"Cercasi amore per la fine del mondo" (prima che sia tardi!)

Cinema
Keira Knightley e Steve Carell vi danno appuntamento al 16 marzo su Sky Cinema 1 alle 21.10 per l'attesa prima tv di "Cercasi amore per la fine del mondo"
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Cosa fareste tre settimane prima che la Terra esploda? E' una domanda a cui tentano di rispondere Keira Knightley e Steve Carell nella pellicola in onda il 16 marzo in prima tv su Sky Cinema 1. Un modo originale per raccontare l'apocalisse imminente

La fine del mondo sta arrivando.
L'annuncio choc giunge senza preavviso all'inizio del film: lo si avverte chiaramente sin dalle prime sequenze, nelle quali si dichiara che l'asteroide Matilda è in rotta di collisione con la Terra e che lo space shuttle canadese non è riuscito nella missione di distruggerlo. Nell'arco di tre settimane tutta l'umanità è destinata a soccombere.

Dodge Petersen (Steve Carell) e sua moglie Linda ( Keira Knightley) ascoltano la trasmissione radiofonica in auto. I due reagiscono alla notizia in modo molto diverso: lei fugge dal veicolo senza dire una parola, mentre lui torna al suo lavoro, come se nulla fosse. Presto si accorge che tutte le persone che lo circondano optano per soluzioni drastiche - dal suicidio alla droga, passando per orge sfrenate - mentre la sua vita non è cambiata affatto. Così sembra, almeno.

Ultraquarantenne, introverso e solitario, Dodge viene presto abbandonato dalla moglie, la quale, dopo l'annuncio dell'apocalisse, finisce tra le braccia dell'amante.
Nel caos tra chi vuole godersi gli ultimi giorni di vita e chi si lascia sopraffare dalla disperazione, i due personaggi interpretati da Keira Knightley e Steve Carell vengono creati con uno scopo ben preciso: le azioni dell'una sono mosse dal senso di colpa per aver tradito il marito, mentre quelle dell'altro sono volte al recupero di una vita "come avrebbe potuto essere".
Due binari destinati in apparenza a non incontrarsi mai, che, invece, mantengono dei forti punti di contatto. Infatti, i due si ritrovano a vivere come non avevano mai vissuto prima. Prima della fine di tutto. Prima della fine del mondo.

In una mescolanza di generi, dall' on the road alla romantic comedy sulla quale incombe, però, la catastrofe finale (alla Armageddon o Melancholia), Lorene Scafaria, regista del film, riesce nell'impresa di raccontare in modo inedito e ironico l'apocalisse imminente.
E subito il pensiero corre alle tante, tantissime tragedie annunciate, che hanno scatenato forme anche piuttosto gravi di psicosi generale: dal Millennium Bug alle malattie virali.
Un tema "caldo", che genera soluzioni sempre diverse, a seconda del registro col quale viene trattato.

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