Sky Cinema ci porta al centro del Festival con un'intervista a Nicolas Cage e con i commenti ai film della giornata. Un po' di delusione per "The Zero Theorem” del maestro Terry Gilliam. Impressiona, invece, il film "Locke" di Steven Knight
La sesta giornata di questo 70° festival di Venezia si è dimostrata una giornata intensa caratterizzata da due film decisamente importanti e accolti in maniera diversa dal pubblico del Lido. Un po' di freddezza è stata riservata a "The Zero Theorem” del maestro Terry Gilliam gia regista del mitico
Brazil che non ha convinto del tutto. Un eccentrico e solitario genio del computer, afflitto da angoscia esistenziale, lavora a un misterioso progetto che mira a scoprire una volta per sempre il fine dell'esistenza umana, o l'assenza di esso. Ma soltanto nel momento in cui conosce la forza dell'amore e del desiderio riesce a comprendere la ragione autentica del suo essere. Protagonista è Christoph Waltz ma nel cast ci sono anche Matt Damon e Tilda Swinton.
E' stato accolto bene "Tom à la ferme” del talentuoso quanto giovane regista canadese Xavier Dolan. E' la storia di un giovane pubblicitario che arriva in piena campagna per un funerale e scopre che laggiù nessuno conosce il suo nome né la natura della sua relazione con il defunto. Quando il fratello maggiore di quest'ultimo impone un macabro gioco di ruolo per proteggere la madre e l'onore della famiglia, si instaura tra di loro una relazione perversa che potrà risolversi solo con l'affiorare della verità.
Ha invece impressionato il film "Locke", film potente sulle responsabilità, con un personaggio “morale” che deve confrontarsi con i suoi errori e le sue scelte. Scritto e diretto splendidamente da Steven Knight, Locke è un film che indaga su cosa voglia dire volere essere un uomo “giusto”. Tutto gira che è una meraviglia, e Tom Hardy regala forse la sua migliore interpretazione e una delle prove più belle del 2013. Una vera sorpresa.
Altrettanto sorprendende è stato il documentario "Bertolucci on Bertolucci", il lavoro curato da Luca Guadagnino e Walter Fasano presentato nella sezione Venezia Classici. Il film non è altro che un montaggio di interviste che il regista di Parma, quest'anno presidente della giuria, ha rilasciato nella sua carriera ultra decennale. Nessuna colonna sonora, nessuna rivelazione maliziosa di amici e collaboratori, ma solo un unico protagonista, il regista, che parla in prima persona di sé stesso e della sua arte. Parla invece del Maestro Bertolucci l'attore Nicolas Cage, presente a Venezia con il suo film "Joe". Parole affettuose quelle dell'attore americano che dice di essere stato sempre influenzato dal regista italiano, soprattutto dalla recitazione di Marlon Brando in "Ultimo Tango a Parigi"
E' stato accolto bene "Tom à la ferme” del talentuoso quanto giovane regista canadese Xavier Dolan. E' la storia di un giovane pubblicitario che arriva in piena campagna per un funerale e scopre che laggiù nessuno conosce il suo nome né la natura della sua relazione con il defunto. Quando il fratello maggiore di quest'ultimo impone un macabro gioco di ruolo per proteggere la madre e l'onore della famiglia, si instaura tra di loro una relazione perversa che potrà risolversi solo con l'affiorare della verità.
Ha invece impressionato il film "Locke", film potente sulle responsabilità, con un personaggio “morale” che deve confrontarsi con i suoi errori e le sue scelte. Scritto e diretto splendidamente da Steven Knight, Locke è un film che indaga su cosa voglia dire volere essere un uomo “giusto”. Tutto gira che è una meraviglia, e Tom Hardy regala forse la sua migliore interpretazione e una delle prove più belle del 2013. Una vera sorpresa.
Altrettanto sorprendende è stato il documentario "Bertolucci on Bertolucci", il lavoro curato da Luca Guadagnino e Walter Fasano presentato nella sezione Venezia Classici. Il film non è altro che un montaggio di interviste che il regista di Parma, quest'anno presidente della giuria, ha rilasciato nella sua carriera ultra decennale. Nessuna colonna sonora, nessuna rivelazione maliziosa di amici e collaboratori, ma solo un unico protagonista, il regista, che parla in prima persona di sé stesso e della sua arte. Parla invece del Maestro Bertolucci l'attore Nicolas Cage, presente a Venezia con il suo film "Joe". Parole affettuose quelle dell'attore americano che dice di essere stato sempre influenzato dal regista italiano, soprattutto dalla recitazione di Marlon Brando in "Ultimo Tango a Parigi"