L'attrice, nata da padre italiano e madre spagnola, ribadisce la sua duttilità facendo la badante nel nuovo film della coppia Mandelli-Biggio. Dopo la vampira per il suo mito Argento torna a un ruolo umano. E presto sarà una teologa. Leggi l'INTERVISTA
di Fabrizio Basso
La vampira, la badante, la suora, la teologa...Miriam Giovanelli è questo e molto altro. Tra le attrici della nuova generazione è una delle poche che sa entrare, in un batter di ciglia, in qualunque ruolo e non teme l'improvvisazione. Mentre tutte vogliono ruoli definiti e sicuri, lei ama sparigliare ogni volta. Adesso è al cinema con I 2 Soliti Idioti, seconda pellicola della coppia Fabrizio Biggio-Francesco Mandelli.
Da vampira a badante...
Mi piace cambiare i ruoli. Per fare la badante ne I 2 Soliti Idioti mi sono ispirata a Mira Sorvino ne La Dea dell'Amore.
Poi ci ha messo del suo.
Certo. Sempre. L'obiettivo è essere apprezzata da uomini e donne.
Come ha ottenuto la parte?
Ho incontrato Mandelli che era alla ricerca di una badante.
Un'attrice, forse.
Sì, che sapesse improvvisare. Perché la badante in copione deve improvvisare.
Conosceva già Biggio e Mandelli?
Mai visto nulla di loro in televisione.
Niente niente?
Forse qualche minuto casualmente quando erano sintonizzati su di loro i miei coinquilini.
Cosa la ha convinta?
Ho trovato Mandelli molto professionale e intelligente, ho accettato senza leggere il copione.
C'è chi dice sia un film volgare.
Non si giudica la volgarità da una parolaccia. La volgarità sono certi atteggiamenti e comportamenti.
Riesce a cambiare ruolo ogni volta senza disturbi della personalità?
E' il mio lavoro. E mi ritengo fortunata di non essere stereotipata in ruolo, di potermi ogni volta mostrare in situazioni differenti.
Gli Sfiorati è il film che la ha fatta conoscere.
E' stato un caso. Ero appena rientrata a casa a Madrid e mi hanno chiamata. Il mio personaggio si chiama Belinda come mia madre: credo sia un segno del destino.
Prossimo ruolo?
La teologa ne Il XIII apostolo.
Ricorda la sua prima parte?
Certo, Irene in ...Ya no puede caminar. Un cortometraggio. Poi ho fatto la suora innamorata e che abbandona i voti in Miguel y William, che sarebbero Cervantes e Shakespeare. E io ho una relazione con sir William.
Parliamo di Dario Argento?
Il mio mito, ho consumato Suspiria. Grazie a lui ho incontrato Claudio Simonetti, compositore dei leggendari Goblin, e Luciano Tovoli, il suo direttore della fotografia: per me tre miti. Fantastico essere nel cast di Dracula 3D.
Ha voglia di scrivere qualcosa di suo?
In futuro non lo escludo ma ora sono una attrice, per fare una sceneggiatura c'è tempo.
Punta a Hollywood?
No, perché negli States ci molte ragazze con le mie caratteristiche
Magari lei è più brava.
Grazie. Ma è un periodo di crisi e lavoro dove mi chiamano.
Il 21 dicembre potrebbe finire il mondo: che salva?
Mi porto una confezione di Moment, convivo con un costante mal di testa.
La vampira, la badante, la suora, la teologa...Miriam Giovanelli è questo e molto altro. Tra le attrici della nuova generazione è una delle poche che sa entrare, in un batter di ciglia, in qualunque ruolo e non teme l'improvvisazione. Mentre tutte vogliono ruoli definiti e sicuri, lei ama sparigliare ogni volta. Adesso è al cinema con I 2 Soliti Idioti, seconda pellicola della coppia Fabrizio Biggio-Francesco Mandelli.
Da vampira a badante...
Mi piace cambiare i ruoli. Per fare la badante ne I 2 Soliti Idioti mi sono ispirata a Mira Sorvino ne La Dea dell'Amore.
Poi ci ha messo del suo.
Certo. Sempre. L'obiettivo è essere apprezzata da uomini e donne.
Come ha ottenuto la parte?
Ho incontrato Mandelli che era alla ricerca di una badante.
Un'attrice, forse.
Sì, che sapesse improvvisare. Perché la badante in copione deve improvvisare.
Conosceva già Biggio e Mandelli?
Mai visto nulla di loro in televisione.
Niente niente?
Forse qualche minuto casualmente quando erano sintonizzati su di loro i miei coinquilini.
Cosa la ha convinta?
Ho trovato Mandelli molto professionale e intelligente, ho accettato senza leggere il copione.
C'è chi dice sia un film volgare.
Non si giudica la volgarità da una parolaccia. La volgarità sono certi atteggiamenti e comportamenti.
Riesce a cambiare ruolo ogni volta senza disturbi della personalità?
E' il mio lavoro. E mi ritengo fortunata di non essere stereotipata in ruolo, di potermi ogni volta mostrare in situazioni differenti.
Gli Sfiorati è il film che la ha fatta conoscere.
E' stato un caso. Ero appena rientrata a casa a Madrid e mi hanno chiamata. Il mio personaggio si chiama Belinda come mia madre: credo sia un segno del destino.
Prossimo ruolo?
La teologa ne Il XIII apostolo.
Ricorda la sua prima parte?
Certo, Irene in ...Ya no puede caminar. Un cortometraggio. Poi ho fatto la suora innamorata e che abbandona i voti in Miguel y William, che sarebbero Cervantes e Shakespeare. E io ho una relazione con sir William.
Parliamo di Dario Argento?
Il mio mito, ho consumato Suspiria. Grazie a lui ho incontrato Claudio Simonetti, compositore dei leggendari Goblin, e Luciano Tovoli, il suo direttore della fotografia: per me tre miti. Fantastico essere nel cast di Dracula 3D.
Ha voglia di scrivere qualcosa di suo?
In futuro non lo escludo ma ora sono una attrice, per fare una sceneggiatura c'è tempo.
Punta a Hollywood?
No, perché negli States ci molte ragazze con le mie caratteristiche
Magari lei è più brava.
Grazie. Ma è un periodo di crisi e lavoro dove mi chiamano.
Il 21 dicembre potrebbe finire il mondo: che salva?
Mi porto una confezione di Moment, convivo con un costante mal di testa.