Colpi di fulmine, coatto d'amore
CinemaAncora una volta il coatto viene evocato in un film. Si tratta dell'episodio di Colpi di fulmine con Lillo & Greg (Sky Cinema 1 e Sky Cinema Hits il 26 agosto). Abbiamo provato a capire chi sono questi rappresentanti tipici della città eterna.
di Massimo Vallorani
Il prossimo 26 agosto su Sky Cinema 1 e Sky Cinema Hits andrà in onda “Colpi di fulmine", film di Neri Parenti con uno straordinario Christian De Sica e con Lillo & Greg. Il duo comico sarà protagonista del secondo episodio che vedrà l'autista Ferdinando (Lillo) insegnare all'ambasciatore Ermete Maria Grilli (Greg) come conquistare in maniera "coatta" la pescivendola Adele Ventresca (Anna Foglietta).
Un'impresa sicuramente complicata visto che, secondo il nostro modestissimo parere, coatti si nasce, non si diventa. E' un assioma semplice come bere un bicchier d'acqua o come venire al mondo con gli occhi azzurri e i capelli biondi. Una sorta di imprinting che Roma, la capitale del coattume per eccellenza, dispensa ad alcune delle sue creature più particolari, trasformandole in fenomeni antropologici da studiare.
Ma andiamo per gradi
Innanzitutto l'etimologia della parola "coatto" deriva dall'etimologia latina “coaptus”, che tradotto significa “costretto”. Costretto a far che? A stare in casa, all'epoca, altrimenti il rischio sarebbe stato quello de finì ar gabbio.
Un coatto si individua principalmente dal suo look e dal suo modo di parlare non proprio forbito. L’esempio più fulgido è quello che ci ha fornito Carlo Verdone nel suo film d’esordio "Un sacco bello" con il personaggio di Enzo: la camicia sbottonata fino all' ombelico, una miriade di catene al collo, occhiali neri a specchio, una manciata di ovatta piazzata dietro la chiusura lampo dei jeans. Naturalmente dal film del lontano 1980 è passato molto tempo e quindi anche il vestiario del coatto si è evoluto. Adesso prevalgono le tute da sporte finto griffate buone per tutte le occasioni. Per la femmina coatta, il push up esploso sul davanti è un must immancabile. Non manca l'occhiale da sole (rigorosamente di plastica vistosa e colorata) e l’esibizione di tatuaggi raffiguranti lupi, colossei, gladiatori, o i nomi di qualcuno. D'estate l’infradito è d’ordinanza, così come il viso lampadato, il cellulare ultima tendenza, lo scooterone che si guida col casco appoggiato ed il laccio in bocca, magari con il piedino sinistro un po’ all'infuori, aperto.
Non c’è coatto che tenga senza una parlata appropriata. Si parte con la presentazione che non può che partire con il classico come te butta? Possono seguire frasi di incredulità o meraviglia tipo ma che davero? Se si è particolarmente divertente si diventa proprio n’taio. Se ci si prende troppa confidenza l’espressione sarà l'immancabile nun t’allargà o il più attuale fermate proprio.
Naturalmente ci sono frasi più complesse e ben più colorite. Eccone un breve elenco trovate in rete (con relativa traduzione per i non romani e i non coatti)
Sto a Sgusscià come 'n calippo - Il gran caldo mi induce una sudorazione "appiccicosa" che mi fa slittare la pelle di dosso
Sto a fa' la colla - Sto sudando al sole. Fare la colla, essere appiccicosi per il sudore che si crea
Sei tarmente vecchia che ciai 'a Bibbia firmata - Sei talmente anziana che Dio ti ha fatto l'autografo sulla Bibbia
Ma quella è la ragazza tua o stai annando a buttà la monezza? - Complimenti: la tua ragazza non passa certo inosservata
Sei tarmente basso che t'hanno dovuto fa' l'orlo ai boxer - La tua statura si posiziona sui minimi storici
Sei tarmente grassa che te vesti cor Tom Tom - L'estensione del tuo corpo è tale da richiedere le più moderne tecnologie di navigazione anche per le cose più banali, quali il vestirsi
Sei così brutto che sì te incontra tu'madre pe' strada fa la vaga! - La tua bruttezza è talmente desolante che anche tua madre finge di non conoscerti
Te do na craniata tarmente forte che dopo nun devono chiamà er becchino ma a' raccorta differenziata - Le mie percosse ti renderanno del tutto irriconoscibile, facendoti spirare a miglior vita
T'aribalto come 'n pedalò! - Sto per farti seriamente male. Ti consiglio pertanto di prendere le distanze da me.
