Travolta doveva essere “Forrest Gump”, Tom Hanks ha detto no al ruolo di Jerry Maguire, mentre originariamente Pretty Woman non doveva essere Julia Roberts. Ecco gli attori che si sono tirati indietro di fronte a film poi diventati un successo
di Floriana Ferrando
Chissà se la bella Viviane di Pretty Woman avrebbe fatto colpo lo stesso sul riccone interpretato da Richard Gere, se a passeggiare lungo l’Hollywood Boulevard ci fossero state le curve, anziché di Julia Roberts, della collega Molly Ringwald? La Roberts fu solo la seconda scelta: originariamente il ruolo era stato offerto alla Ringwald, che però rifiutò, lasciandosi sfuggire uno dei maggiori successi degli anni Novanta. Solo qualche tempo dopo l’attrice ci è ricaduta dicendo no alla parte di Molly in Ghost. Tuttavia la rossa del grande schermo non è l’unica star ad avere rifiutato ruoli poi rivelatisi dei veri cult.
I no di Travolta e Hanks – La febbre del sabato sera gli ha portato grande fama, ma John Travolta poteva arrivare ancora più in alto, se non avesse fatto le scelte sbagliate. Ha scartato i copioni del musical Chicago, di American Gigolo (poi interpretato da Richard Gere), Apollo 13 e molti altri. Fino ad arrivare a sfiorare l’Oscar: Travolta ha detto di no anche a Forrest Gump, col quale Tom Hanks nel 1995 ha vinto l’ambita statuetta. A sua volta, Hanks ha dovuto rifiutare la parte di protagonista in Jerry Maguire, poi interpretato da Tom Cruise. Allora, però, non fu un’errata valutazione la causa, piuttosto il fatto che l’attore era già impegnato a girare il suo film Music Graffiti.
La rivincita di Connery – La saga ispirata alle avventure di James Bond avrebbe avuto lo stesso successo se l’agente segreto avesse avuto il volto di Cary Grant? La parte inizialmente fu proposta all’attore britannico, grande amico e testimone di nozze di uno dei produttori della pellicola, che però rifiutò. Dunque Sean Connery fu solo un ripiego, seppur azzeccatissimo. Se quella volta fu Connery ad avere la meglio, c’è stato un episodio in cui l’attore non ha saputo cogliere un’occasione d’oro: come poteva sospettare che la trilogia del Signore degli Anelli potesse avere un tale successo? Così quando gli proposero il ruolo di Gandalf, uno dei membri del Bianco Consiglio, si tirò indietro, preoccupato dalla complessità della sceneggiatura. Oggi tira le somme: il rifiuto gli è costato la bellezza di 283 milioni di dollari di mancato guadagno.
Il Padrino e gli altri - Fra nomination agli Oscar e vittorie ai Golden Globe, Michelle Pfeiffer non ha di ché lamentarsi. Eppure c’è da scommettere che ripensare a quella volta che ha detto no a film come Il Silenzio degli Innocenti (interpretato da Jodie Foster) e Basic Instinct (non era disposta a mostrare abbastanza pelle, come ha poi fatto la collega Sharon Stone) le provochi ancora qualche dispiacere. Mentre il ruolo di Neo, il programmatore protagonista di Matrix, se lo è aggiudicato Keanu Reeves, ma solo dopo il rifiuto di Will Smith.
Nessun errore di valutazione, invece, per Jack Nicholson che quando si vide proporre la parte di Michael Corleone ne Il Padrino: rifiutò per lasciare posto a un italiano (Al Pacino ). Pur consapevole, dice, che sarebbe stato un grande successo.
Chissà se la bella Viviane di Pretty Woman avrebbe fatto colpo lo stesso sul riccone interpretato da Richard Gere, se a passeggiare lungo l’Hollywood Boulevard ci fossero state le curve, anziché di Julia Roberts, della collega Molly Ringwald? La Roberts fu solo la seconda scelta: originariamente il ruolo era stato offerto alla Ringwald, che però rifiutò, lasciandosi sfuggire uno dei maggiori successi degli anni Novanta. Solo qualche tempo dopo l’attrice ci è ricaduta dicendo no alla parte di Molly in Ghost. Tuttavia la rossa del grande schermo non è l’unica star ad avere rifiutato ruoli poi rivelatisi dei veri cult.
I no di Travolta e Hanks – La febbre del sabato sera gli ha portato grande fama, ma John Travolta poteva arrivare ancora più in alto, se non avesse fatto le scelte sbagliate. Ha scartato i copioni del musical Chicago, di American Gigolo (poi interpretato da Richard Gere), Apollo 13 e molti altri. Fino ad arrivare a sfiorare l’Oscar: Travolta ha detto di no anche a Forrest Gump, col quale Tom Hanks nel 1995 ha vinto l’ambita statuetta. A sua volta, Hanks ha dovuto rifiutare la parte di protagonista in Jerry Maguire, poi interpretato da Tom Cruise. Allora, però, non fu un’errata valutazione la causa, piuttosto il fatto che l’attore era già impegnato a girare il suo film Music Graffiti.
La rivincita di Connery – La saga ispirata alle avventure di James Bond avrebbe avuto lo stesso successo se l’agente segreto avesse avuto il volto di Cary Grant? La parte inizialmente fu proposta all’attore britannico, grande amico e testimone di nozze di uno dei produttori della pellicola, che però rifiutò. Dunque Sean Connery fu solo un ripiego, seppur azzeccatissimo. Se quella volta fu Connery ad avere la meglio, c’è stato un episodio in cui l’attore non ha saputo cogliere un’occasione d’oro: come poteva sospettare che la trilogia del Signore degli Anelli potesse avere un tale successo? Così quando gli proposero il ruolo di Gandalf, uno dei membri del Bianco Consiglio, si tirò indietro, preoccupato dalla complessità della sceneggiatura. Oggi tira le somme: il rifiuto gli è costato la bellezza di 283 milioni di dollari di mancato guadagno.
Il Padrino e gli altri - Fra nomination agli Oscar e vittorie ai Golden Globe, Michelle Pfeiffer non ha di ché lamentarsi. Eppure c’è da scommettere che ripensare a quella volta che ha detto no a film come Il Silenzio degli Innocenti (interpretato da Jodie Foster) e Basic Instinct (non era disposta a mostrare abbastanza pelle, come ha poi fatto la collega Sharon Stone) le provochi ancora qualche dispiacere. Mentre il ruolo di Neo, il programmatore protagonista di Matrix, se lo è aggiudicato Keanu Reeves, ma solo dopo il rifiuto di Will Smith.
Nessun errore di valutazione, invece, per Jack Nicholson che quando si vide proporre la parte di Michael Corleone ne Il Padrino: rifiutò per lasciare posto a un italiano (Al Pacino ). Pur consapevole, dice, che sarebbe stato un grande successo.