In una chiacchierata confidenziale, il regista e autore romano ci svela qualche chicca della sua lunga carriera e confessa candidamente di portare ancora la colazione a letto a sua moglie dopo 30 anni di matrimonio
di Barbara Tarricone
Al Capri Hollywood Enrico Vanzina è di casa. Premio alla carriera l'anno scorso, quest'anno Enrico è parte del board del Festival Internazionale di Pascal Vicedomini: “E' tipo diventare senatore a vita” scherza. Parte integrante della kermesse, lo si è visto, sempre sorridente e cortese sia che scambiasse opinioni con i suoi colleghi internazionali (da Terry Gilliam a Michael Radford a Bille August) e italiani (da Gianfranco Rosi a Uberto Pasolini) sia che si prestasse all'ennesima foto con i fan.
Che cosa ti dice la gente quando ti ferma per strada? Gli chiediamo “Ma... è lei quello che vediamo in televisione?” Sminuisce Vanzina. In realtà dopo quasi 40 anni di carriera e oltre 50 film, sempre in coppia con il fratello Carlo (lui li scrive, Carlo dirige), molti dei quali diventati classici della commedia italiana, tipo ”Vacanze di Natale” o “Ecceziunale veramente" i fan sanno molto di più di lui che non il semplice fatto di averlo visto in televisione. “Siamo fortunati -ammette - ci sono fan club che sanno tutte le battute di "Vacanze di Natale" a memoria, per esempio”.
Quello che forse non sanno i fan è che il signor Enrico Vanzina è un romantico. Non solo perché il suo ultimo “Sapore di te” è una commedia sì, ma romantica e anche un po' nostalgica riprendendo la location (Forte dei Marmi) e il sapore, appunto, di un altro classico vanziniano “Sapore di mare”, ma anche per un'altra ragione.
Al suo fianco la moglie Federica, una mattina Enrico dribbla i camerieri dell'albergo e le porta lui, un vassoio con la colazione a letto. “Guarda come sto messo” dice sorridendo al giovane Lorenzo Richelmy anche lui al Festival con la coprotagonista de “Il terzo tempo” e compagna nella vita Margherita Laterza. “Dopo 30 anni porto ancora la colazione a letto a mia moglie”. Nella nostra intervista ci ha spiegato perché e a cosa serve il romanticismo, il film che ancora non ha fatto e l'attore con cui avrebbe sempre voluto lavorare.
Al Capri Hollywood Enrico Vanzina è di casa. Premio alla carriera l'anno scorso, quest'anno Enrico è parte del board del Festival Internazionale di Pascal Vicedomini: “E' tipo diventare senatore a vita” scherza. Parte integrante della kermesse, lo si è visto, sempre sorridente e cortese sia che scambiasse opinioni con i suoi colleghi internazionali (da Terry Gilliam a Michael Radford a Bille August) e italiani (da Gianfranco Rosi a Uberto Pasolini) sia che si prestasse all'ennesima foto con i fan.
Che cosa ti dice la gente quando ti ferma per strada? Gli chiediamo “Ma... è lei quello che vediamo in televisione?” Sminuisce Vanzina. In realtà dopo quasi 40 anni di carriera e oltre 50 film, sempre in coppia con il fratello Carlo (lui li scrive, Carlo dirige), molti dei quali diventati classici della commedia italiana, tipo ”Vacanze di Natale” o “Ecceziunale veramente" i fan sanno molto di più di lui che non il semplice fatto di averlo visto in televisione. “Siamo fortunati -ammette - ci sono fan club che sanno tutte le battute di "Vacanze di Natale" a memoria, per esempio”.
Quello che forse non sanno i fan è che il signor Enrico Vanzina è un romantico. Non solo perché il suo ultimo “Sapore di te” è una commedia sì, ma romantica e anche un po' nostalgica riprendendo la location (Forte dei Marmi) e il sapore, appunto, di un altro classico vanziniano “Sapore di mare”, ma anche per un'altra ragione.
Al suo fianco la moglie Federica, una mattina Enrico dribbla i camerieri dell'albergo e le porta lui, un vassoio con la colazione a letto. “Guarda come sto messo” dice sorridendo al giovane Lorenzo Richelmy anche lui al Festival con la coprotagonista de “Il terzo tempo” e compagna nella vita Margherita Laterza. “Dopo 30 anni porto ancora la colazione a letto a mia moglie”. Nella nostra intervista ci ha spiegato perché e a cosa serve il romanticismo, il film che ancora non ha fatto e l'attore con cui avrebbe sempre voluto lavorare.