Miele: Valeria Golino e il coraggio del dubbio
CinemaOpera prima per l'attrice partenopea, che ricostruisce il personaggio di Irene-Miele, arruolando Jasmine Trinca, dalla grazia nervosa e androgina. Il film, incentrato sulla "dolce morte", andrà in onda in prima tv il 19 maggio alle 21 Su Sky Cinema Cult
Esordio coraggioso per Valeria Golino.
Il suo Miele, presentato al Festival di Cannes 2013, nella sezione Un certain Regard, è un film che affronta il delicato e dibattuto tema dell'eutanasia. La pellicola è liberamente tratta dal romanzo A nome tuo di Mauro Covacich.
Al centro della narrazione c'è la storia di Irene, una trentenne aspra ma capace di tenerezza che sceglie di aiutare le persone che soffrono. La sua non è proprio una comune assistenza a domicilio, poiché decide di sostenere i malati terminali che vogliono abbreviare l'agonia.
Tutto questo, lungi dal configurarsi come una scelta ideologica, umanitaria o come un risarcimento per la morte dolorosa della madre, gravemente malata, assume, piuttosto, i contorni di un'autentica scelta di vita professionale e personale. Un lavoro rischioso, illegale, ma remunerato molto bene, che i medici vilmente le affidano.
Poi tutto cambia, soprattutto a livello interiore, il giorno in cui a richiedere il suo intervento è un settantenne in buona salute che ritiene, molto semplicemente, di aver vissuto abbastanza la sua vita. Non trattandosi di un uomo che si sta spegnendo, Irene rimane turbata da questo incontro che mette in discussione le sue convinzioni. Si entra in un meccanismo inusuale che si sviluppa attraverso un dialogo serrato, capace di modificare la relazione tra loro, costellandola di sottintesi e ambiguità affettive.
Miele è un film autentico, quasi di stampo cronachistico, che evita con intelligenza ogni presa di posizione di parte, religiosa o di convenienza politica, ed è in grado di scavare a fondo su una questione scomoda, intrisa di una cupa umanità.
La pellicola diretta da Valeria Golino, con Jasmine Trinca, Libero De Rienzo, Carlo Cecchi, Vinicio Marchioni e Valeria Bilello, andrà in onda in prima tv il 19 maggio alle 21.00 su Sky Cinema Cult, all'interno del ciclo Cannes Cannes.
Il suo Miele, presentato al Festival di Cannes 2013, nella sezione Un certain Regard, è un film che affronta il delicato e dibattuto tema dell'eutanasia. La pellicola è liberamente tratta dal romanzo A nome tuo di Mauro Covacich.
Al centro della narrazione c'è la storia di Irene, una trentenne aspra ma capace di tenerezza che sceglie di aiutare le persone che soffrono. La sua non è proprio una comune assistenza a domicilio, poiché decide di sostenere i malati terminali che vogliono abbreviare l'agonia.
Tutto questo, lungi dal configurarsi come una scelta ideologica, umanitaria o come un risarcimento per la morte dolorosa della madre, gravemente malata, assume, piuttosto, i contorni di un'autentica scelta di vita professionale e personale. Un lavoro rischioso, illegale, ma remunerato molto bene, che i medici vilmente le affidano.
Poi tutto cambia, soprattutto a livello interiore, il giorno in cui a richiedere il suo intervento è un settantenne in buona salute che ritiene, molto semplicemente, di aver vissuto abbastanza la sua vita. Non trattandosi di un uomo che si sta spegnendo, Irene rimane turbata da questo incontro che mette in discussione le sue convinzioni. Si entra in un meccanismo inusuale che si sviluppa attraverso un dialogo serrato, capace di modificare la relazione tra loro, costellandola di sottintesi e ambiguità affettive.
Miele è un film autentico, quasi di stampo cronachistico, che evita con intelligenza ogni presa di posizione di parte, religiosa o di convenienza politica, ed è in grado di scavare a fondo su una questione scomoda, intrisa di una cupa umanità.
La pellicola diretta da Valeria Golino, con Jasmine Trinca, Libero De Rienzo, Carlo Cecchi, Vinicio Marchioni e Valeria Bilello, andrà in onda in prima tv il 19 maggio alle 21.00 su Sky Cinema Cult, all'interno del ciclo Cannes Cannes.