In Trance: thriller e ipnosi secondo Boyle

Cinema

Arriva su Sky Cinema 1 in prima visione martedì 24 giugno alle 21.10 l’ultimo lavoro del regista inglese. Un viaggio psichedelico tra azione e immagini oniriche. Con James McAvoy, Rosario Dawson e Vincent Cassel

Con il termine "trance" in medicina si intende un particolare stato psico-fisico contrapposto alla stato naturale di coscienza e caratterizzato dall’alterazione di sé, del proprio corpo e del mondo circostante. Una sospensione nel naturale sentire quasi sempre indotto da elementi esterni (psicologici o sciamani). Ma “trance” può essere anche un particolare momento che può essere provocato da stimoli esterni come, per esempio musica o danza. Entrambi le accezioni si sposano molto bene con l'ultimo lavoro del premio Oscar Danny Boyle dopo il suo riuscitissimo 127 ore.

"In Trance" che sarà trasmesso da Sky Cinema 1 in prima visione martedì 24 giugno alle 21.10, parte con il raccontare la storia di un furto di un'opera d'arte. E fin qui ci troviamo nei perimetri classici dei film di genere di cui è ricchissima la storia del cinema. Ma naturalmente al regista Boyle questo non può bastare. E infatti il film da semplice thriller si trasforma in un’opera dai contorni noir, visionaria, con atmosfere ipnotiche e continui colpi di scena.

La storia è presto detta: Simon (James McAvoy), un esperto di pittura, curatore di una casa d’aste, si unisce a una banda di ladri per trafugare una tela valutata milioni di dollari (il celebre “Volo delle streghe" di Goya). Tuttavia, durante il furto a causa di un colpo in testa non ricorderà più dove ha nascosto la preziosa opera. Quando neanche le minacce di torture fisiche sortiranno alcun risultato, il capo della banda (Vincent Cassel) ingaggerà un’ipnoterapista (Rosario Dawson) per esaminare i recessi più intimi della sua psiche.

Ancora una volta Boyle cerca di confondere lo spettatore, attirandolo con un storia di un furto per poi spiazzarlo attraverso un percorso in cui la realtà si confonde al sogno e le sequenze oniriche tendono a provocare un cortocircuito nella mente e nella visione dei protagonisti e inevitabilmente nei fruitori dell’opera. A completare il tutto  provvede poi una colonna sonora studiata ad hoc e affidata all'elettronica di Rick Smith del duo degli Underworld, già responsabili del tormentone di Trainspotting, Born- Slippy

Un ’ultima curiosità sul film che alla sua uscita ha fatto decisamente scalpore: Rosario Dawson sfoggia un nudo integrale frontale che non lascia davvero nulla all'immaginazione. Ma del resto Boyle non è nuovo a scene forti . Basti pensare al suo primo e indimenticabile film: quel Trainspotting diventato oramai un cult del cinema mondiale.

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