Zombie dalla A alla (World War) Z

Cinema
"Zombie" è un termine haitiano legato al vudù usato comunemente per definire i morti viventi - Getty Images
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Domenica 23 giugno Sky Cinema 1 HD trasmetterà in anteprima assoluta le scene iniziali di World War Z, in uscita il 27. Il film con Brad Pitt punta a diventare un classico del genere, al pari di La notte dei morti viventi e 28 giorni dopo.

di Marco Agustoni

Giovedì 27 giugno la Storia degli zombie movies potrebbe cambiare... un’altra volta. World War Z, film tratto dall’omonimo libro di Max Brooks, resoconto post-bellico di una guerra mondiale tra umani e morti viventi, si propone infatti di riscrivere le regole di un genere in auge ormai da decenni e mai tanto popolare quanto negli ultimi anni.

Un primo assaggio della pellicola con Brad Pitt sarà possibile averlo domenica 23, quando Sky Cinema 1 HD (canale 301) manderà in onda alle 20.40 uno speciale su World War Z, seguito alle 21 da alcuni minuti del film in anteprima esclusiva. Ma la strada tracciata dagli zombie su grande e piccolo schermo è lunga e sporca di sangue: ecco le opere che, nel corso del tempo, hanno provveduto a definire (e ridefinire) le regole del gioco.

Già nel corso dei primi decenni del XX secolo, i morti viventi spaventavano il pubblico nelle sale cinematografiche. All’epoca, gli zombie erano per lo più il risultato di pratiche di magia nera legate alla tradizione caraibica del Vudù. Ne è un perfetto esempio L’isola degli Zombies (in originale White Zombie), che incarna il prototipo dei film sui non-morti in un’epoca ancora lontana dalla codificazione di vere e proprie regole di genere. Nel film, ambientato ovviamente ad Haiti, patria del Vudù, un ricco proprietario terriero si rivolge a un negromante, interpretato da un Bela Lugosi all’apice del suo temibile splendore, per impedire il matrimonio della sua amata con un altro spasimante. Per accontentarlo, lo stregone la trasforma in una creatura né viva e né morta, priva di ogni volontà. Insomma, una zombie fatta e finita.



Se L’isola degli Zombies è un po’ il nonno di tutte le pellicole sui non-morti, La notte dei morti viventi né è di certo il padre. Dall’uscita nel 1968 del film di George Romero, infatti, nulla è più lo stesso. Gli zombie diventano affamati di carne umana, il loro morso è contagioso e per ucciderli è necessario sparargli alla testa o bruciarli: ecco che d’improvviso gli zombie movies si ritrovano con un canone da rispettare, o anche da ritoccare, ma comunque tenendo a mente l’originale. Nel film non è più la magia a dare vita (o meglio, non-vita) agli zombie, bensì le radiazioni di una sonda sperimentale. E da qui in poi, le cause più disparate faranno risorgere i cadaveri da sottoterra.

Il compito di lasciare di nuovo il segno tocca ancora a George Romero, che nel 1978 torna sull’argomento con Zombi (in originale Dawn of the Dead, ovvero L’alba dei morti viventi), che porta i film sui non-morti su tutto un altro livello, con più mezzi a disposizione, più zombie e più sangue. Nel bel mezzo di un’Apocalisse Zombie in piena regola, un gruppo di sopravvissuti si barrica all’interno di un centro commerciale per resistere all’assalto dei morti che hanno cominciato a risvegliarsi: con Zombi, Romero esplicita la critica al consumismo e alla società capitalista al centro di molti suoi film.



Un altro capitolo fondamentale nel lento cammino dei non-morti arriva l'anno successivo, nel 1979, con Zombi 2: nonostante il titolo, il film non ha nulla a che vedere con l’opera di Romero. A dirigerlo infatti è il regista italiano Lucio Fulci, che entra di prepotenza nel novero dei maestri dello splatter. Per quanto risenta di una recitazione al limite della decenza e di mezzi non all’altezza dei suoi corrispettivi a stelle e strisce, Zombi 2 porta il genere verso nuove vette di terrore, spingendo a tavoletta sul pedale del gore e confezionando alcune delle scene più disturbanti della cinematografia horror. Senza dimenticare alcuni episodi al limite del trash, come la lotta sottomarina tra uno zombie e uno squalo.

Sono gli anni ’80 e gli zombie, oramai, sono diventati un fenomeno pop. A decretarlo non è una pellicola cinematografica, bensì un videoclip: stiamo parlando ovviamente di Thriller di Michael Jackson, in cui i morti viventi sono coinvolti in balletti coreografici assieme a Jacko (anch’egli in versione zombie). Non c’è da stupirsi che il video diventi in breve un fenomeno di culto, dato che alla regia c’è nientemeno che John Landis, già dietro a un classico come Un lupo americano a Londra.



La popolarità degli zombie rimane viva, non solo grazie alle varie produzioni cinematografiche, ma anche a videogiochi di successo come Resident Evil. Per un po’ , tuttavia, non si segnalano grandi cambiamenti in ambito zombie. Bisogna aspettare il 2002, quando Danny Boyle, già regista di Trainspotting e The Beach, decide di dire la sua in merito con 28 giorni dopo, film con Cillian Murphy che con le sue atmosfere post-apocalittiche rinverdisce il genere. In senso stretto, non si tratta di veri e propri morti viventi, dato che i mostri in questione sono vittime di un virus simile alla rabbia, ma il comportamento  è in tutto e per tutto da non-morto. E con questo film prendono definitivamente piede i cosiddetti "zombie veloci", che vanno a scalzare quei polentoni dei loro predecessori, il cui limite principale era proprio la lentezza.

Gli zombie fanno paura, ma tutto sommato, goffi e malconci, fanno anche un po' ridere. Ecco quindi che tutta una serie di film si fa beffe dei morti viventi. Ce ne sono diversi, tra cui il recente Zombieland, ma il più riuscito è senza dubbio Shaun of the Dead, da noi distribuito con l'infelice titolo La notte dei morti dementi, in cui il regista Edgar Wright e gli attori Simon Pegg e Nick Frost si prendono gioco dei luoghi comuni degli zombie movies.



Quindi gli zombie sono buffi? A volte. Ma in realtà sono una cosa seria. O meglio, serie:  ed ecco The Walking Dead, che introduce i cadaveri ambulanti al mondo della serialità televisiva. La produzione incentrata sull'ex sceriffo Rick Grimes e sul suo manipolo di sopravvissuti alle prese con un mondo invaso dai non-morti ha chiuso la terza stagione col botto, mentre la quarta è già prevista per questo autunno. Ora Grimes passa il testimone a Gerry Lane, protagonista di World War Z interpretato da Brad Pitt. Questa volta, l'invasione è mondiale. L'occasione ideale per fare ancora una volta la Storia.

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