A questo punto per completare al meglio un ritratto essenziale del coatto non basta che guardare alcuni esempi fulgidi tratti dalle migliori commedie del nostro cinema:
Il prossimo 26 agosto su Sky Cinema 1 e Sky Cinema Hits andrà in onda “Colpi di fulmine", film di Neri Parenti con uno straordinario Christian De Sica e con Lillo & Greg. Il duo comico sarà protagonista del secondo episodio che vedrà l'autista Ferdinando (Lillo) insegnare all'ambasciatore Ermete Maria Grilli (Greg) come conquistare in maniera "coatta" la pescivendola Adele Ventresca (Anna Foglietta).
Un'impresa sicuramente complicata visto che, secondo il nostro modestissimo parere, coatti si nasce, non si diventa. E' un assioma semplice come bere un bicchier d'acqua o come venire al mondo con gli occhi azzurri e i capelli biondi. Una sorta di imprinting che Roma, la capitale del coattume per eccellenza, dispensa ad alcune delle sue creature più particolari, trasformandole in fenomeni antropologici da studiare.
Ma andiamo per gradi
Innanzitutto l'etimologia della parola "coatto" deriva dall'etimologia latina “coaptus”, che tradotto significa “costretto”. Costretto a far che? A stare in casa, all'epoca, altrimenti il rischio sarebbe stato quello de finì ar gabbio.
Un coatto si individua principalmente dal suo look e dal suo modo di parlare non proprio forbito. L’esempio più fulgido è quello che ci ha fornito Carlo Verdone nel suo film d’esordio "Un sacco bello" con il personaggio di Enzo: la camicia sbottonata fino all' ombelico, una miriade di catene al collo, occhiali neri a specchio, una manciata di ovatta piazzata dietro la chiusura lampo dei jeans. Naturalmente dal film del lontano 1980 è passato molto tempo e quindi anche il vestiario del coatto si è evoluto. Adesso prevalgono le tute da sporte finto griffate buone per tutte le occasioni. Per la femmina coatta, il push up esploso sul davanti è un must immancabile. Non manca l'occhiale da sole (rigorosamente di plastica vistosa e colorata) e l’esibizione di tatuaggi raffiguranti lupi, colossei, gladiatori, o i nomi di qualcuno. D'estate l’infradito è d’ordinanza, così come il viso lampadato, il cellulare ultima tendenza, lo scooterone che si guida col casco appoggiato ed il laccio in bocca, magari con il piedino sinistro un po’ all'infuori, aperto.
Non c’è coatto che tenga senza una parlata appropriata. Si parte con la presentazione che non può che partire con il classico come te butta? Possono seguire frasi di incredulità o meraviglia tipo ma che davero? Se si è particolarmente divertente si diventa proprio n’taio. Se ci si prende troppa confidenza l’espressione sarà l'immancabile nun t’allargà o il più attuale fermate proprio.
Naturalmente ci sono frasi più complesse e ben più colorite. Eccone un breve elenco trovate in rete (con relativa traduzione per i non romani e i non coatti)
Sto a Sgusscià come 'n calippo - Il gran caldo mi induce una sudorazione "appiccicosa" che mi fa slittare la pelle di dosso
Sto a fa' la colla - Sto sudando al sole. Fare la colla, essere appiccicosi per il sudore che si crea
Sei tarmente vecchia che ciai 'a Bibbia firmata - Sei talmente anziana che Dio ti ha fatto l'autografo sulla Bibbia
Ma quella è la ragazza tua o stai annando a buttà la monezza? - Complimenti: la tua ragazza non passa certo inosservata
Sei tarmente basso che t'hanno dovuto fa' l'orlo ai boxer - La tua statura si posiziona sui minimi storici
Sei tarmente grassa che te vesti cor Tom Tom - L'estensione del tuo corpo è tale da richiedere le più moderne tecnologie di navigazione anche per le cose più banali, quali il vestirsi
Sei così brutto che sì te incontra tu'madre pe' strada fa la vaga! - La tua bruttezza è talmente desolante che anche tua madre finge di non conoscerti
Te do na craniata tarmente forte che dopo nun devono chiamà er becchino ma a' raccorta differenziata - Le mie percosse ti renderanno del tutto irriconoscibile, facendoti spirare a miglior vita
T'aribalto come 'n pedalò! - Sto per farti seriamente male. Ti consiglio pertanto di prendere le distanze da me.
A questo punto per completare al meglio un ritratto essenziale del coatto non basta che guardare alcuni esempi fulgidi tratti dalle migliori commedie del nostro cinema: