Chronicle: storia di una (stra)ordinaria adolescenza

Cinema

Tre ragazzi come tanti acquisiscono improvvisamente dei superpoteri: riusciranno a dominarli o si lasceranno dominare?


Da grandi poteri derivano grandi responsabilità: questa era la “frase totem” dello Spider Man di Raimi, ora destinata ad acquisire un nuovo significato.
Sì, perché il concetto espresso dalla frase in questione potrebbe tranquillamente essere applicato anche a Chronicle, film del 2012 diretto da Josh Trank che uscirà in Italia il 9 maggio distribuito da 20th Century Fox.

La storia, girata in stile mocumentary e a metà tra il thriller e la fantascienza, è quella di Andrew (Dane DeHaan), suo cugino Matt (Alex Russell) e Steve (Michael B. Jordan), tre adolescenti come tanti.
Il primo, timido e schivo, ha una madre gravemente malata e un padre alcolizzato che purtroppo lo aggredisce, verbalmente e fisicamente. Per difendersi da lui, o quantomeno per disincentivarlo, Andrew porta sempre con se una videocamera, che tiene costantemente accesa.

Una sera il ragazzo partecipa a un rave con il cugino e con l’amico Steve. I tre si allontanano nella foresta, e lì trovano qualcosa che cambierà per sempre la loro esistenza: all’interno di un cratere c’è infatti uno strano marchingegno che improvvisamente emette una luce che investe i ragazzi.

Ci vuole poco tempo perché Andrew, Matt e Steve si rendano conto che quella strana luce li ha cambiati profondamente: ora hanno speciali poteri telepatici e psicocinetici.
All’inizio la cosa li eccita, perché finalmente potranno dire addio alle loro banali esistenze e vivere la vita che spetta loro: la vita di un superuomo.
Ogni cosa diventa un gioco: uno scherzo a una bambina, una rivincita su chi li ha trattati male, l’utilizzo dei poteri come scorciatoia per le piccole cose quotidiane.

Col passare dei giorni la forza delle loro abilità comincia ad aumentare notevolemente. E a quel punto iniziano i guai, perché succede quello che era inevitabilmente destinato a succedere: i tre perdono il controllo e abusano dei loro poteri.
Andrew, in particolare, si muove a briglia sciolta, apparentemente senza rimorsi: se qualcosa o qualcuno lo fa arrabbiare o scatena in lui emozioni contrastanti, sicuramente per quel qualcosa o quel qualcuno non andrà a finire bene. Perchè bastano un battito di ciglia o un semplice movimento di un dito per oltrepassare la sottile linea della morale e dell'etica.


E’ sempre divertente, finché qualcuno non si fa male.

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