Omaggio a Giuliano Gemma

Cinema
Giuliano Gemma
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L’attore, eroe del western all'italiana e interprete di oltre 100 film, è morto a 75 anni, in seguito a un grave incidente stradale. Sky Cinema Classics gli rende omaggio giovedì 3 ottobre con una rassegna composta da quattro pellicole.

L'omaggio di Sky Cinema Classics HD all'attore è in programmazione giovedì 3 ottobre, ecco gli appuntamenti:

ore 15.25, ANGELICA
ore 17.20, LA MERAVIGLIOSA ANGELICA
ore 19.10, ANGELICA ALLA CORTE DEL RE
ore 21.00, ARRIVANO I TITANI

Nato a Roma il 2 settembre 1938, ma emiliano di adozione Giuliano Gemma arriva al cinema quasi per caso e grazie alla passione sportiva. Ha solo vent’anni anni quando strappa la prima apparizione su un set ("Venezia, la luna e tu" di Dino Risi) e ventidue quando il giovane Duccio Tessari lo scopre sul set di Messalina.

Tessari se ne ricorderà nel 1962, al momento di debuttare con il mitologico "Arrivano i titani" e gli affiderà il ruolo del forzuto Crios. Nello stesso anno Luchino Visconti lo vuole a fianco di Alain Delon e Mario Girotti (poi Terence Hill) per dar vita al gruppo garibaldino del Gattopardo. A Gemma tocca il ruolo del generale rivoluzionario. Decorato con gli alamari garibaldini o svestito con i muscoli lucidi in bella vista, l’attore fa sempre bella figura, ma si impiglierebbe in ruoli stereotipati se non avesse la fortuna che già era arrisa al suo mito, Burt Lancaster, incontrato sul set di Visconti. Entrambi costruiscono la prima parte della carriera sulla fisicità, entrambi diventano divi grazie al western.

Giuliano Gemma cavalca una decina di volte nel western all'italiana e ogni film è un successo, tanto da diventare popolarissimo anche all'estero, dall'America al Giappone. Alla fine degli anni 60 il suo nome è una garanzia al botteghino, ma proprio allora Gemma scopre un secondo aspetto della sua personalità artistica proiettandosi ai confini del cinema d'autore (da Corbari di Valentino Orsini, 1971 a Delitto d'amore di Luigi Comencini, 1973 a Circuito chiuso di Giuliano Montaldo, 1978).

Prova la commedia (Anche gli angeli mangiano fagioli, 1972), cerca la guida dei grandi maestri (Il deserto dei tartari di Valerio Zurlini, 1976), sceglie modelli epici (Il prefetto di ferro di Pasquale Squitieri, 1977) e autoironici (Speriamo che sia femmina di Mario Monicelli, 1986). E quando c'è bisogno di rimontare a cavallo, offre il suo volto a Tex Willer di Monelli in Tex e il signore degli abissi, ancora una volta con il fido Duccio Tessari nel 1985. Un film che è tutt’ora oggetto di culto.

Divo di quasi cento film, ha lavorato a fianco di star internazionali: da Kirk Douglas a Rita Hayworth, da Henry Fonda a John Huston, da Klaus Kinsky a Fernando Rey, da Philippe Noiret a CatherineDeneuve, da Ursula Andress a Claudia Cardinale, per citarne solo alcune. Recentemente aveva scoperto la passione per la scultura, arte che ha coltivato insieme allo sport e alla recitazione.


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