Susan Sarandon, la pasionaria di Hollywood
CinemaSky Cinema Passion rende omaggio alla Sarandon nel ciclo “Summer Ladies”. L'appuntamento con l' attrice americana è per la prima serata di giovedì 8 agosto con Nemiche Amiche, seguito dal film Thelma & Louise
Il meglio arriva dopo i quarant'anni. Potrebbe riassumersi con questo slogan la carriera e la vita di Susan Sarandon, pasionaria di Hollywood consacrata alla celebrità internazionale grazie al ruolo di culto della cameriera in fuga dalla routine di Thelma & Louise. Prima di allora c'erano stati tanti ruoli, anche in film prestigiosi, ma mai ma nessuno di così grande impatto, neppure la matura mangiauomini di "Bull Duhram - un gioco a tre mani" nel quale impalmò, nella finzione e nella realtà, il collega più giovane Tim Robbins.
Di lei e della sua lunghissima carriera non si può comunque non ricordare il suo Oscar come migliore attrice nel '96 per il film "Dead man walking", oltre alle 4 nomination ricevute: nell'80 per "Atlantic City, USA", nel '92 proprio per "Thelma e Louise", nel '93 per "L'olio di Lorenzo" e nel '95 per "Il cliente".
Della sua biografia quello che incuriosisce di più è il forte legame che ha sempre unito la Sarandon all'Italia. Nei primi anni della sua carriera l'attrice americana si divideva tra New York e Roma. Fu Mario Monicelli nel 1971 a volerla in una parte del suo film “La mortadella” assieme a una Sophia Loren all’apice della sua carriera. Non ultimo il rapporto sentimentale con Il regista e sceneggiatore Franco Amurri con cui avrà una storia d’amore ed una figlia, Eva Amurri, anche lei futura attrice. Nel 1985 girerà ancora un film Italiano "Io e il Duce” nel ruolo di Edda Mussolini, con Anthony Hopkins.
Dei ruoli interpretati dalla Sarandon piace anche ricordare l'interpretazione della casta fidanzatina Janet Weiss nell’esplicito e rivoluzionario “The Rocky Horror Picture Show” e la parte nello scandaloso “Pretty Baby” (1978), di Louis Malle con cui intraprese una relazione sentimentale. Non ultimo il controverso horror di Tony Scott “Miriam si sveglia a mezzanotte”, al fianco di una sensuale Catherine Deneuve e di un ambiguo David Bowie.
Infine impossibile, parlando della Sarandon, non scrivere del suo impegno civile che nasce fin da quando era ragazza con le manifestazioni in piazza contro la guerra in Vietnam alle contestazioni del ’68 e che è continuato anche da adulta con Amnesty International ed Unicef nella lotta contro il razzismo.
Di lei e della sua lunghissima carriera non si può comunque non ricordare il suo Oscar come migliore attrice nel '96 per il film "Dead man walking", oltre alle 4 nomination ricevute: nell'80 per "Atlantic City, USA", nel '92 proprio per "Thelma e Louise", nel '93 per "L'olio di Lorenzo" e nel '95 per "Il cliente".
Della sua biografia quello che incuriosisce di più è il forte legame che ha sempre unito la Sarandon all'Italia. Nei primi anni della sua carriera l'attrice americana si divideva tra New York e Roma. Fu Mario Monicelli nel 1971 a volerla in una parte del suo film “La mortadella” assieme a una Sophia Loren all’apice della sua carriera. Non ultimo il rapporto sentimentale con Il regista e sceneggiatore Franco Amurri con cui avrà una storia d’amore ed una figlia, Eva Amurri, anche lei futura attrice. Nel 1985 girerà ancora un film Italiano "Io e il Duce” nel ruolo di Edda Mussolini, con Anthony Hopkins.
Dei ruoli interpretati dalla Sarandon piace anche ricordare l'interpretazione della casta fidanzatina Janet Weiss nell’esplicito e rivoluzionario “The Rocky Horror Picture Show” e la parte nello scandaloso “Pretty Baby” (1978), di Louis Malle con cui intraprese una relazione sentimentale. Non ultimo il controverso horror di Tony Scott “Miriam si sveglia a mezzanotte”, al fianco di una sensuale Catherine Deneuve e di un ambiguo David Bowie.
Infine impossibile, parlando della Sarandon, non scrivere del suo impegno civile che nasce fin da quando era ragazza con le manifestazioni in piazza contro la guerra in Vietnam alle contestazioni del ’68 e che è continuato anche da adulta con Amnesty International ed Unicef nella lotta contro il razzismo.