Lunedì 3 febbraio alle 21.10 andrà in onda in prima visione su Sky Cinema 1 HD il film con Naomi Watts e Ewan McGregor su una famiglia coinvolta nel terribile tsunami del 2004. Ecco una serie di fatti sulle onde anomale.
Lunedì 3 febbraio alle 21.10,
in prima visione tv su Sky Cinema 1 HD,
The Impossible metterà in scena la tragedia del
grande tsunami del 2004 che devastò le coste del sud-est asiatico. A interpretare una coppia con figli coinvolta nel tragico evento durante le vacanze in Thailandia, ci sono i divi Ewan McGregor e Naomi Watts. Se prima del film volete saperne di più sulla "grande onda", ecco alcune utili nozioni sugli tsunami.
1. Gli tsunami non sono generati solo dai terremoti, ma anche dallo slittamento di placche tettoniche, dalle eruzioni vulcaniche e da rapidi e intensi cambiamenti nella pressione atmosferica. Nonché, si suppone, dalla caduta di meteoriti, sebbene questo fenomeno non sia mai stato osservato direttamente.
2. Uno tsunami non è, in realtà, una sola onda, bensì una serie di onde che si susseguono con un intervallo di tempo che può variare da pochi minuti fino anche ad alcune ore. Infatti, molte morti da tsunami sono causate dal ritorno prematuro alle abitazioni da parte della popolazione, che si espone così al rischio di una nuova onda.
3. Gli tsunami possono superare i 30 metri di altezza e gli 800 chilometri orari di velocità.
4. Quando le onde degli tsunami arrivano in acque poco profonde, in genere rallentano ma diventano più alte.
5. Di solito, quando uno tsunami si avvicina alla costa, è possibile assistere a un curioso fenomeno: l'acqua si ritira da riva, alle volte anche di centinaia di metri. Ovviamente, è meglio non fermarsi a vedere che cosa succede dopo.
6. La stragrande maggioranza degli tsunami, oltre l'80%, ha luogo nella cosiddetta Cintura di fuoco dell'Oceano Pacificio.
7. Il termine tsunami significa letteralmente, in giapponese, "onda contro il porto".
8. Il primo uomo ad associare il fenomeno degli tsunami ai terremoti sottomarini fu lo storico greco Tucidide, nell'opera Guerra del Peloponneso.
9. Gli tsunami possono causare l'avvelenamento dei bacini di acqua dolce e delle falde sotterranee a causa dell'alta quantità di sale che si lasciano dietro. Questo può esporre i sopravvissuti alla catastrofe a rischi di disidratazione e malattia.
10. Alcuni consigli su cosa fare in caso di tsunami. Innanzitutto, spostarsi il più possibile nell'entroterra e in luoghi elevati: alle volte, anche poche decine di metri in più riescono a fare la differenza. Non mettersi in macchina, perché è facile rimanere imbottigliati nel traffico oppure incontrare ostacoli. Meglio piuttosto scappare a piedi. Se si finisce sott'acqua, nuotare è inutile e c'è il rischio di esaurire subito le energie. Piuttosto è consigliabile cercare di aggrapparsi a un oggetto galleggiante e lasciarsi trasportare dalla corrente.
1. Gli tsunami non sono generati solo dai terremoti, ma anche dallo slittamento di placche tettoniche, dalle eruzioni vulcaniche e da rapidi e intensi cambiamenti nella pressione atmosferica. Nonché, si suppone, dalla caduta di meteoriti, sebbene questo fenomeno non sia mai stato osservato direttamente.
2. Uno tsunami non è, in realtà, una sola onda, bensì una serie di onde che si susseguono con un intervallo di tempo che può variare da pochi minuti fino anche ad alcune ore. Infatti, molte morti da tsunami sono causate dal ritorno prematuro alle abitazioni da parte della popolazione, che si espone così al rischio di una nuova onda.
3. Gli tsunami possono superare i 30 metri di altezza e gli 800 chilometri orari di velocità.
4. Quando le onde degli tsunami arrivano in acque poco profonde, in genere rallentano ma diventano più alte.
5. Di solito, quando uno tsunami si avvicina alla costa, è possibile assistere a un curioso fenomeno: l'acqua si ritira da riva, alle volte anche di centinaia di metri. Ovviamente, è meglio non fermarsi a vedere che cosa succede dopo.
6. La stragrande maggioranza degli tsunami, oltre l'80%, ha luogo nella cosiddetta Cintura di fuoco dell'Oceano Pacificio.
7. Il termine tsunami significa letteralmente, in giapponese, "onda contro il porto".
8. Il primo uomo ad associare il fenomeno degli tsunami ai terremoti sottomarini fu lo storico greco Tucidide, nell'opera Guerra del Peloponneso.
9. Gli tsunami possono causare l'avvelenamento dei bacini di acqua dolce e delle falde sotterranee a causa dell'alta quantità di sale che si lasciano dietro. Questo può esporre i sopravvissuti alla catastrofe a rischi di disidratazione e malattia.
10. Alcuni consigli su cosa fare in caso di tsunami. Innanzitutto, spostarsi il più possibile nell'entroterra e in luoghi elevati: alle volte, anche poche decine di metri in più riescono a fare la differenza. Non mettersi in macchina, perché è facile rimanere imbottigliati nel traffico oppure incontrare ostacoli. Meglio piuttosto scappare a piedi. Se si finisce sott'acqua, nuotare è inutile e c'è il rischio di esaurire subito le energie. Piuttosto è consigliabile cercare di aggrapparsi a un oggetto galleggiante e lasciarsi trasportare dalla corrente.