Lo scrittore americano si è spento all’età di 86 anni. Fu sceneggiatore di film come “ Improvvisamente l'estate scorsa" e "Ben Hur". Scandalizzò gli Stati Uniti con il romanzo "La statua di sale"
E' morto all'età di 86enne Gore Vidal, lo scrittore, saggista, sceneggiatore, e anche candidato politico, che nel corso della sua vita artistica ha più volte provocato e scandalizzato l'America. Un esempio per tutti fu il romanzo che scrisse a soli 20 anni e che provocò un immenso turbamento nelle coscienze dei suoi concittadini tanto da spingere il
New York Times a rifiutare di pubblicizzare il libro. Cosa del resto fecero tutti i giornali americani. Si tratta del libro "The City and the Pillar", pubblicato per la prima volta nel 1948 e riscritto nel 1965 e tradotto in Italia con il titolo "La statua di sale", in cui si racconta la storia, con tratti fortemente autobiografici, di un giovane che scopre la propria omosessualità.
Nella sua lunga e prolifica carriera, al termine del quale, amava dire, sperava di essere ricordato come "la persone che ha scritto le più belle frasi dei suoi tempi", Vidal ha pubblicato 25 romanzi, opere teatrali, opere incentrate sui personaggi sia della storia americana - come il romanzo "Lincoln" - che dell'antica Roma, come il romanzo sull'imperato Giuliano, scritto appunto in Italia, che fu uno dei suoi principali best seller.
Pur essendo considerato come uno dei giganti della letteratura americana, alla pari con scrittori quali Norman Mailer e Truman Capote, Vidal non ha certo disdegnato le altre discipline artistiche come teatro e cinema in cui ha riscosso particolare successo con le sceneggiature e film di successo come "Improvvisamente l'estate scorsa", di Joseph L. Mankiewicz, e "Ben Hur" di William Wyler.
Gore Vidal, che non nascondeva nei suoi scritti le sue idee politiche molto nette, aveva più volte tentato senza successo di candidarsi per cariche politiche. Adorava partecipare ad accesi dibattiti televisivi ed era apparso anche nel film "Roma" di Federico Fellini.
Nella sua lunga e prolifica carriera, al termine del quale, amava dire, sperava di essere ricordato come "la persone che ha scritto le più belle frasi dei suoi tempi", Vidal ha pubblicato 25 romanzi, opere teatrali, opere incentrate sui personaggi sia della storia americana - come il romanzo "Lincoln" - che dell'antica Roma, come il romanzo sull'imperato Giuliano, scritto appunto in Italia, che fu uno dei suoi principali best seller.
Pur essendo considerato come uno dei giganti della letteratura americana, alla pari con scrittori quali Norman Mailer e Truman Capote, Vidal non ha certo disdegnato le altre discipline artistiche come teatro e cinema in cui ha riscosso particolare successo con le sceneggiature e film di successo come "Improvvisamente l'estate scorsa", di Joseph L. Mankiewicz, e "Ben Hur" di William Wyler.
Gore Vidal, che non nascondeva nei suoi scritti le sue idee politiche molto nette, aveva più volte tentato senza successo di candidarsi per cariche politiche. Adorava partecipare ad accesi dibattiti televisivi ed era apparso anche nel film "Roma" di Federico Fellini.