Lo Hobbit: dieci cose da sapere

Cinema
Richard Armitage è il leader dei nani, Thorin Scudodiquercia - Photo by Courtesy of Warner Bros. Picture – © 2012 Warner Bros. Entertainment Inc. and Metro-Goldwyn-Mayer Pictures Inc.
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Lunedì 29 luglio è il giorno de Lo Hobbit su Sky. Per arrivare preparati a una delle visioni più sbalorditive di sempre, ecco un elenco fondamentale per potervi godere il film in ogni sua sfumatura.

di Matteo Mazzuca

I fan hanno aspettato nove lunghi anni per tornare a rivedere la Terra di Mezzo al cinema, e alla fine Peter Jackson li ha accontentati. Ma in vista della messa in onda de Lo Hobbit, prevista per il 29 luglio su Sky Cinema 1 e Sky 3D, è meglio ripassare un po'. Ecco dunque l'elenco delle dieci cose che non si possono non sapere:

1. Lo Hobbit è il prequel del Signore degli Anelli. Racconta di come Bilbo, lo zio di Frodo, parte per un viaggio nsieme a una compagnia di tredici nani, ingaggiato come scassinatore. E di come, tra le altre cose, entra in possesso dell’Unico Anello.

2. Come Il Signore degli Anelli, Lo Hobbit è una trilogia (solo al cinema, non su carta). All’inizio si era pensato di realizzare solo due film, ma il regista Peter Jackson aveva talmente tanto materiale per le mani che ha deciso di farne anche un terzo. Lo Hobbit, quindi, non si basa solo sul libro omonimo, ma anche su appendici e altri scritti di JRR Tolkien.

3. A differenza del Signore degli Anelli, che, come spiega Jackson, è un'epica storia di lotta tra il Bene e il Male, Lo Hobbit assomiglia di più a una fiaba avventurosa, una caccia al tesoro dove c’è un drago da affrontare. Questo si riflette anche nei colori del film, più brillanti rispetto alla prima trilogia.

4. Peter Jackson non doveva essere il regista della nuova trilogia, ma solo il produttore. La regia era stata affidata al visionario Guillermo Del Toro, che per circa un paio d’anni ha lavorato allo sviluppo del film. Ma i continui ritardi e alcuni intoppi finanziari della produzione l’hanno fatto desistere.

5. Lo Hobbit non solo è stato girato in 3D, ma anche in un formato chiamato HFR, che sta per High Frame Rating. A differenza dei canonici 24 fotogrammi al secondo, in alcuni cinema il film è stato proiettato a 48 fps.

6. Peter Jackson ha voluto richiamare molti attori del Signore degli Anelli. Oltre alle presenze obbligate di Ian McKellen (Gandalf) e Hugo Weaving (Elrond), la sceneggiatura è stata riadattata per consentire a Elijah Wood e Orlando Bloom di recitare in alcuni cameo.

7. Ancora una volta, è stata la Nuova Zelanda con i suoi ambienti più disparati a fornire gli scenari naturali. Hobbiville, ad esempio, si trova in una piccola città chiamata Matamata.

8. Ancora una volta è stato fatto grande uso di protesi e parrucche. Nasi finti, piedi pelosi e lunghe barbe ispide hanno invaso il set, ma c’è chi, come Richard Armitage, ha preferito farsi crescere una vera barba per interpretare Thorin Scudodiquercia. Le parrucche di Galadriel, Frodo e Legolas, d’altra parte, sono le stesse che sono state adoperate per Il Signore degli Anelli.

9. Peter Jackson ha, come Hitchcock, il vizio di apparire nei propri film. Nella trilogia del Signore degli Anelli ha interpretato, per qualche frazione di secondo, un uomo intento a mangiare una carota, un soldato di Rohan e un sanguinario pirata. Per Lo Hobbit è un irriconoscibile nano.

10. Le nuove tecniche di ripresa hanno costretto truccatori e scenografi a trovare nuove soluzioni artistiche. I 48 fps, infatti, facevano apparire giallastri i volti degli attori. Per questo le protesi dal vivo apparivano di un buffo colore rossastro. Allo stesso modo, è stato necessario costruire alcune oggetti con materiali reali, e non in plastica.

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