Dove finiscono i soldi che lo Stato dà al cinema? Ci sono ancora i finanziamenti a film che non escono? O c'e' un più oculato sistema per gli incentivi? Per scoprirlo non perdete l'inchiesta di Sky Cine News disponibile su Sky On Demand
di Barbara Tarricone
Film soft core, catastrofiche pellicole horror e soprattutto pellicole che nessuno ha mai visto, perché non sono mai nemmeno uscite in sala. Sono i risultati dell’uso scellerato della prima legge di finanziamento pubblico al cinema, quella del 1965. Meglio conosciuta per avere prodotto gioielli come “ Mutande Pazze”, di Roberto D’Agostino. Errori del passato, rimediati dalla nuova legge cinema del 2004? Sono riposti meglio i sempre più esigui fondi che lo stato destina alla cultura (e al cinema)?
Negli ultimi anni sono stati finanziati grandi registi e autori: da Marco Bellocchio, 900.000 euro per " Bella Addormentata” a Paolo Sorrentino che ha portato a Cannes “ La Grande Bellezza” con una produzione aiutata da 1.100.000 euro dello stato, a Paolo Virzi sul set in questi giorni con " Il Capitale Umano" che dal Ministero ha preso 700.000 euro.
Tra le liste dei film che per lo stato sono di interesse culturale e che quindi meritano di essere aiutati e pagati dai nostri soldi abbiamo trovato anche mega commedie e blockbuster. Qualche nome? “ Genitori e Figli” di Giovanni Veronesi con 1.100.000 euro, la saga goliardica “ Amici miei come tutto ebbe inizio” di Neri Parenti, con 400.000 euro, 650.000 euro a “ Posti in Piedi in paradiso” di Carlo Verdone. E addirittura 1.000.000 euro a “ Ex” di Fausto Brizzi.
Ma lo Stato non doveva “aiutare a produrre e a diffondere opere difficili e di qualità”? Così non sembra, se guardiamo i film che, anche senza ricevere finanziamento, hanno richiesto e ottenuto il bollino di interesse culturale dal ministero.
Un bollino che non è solo un’onorificenza ma garantisce un maggiore premio statale sugli incassi, sgravi fiscali per il distributore e premi agli esercenti. Cioè altri soldi pubblici. Tra i film che per lo stato sono a interesse culturale ci sono “ Benvenuti al Sud” e il sequel “ Benvenuti al Nord” “ Immaturi”, “ Femmine contro maschi”, “ Baciato dalla fortuna”, i mega comici Aldo Giovanni e Giacomo con “ La Banda dei Babbi Natale”, Ficarra e Picone con “ La Matassa”, il fenomeno televisivo Giovanni Vernia con “ Ti stimo fratello!”. E persino i Vanzina con il loro road trip “ Mai Stati Uniti”!
Per scoprire perché Sky Cine News parla con registi, produttori, addetti ai lavori e si è avventurato all’interno della sezione Cinema del Ministero dei Beni delle Attività Culturali.
Film soft core, catastrofiche pellicole horror e soprattutto pellicole che nessuno ha mai visto, perché non sono mai nemmeno uscite in sala. Sono i risultati dell’uso scellerato della prima legge di finanziamento pubblico al cinema, quella del 1965. Meglio conosciuta per avere prodotto gioielli come “ Mutande Pazze”, di Roberto D’Agostino. Errori del passato, rimediati dalla nuova legge cinema del 2004? Sono riposti meglio i sempre più esigui fondi che lo stato destina alla cultura (e al cinema)?
Negli ultimi anni sono stati finanziati grandi registi e autori: da Marco Bellocchio, 900.000 euro per " Bella Addormentata” a Paolo Sorrentino che ha portato a Cannes “ La Grande Bellezza” con una produzione aiutata da 1.100.000 euro dello stato, a Paolo Virzi sul set in questi giorni con " Il Capitale Umano" che dal Ministero ha preso 700.000 euro.
Tra le liste dei film che per lo stato sono di interesse culturale e che quindi meritano di essere aiutati e pagati dai nostri soldi abbiamo trovato anche mega commedie e blockbuster. Qualche nome? “ Genitori e Figli” di Giovanni Veronesi con 1.100.000 euro, la saga goliardica “ Amici miei come tutto ebbe inizio” di Neri Parenti, con 400.000 euro, 650.000 euro a “ Posti in Piedi in paradiso” di Carlo Verdone. E addirittura 1.000.000 euro a “ Ex” di Fausto Brizzi.
Ma lo Stato non doveva “aiutare a produrre e a diffondere opere difficili e di qualità”? Così non sembra, se guardiamo i film che, anche senza ricevere finanziamento, hanno richiesto e ottenuto il bollino di interesse culturale dal ministero.
Un bollino che non è solo un’onorificenza ma garantisce un maggiore premio statale sugli incassi, sgravi fiscali per il distributore e premi agli esercenti. Cioè altri soldi pubblici. Tra i film che per lo stato sono a interesse culturale ci sono “ Benvenuti al Sud” e il sequel “ Benvenuti al Nord” “ Immaturi”, “ Femmine contro maschi”, “ Baciato dalla fortuna”, i mega comici Aldo Giovanni e Giacomo con “ La Banda dei Babbi Natale”, Ficarra e Picone con “ La Matassa”, il fenomeno televisivo Giovanni Vernia con “ Ti stimo fratello!”. E persino i Vanzina con il loro road trip “ Mai Stati Uniti”!
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