Pubblico diviso per "Under the skin" che mostra la diva hollywoodiana come mamma l'ha fatta. Poi ci sono l'inquietante "Moebius" di Kim Ki-Duk e gli applausi per la sorpresa "Locke", tutto girato in un'auto. Sky a Venezia racconta quel che accade al Lido
Ha diviso il Lido nei panni (pochi) di una non precisata aliena: è Scarlett Johansson che in
Under the Skin si spoglia per catturare e uccidere essere umani. E per la prima volta in questa edizione il popolo della Mostra del Cinema si divide, ci sono applausi ma anche i primi fischi. Del suo personaggio la Johansson dice che "è una aliena senza personalità, è un foglio bianco che si può colorare a piacimento. Questo essere scopre il potere che il suo corpo esercita sugli uomini e lo usa". Poi annuncia che il prossimo film in cui la vedremo è
Capitan America - The winter soldier.
Tutti d'accordo, invece, sul nuovo disturbante capolavoro del regista coreano Kim Ki-Duk, Moebius: è un fosco dramma famigliare, una pellicola senza dialoghi con un padre che tradisce la moglie, una moglie incattivita e un figlio che ne subisce le conseguenze, anche le più estreme. E' un film crudo al punto che "in Corea -spiega il regista- sono state censurate tutte le scene di incesto. A Venezia è stata mostrata la versione originale".
Una unica sequenza di un'ora e venti minuti per Ana Arabia del regista israeliano Amos Gitai, Emma Dante gira il suo Via Castellana Bandiera tutto in un vicolo ma la standing ovation del 3 settembre è andata a Locke, pellicola fuori concorso tutta girata in un'auto e con un solo attore, Tom Hardy (il villain di Il cavaliere oscuro - il ritorno), impegnato in 84 minuti di guida solitaria: "Non è stato difficile -commenta- non mi sentivo solo. L'intero dramma della vita di un uomo si svela piano piano e poi va a rotoli: la strada verso il disastro non si vede, si ascolta e basta".
Tutti d'accordo, invece, sul nuovo disturbante capolavoro del regista coreano Kim Ki-Duk, Moebius: è un fosco dramma famigliare, una pellicola senza dialoghi con un padre che tradisce la moglie, una moglie incattivita e un figlio che ne subisce le conseguenze, anche le più estreme. E' un film crudo al punto che "in Corea -spiega il regista- sono state censurate tutte le scene di incesto. A Venezia è stata mostrata la versione originale".
Una unica sequenza di un'ora e venti minuti per Ana Arabia del regista israeliano Amos Gitai, Emma Dante gira il suo Via Castellana Bandiera tutto in un vicolo ma la standing ovation del 3 settembre è andata a Locke, pellicola fuori concorso tutta girata in un'auto e con un solo attore, Tom Hardy (il villain di Il cavaliere oscuro - il ritorno), impegnato in 84 minuti di guida solitaria: "Non è stato difficile -commenta- non mi sentivo solo. L'intero dramma della vita di un uomo si svela piano piano e poi va a rotoli: la strada verso il disastro non si vede, si ascolta e basta".