sua fidanzata (Claudia Potenza) e si ritrova a fare il commesso a Milano. Tutto inizia quando Federico scopre che la Regione Puglia offre dei fondi per avviare attività imprenditoriali nel campo della moda e convince Riccardo a tornare in Puglia per realizzare il sogno di aprire un atelier tutto suo. Peccato che il bando sia riservato esclusivamente alle sole coppie di fatto. Che fare? Fingersi gay.
Ci racconti di Outing - Fidanzati per sbaglio.
E’ un film a due facce: è una commedia, ma se si gratta sotto la patina, si scopre che tutti i protagonisti, per rivendicare un proprio diritto, sono costretti a un compromesso, una truffa, a un inganno. Questa purtroppo è una delle morali del film.
Non solo un’esilarante commedia, dunque.
E’ un film dalla risata facile ma al contempo ha un sotto testo importante. Parla di discriminazioni e meritocrazia. Fa sorridere e riflettere.
Temi attuali.
Sì soprattutto se consideriamo che nel 2014 in Italia gli omosessuali non sono accettati neanche giuridicamente.
Ci racconti dei personaggi di Massimo Ghini e Giulia Michelini.
Roberto è un omosessuale non dichiarato costretto a fingersi eterosessuale pur di avere un ruolo nella società, Carlotta una giornalista poco incline ai compromessi che a causa della sua etica si ritrova ad affrontare una serie di difficoltà.
Qual è il messaggio di Outing?
Il film si inserisce in un filone di critica che è quello di Viva la libertà e Viva l’Italia, e dà già una piccola risposta nel monologo finale di Massimo Ghini: se i giovani si svegliassero, capissero che li stiamo prendendo in giro, ci spazzerebbero in un pomeriggio. Un certo sistema potrebbe essere scardinato con un risveglio dei giovani. Sono loro il nostro futuro.
E’ per questo che dopo Young Europe, film che tratta il problema della sicurezza stradale, lei ha scelto di impegnarsi socialmente?
Sì continuo a collaborare con la Polizia Stradale e stiamo lavorando perché Young Europe arrivi in televisione. Senza i giovani non potremmo andare avanti e noi abbiamo la responsabilità di proporre modelli giusti.
Anche attraverso il cinema?
Cinema, televisione e musica hanno una funzione formativa fondamentale in un giovane. Se io propongo a un ragazzo serie tv come Gomorra, House of Cards o Breaking Bad elevo il suo standard qualitativo. La qualità dell’intrattenimento è determinante per la formazione delle giovani generazioni.
Progetti futuri?
Sto lavorando al mio prossimo film Vanity, la storia di uno scrittore di talento che scrive un libro bruttissimo e ciononostante diventa famoso. Avrà un sapore internazionale. Faremo un passo in più rispetto alla critica, faremo una proposta.
Se potesse scegliere il protagonista di Vanity?
Sceglierei sicuramente Michael Fassbender, un grandissimo attore, misurato e straordinario, oltre che bello.
Il suo sogno nel cassetto?
Cambiare il paese, vedere i giovani prendere il controllo della situazione.
Guarda il trailer del film