L’amore secondo Haneke

Cinema
Jean-Louis Trintignant ed Emmanuelle Riva
amour_07_amour_jean-louis-trintignant-emmanuelle-riva_ansa

Osannato dalla critica di tutto il mondo, il tredicesimo film del regista austriaco "Amour" (Palma d’Oro a Cannes e statuetta d’oro come Miglior Film Straniero agli Oscar 2013), va in scena in prima tv su Sky Cinema Cult martedì 14 gennaio alle ore 21:00

Trionfatore indiscusso al 65° Festival di Cannes, Michael Haneke con Amour ha conquistato la sua seconda Palma d’Oro dopo quella per Il nastro bianco. Il commovente dramma, premio come Miglior Film Straniero agli Oscar 2013, racconta la storia di Georges (Jean-Louis Trintignant) e Anne (Emmanuelle Riva), due anziani professori di musica in pensione. Anche la loro figlia, Eva (Isabelle Huppert), è una musicista e vive all’estero con la propria famiglia.

Un giorno Anne è vittima di un incidente e l’amore che unisce la coppia è messo a dura prova. Paralizzata da un ictus, la donna dipende interamente dal marito, il quale affronta con coraggio la sua disabilità. Assistito tre volte a settimana da un'infermiera, non smette di amare e lottare, sopportando le conseguenze affettive ed esistenziali della malattia.

Osannato dalla critica di tutto il mondo, Amour ha anche il merito di riunire tre leggendari interpreti del grande cinema francese, qui alla vetta della loro arte: Jean-Louis Trintignant (classe 1930), Emmanuelle Riva (classe 1927), e Isabelle Huppert. Per quasi tutta la durata del film, gli attori si muovono all’interno di un bell’appartamento parigino. Una casa piena di ricordi, memorie condivise di un’intera esistenza che ad un certo punto perde ogni riferimento. E si scontra con la realtà. 

Lo sguardo impietoso e lucido di Haneke non indugia né risparmia niente allo spettatore, la vecchiaia ci appare come  un vero e proprio massacro e la malattia, che in casi come questo l’accompagna, peggiora lo stato delle cose. Oltremisura. La pellicola si chiude senza risposte, enigmaticamente, con un interrogativo sul senso della vita. Senso che spesso ci sfugge, in altri casi si svela in tutta la sua disarmante drammaticità.

Spettacolo: Per te