A tu per tu con Nicolas Cage

Davanti ai microfoni di Francesco Castelnuovo, l’attore e produttore americano si confessa e racconta per esempio del perché Venezia sia un luogo così importante per lui: suo padre aveva origini napoletane e veneziane e più di una volta si sono trovati a passeggiare nella città lagunare. “Quando ci torno sento ancora il suo spirito”. Se sarebbe contento dei suoi ultimi film? L’attore sorride e non ha dubbi: “ Si certo, mi direbbe be fatto e sarebbe contento di essere qui con me fisicamente, ma lui può vedermi ovunque…”

Certo che strada ne ha fatto Nicolas Cage, da venditore di popcorn in un piccolo cinema di Los Angeles a dominatore degli schermi mondiali. L’occasione vera, quella della vita l’ha avuta grazie a suo zio, il regista Francis Ford Coppola (Nicolas Cage è infatti lo pseudonimo di Nicholas Kim Coppola) lo volle per il Rusty il selvaggio (Rumble Fish), e da quel lontano 1983, la sua scalata al successo è inarrestabile.

Al momento è al cinema con due pellicole: Il cacciatore di donne di Scott Walker con Vanessa Hudgens e Joe di David Gordon Green. E a proposito di gusti cinematografici, il film che lo fa sempre ridere è Le folli notti del dottor Jerryll  di Jerry Lewis. Quello che lo commuove sempre? La valle dell'Eden di Elia Kazan. E Giulietta degli spiriti  di Federico Fellini è invece il film che lo eccita di più in assoluto: “ Mio padre me lo fece guardare a circa sei anni e quella credo che fu la prima volta in cui capii il potere del corpo femminile, nel vedere Sandra Milo che si rotolava con il boa di struzzo ne rimasi molto affascinato…”

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