Ad un anno dalla sua tragica scomparsa, il mondo del cinema e dello spettacolo ricorda l’attrice inglese dagli occhi viola. Guarda i video e le foto che rendono omaggio al suo talento e all’irresistibile fascino
di
Barbara Ferrara
Nasce bambina prodigio e muore diva. L’attrice inglese dai folgoranti occhi viola, Elizabeth Rosemond Taylor, in arte Liz, è considerata l’ultima grande diva dell’epoca d’oro di Hollywood. Scomparsa all’età di 79 anni il 23 marzo 2011, resta un mito senza tempo. Di lei si è detto e scritto tutto, ma è impossibile non ricordare ogni volta gli aneddoti più curiosi, quelli che realmente ne hanno fatto una diva: pare che girasse nei set cinematografici degli Studios con una scimmietta di velluto sulle spalle. Era stravagante di natura, poteva permettersi qualunque cosa.
Nella sua brillante carriera, oltre alla ricca filmografia, otto matrimoni, sette mariti, quattro figli, tre nominations di fila agli Oscar ( L'albero della vita, La gatta sul tetto che scotta, Improvvisamente l'estate scorsa), due statuette d’oro (nel 1960 per Venere in Visonè e nel 1966 per Chi ha paura di Virginia Woolf?) e innumerevoli scandali.
Con il suo piglio capriccioso, le mise dai colori sgargianti, i suoi immancabili diamanti e il suo innato talento, si impose sulla scena hollywoodiana con la determinazione e la sicurezza di una lady di ferro, altro che gattina dolce e indifesa come qualcuno l’apostrofò. Intorno agli Anni Cinquanta fu l'attrice più pagata (e invidiata) al mondo: guadagnava mille dollari a settimana, una cifra da capogiro per l’epoca.
Al cinema vestì spesso i panni della ragazza bella, ricca ma infelice. E fuori dal set non si può certo dire che la sua vita sia stata una passeggiata a cuor leggero. La malattia la costrinse in sedia a rotelle, venne operata per un tumore al cervello e un cancro alla pelle, fu salvata in extremis da una polmonite, poi l’alcol e i problemi cardiaci. Per un certo periodo visse isolata dal resto del mondo, ciononostante la carismatica Liz si dedicò anima e corpo alla lotta contro l’Aids e alla beneficenza. Di lei ricorderemo per sempre il genio, la sregolatezza e il fascino senza età.
Nasce bambina prodigio e muore diva. L’attrice inglese dai folgoranti occhi viola, Elizabeth Rosemond Taylor, in arte Liz, è considerata l’ultima grande diva dell’epoca d’oro di Hollywood. Scomparsa all’età di 79 anni il 23 marzo 2011, resta un mito senza tempo. Di lei si è detto e scritto tutto, ma è impossibile non ricordare ogni volta gli aneddoti più curiosi, quelli che realmente ne hanno fatto una diva: pare che girasse nei set cinematografici degli Studios con una scimmietta di velluto sulle spalle. Era stravagante di natura, poteva permettersi qualunque cosa.
Nella sua brillante carriera, oltre alla ricca filmografia, otto matrimoni, sette mariti, quattro figli, tre nominations di fila agli Oscar ( L'albero della vita, La gatta sul tetto che scotta, Improvvisamente l'estate scorsa), due statuette d’oro (nel 1960 per Venere in Visonè e nel 1966 per Chi ha paura di Virginia Woolf?) e innumerevoli scandali.
Con il suo piglio capriccioso, le mise dai colori sgargianti, i suoi immancabili diamanti e il suo innato talento, si impose sulla scena hollywoodiana con la determinazione e la sicurezza di una lady di ferro, altro che gattina dolce e indifesa come qualcuno l’apostrofò. Intorno agli Anni Cinquanta fu l'attrice più pagata (e invidiata) al mondo: guadagnava mille dollari a settimana, una cifra da capogiro per l’epoca.
Al cinema vestì spesso i panni della ragazza bella, ricca ma infelice. E fuori dal set non si può certo dire che la sua vita sia stata una passeggiata a cuor leggero. La malattia la costrinse in sedia a rotelle, venne operata per un tumore al cervello e un cancro alla pelle, fu salvata in extremis da una polmonite, poi l’alcol e i problemi cardiaci. Per un certo periodo visse isolata dal resto del mondo, ciononostante la carismatica Liz si dedicò anima e corpo alla lotta contro l’Aids e alla beneficenza. Di lei ricorderemo per sempre il genio, la sregolatezza e il fascino senza età.