Zoran, con vino e freccette conquista Venezia

Cinema

Sky Cinema ha incontrato Matteo Oleotto, Giuseppe Battiston e Teco Celio regista e interpreti della deliziosa commedia "Zoran, il mio nipote scemo". Guarda le interviste in esclusiva

Cinque anni di lavoro "per raccontare il mio mondo, tra Friuli e Slovenia, fatto di botti, gulasch, vino e personaggi legati alla realtà. Ho parlato del progetto con Giuseppe Battiston, che ha collaborato a farlo crescere, abbiamo shakerato tutto perbene ed è nato Zoran, il mio nipote scemo". Un percorso, quello raccontato dallo stesso regista Matteo Oleotto, unico italiano in gara nella sezione Settimana della Critica, che ha dato i suoi frutti e che il pubblico del Lido ha accolto in sala con ben 10 minuti di applausi. Un entusiasmo che ha di fatto rubato la scena al più pubblicizzato Under The Skin con Scarlett Johansson.

Oleotto racconta delle sua terra, o meglio di quel territorio unico tra Friuli e Slovenia, una volta separato da un confine insuperabile e oggi, invece, diventato spazio d’incontro tra genti diverse. In questa “terra ideale” troviamo il personaggio di Paolo Bressan (Battiston), un uomo cinico, egoista e bugiardo che trascorre le sue giornate all'osteria di Gustino. La sua vita subirà un repentino cambiamento quando la morte di una vecchia parente slovena lo porterà ad accudire, per un periodo, un quindicenne occhialuto di nome Zoran che parla forbito e che ha una peculiarità: essere un asso al gioco delle freccette. E così Paolo decide di sfruttare l’abilità e di iscriverlo a un torneo internazionale. Come spesso accade in queste circostanze tra i due scatta una profonda amicizia.

“L’idea d’ incentrare una storia partendo dal gioco delle freccette nasce da una esperienza personale - racconta il regista alla sua opera prima. C’era un ragazzino conosciuto molto tempo fa che perdeva la sua profonda timidezza soltanto quando giocava a freccette. Terminato il gioco, il bambino tornava ad essere quello di prima. Da questo ricordo - aggiunge il regista - è nata l’idea del film. E poi il gioco delle freccette si sposa bene nel contesto in cui abbiamo deciso di girare il film, le freccette hanno a che fare con il volo, con il viaggio con l’andare da un punto all’altro. E’ un po’ anche la sintesi del cinema”.

Tornando al personaggio di Paolo, interpretato da Giuseppe Battiston, proprio l’attore di Udineprova a descrivercelo . "Paolo Bressan si è impossessato di me e fa fatica a abbandonarmi ogni tanto. Tipologie umane come lui non sono diffusissime, ma ce ne sono. Il nostro obiettivo principale era raccontare personaggi veri e credibili. Abbiamo cercato di evitare in tutti i modi gli aspetti macchiettistici e grotteschi, anche attraverso le miserie, la violenza fisica e verbale di Paolo verso gli altri. E' un personaggio di cui si ride ma che non è autoironico. Sta da solo non perché ama la solitudine ma perché è egoista, si è giocato la partita della propria esistenza. Interroga ogni giorno il proprio futuro dal fondo di un bicchiere vuoto di vino". L’incontro con Zoran, interpretato dal giovanissimo Rok Prasnikar, al suo debutto sul grande schermo cambieranno interamente la vita di Paolo.

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