2012: la carica di Bollywood
CinemaLa più grande industria cinematografica del mondo si prepara a un 2012 ricco di novità e colori. Tra panettoni in salsa hindu, Ferrari e star occidentali. Una panoramica di aneddoti e sinossi sui film di produzione indiana più attesi dell’anno
GALLERY: Le locandine e i protagonisti
di Carola Lorea
Cinepanettoni bollywoodiani, thriller tamil, Figli della Mezzanotte, "Ferrari ki Sawaari" e casting che riuniscono Leonardo di Caprio e Amitabh Bacchan in una sola pellicola. Questo è ciò che propone per il 2012 il cinema indiano, nelle polverose sale dei fatiscenti cinema di villaggio come nelle sbrilluccicanti cinema hall agli ultimi piani dei centri commerciali di Delhi e Bombay.
La colossale produzione cinematografica indiana, infatti, offre ampie possibilità per tutti i palati, dai più classici estimatori dei panettoni bollywood masala da condire con balletti e gusci di noccioline, fino al più recente filone psico-poliziesco.
KOLOSSAL ALLA SCARFACE - Dalle infinite risorse della Cinecittà di Bombay, si esordisce a gennaio con il film Agneepath un remake della storia omonima di vendetta e malavita che uscì nel 1990 con il grande Amitabh Bacchan come protagonista. A suo tempo, il film venne liquidato come una libera interpretazione indiana di Scarface, mentre i più ottimisti lo consideravano un adattamento della vita di Manya Surve, il più grande gangster del contrabbando di Bombay. Il titolo si riferisce a una poesia composta dal padre dell'attore Amitabh, il celebre poeta hindi Harivamsh Rai Bacchan.
MAFIA E SFRUTTAMENTO - Per gli amanti dell’azione, invece, si raccomanda Shanghai, un thriller politico diretto da Dibakar Banerjee, geniale regista di Love, Sex aur Dhoka e Oye Lucky! Lucky Oye!, che cavalca l’onda del malcontento popolare riguardo alla sconcertante corruzione del governo indiano. A detta del regista, si tratterebbe del film “emotivamente più violento” della storia di Bollywood.
A dispetto della cinematografia famosa nel mondo per romanticismo e balletti colorati, il filone preponderante per quest’annata in poltrona rossa è radicato nella realtà indiana della mafia e dello sfruttamento. A questo proposito, un’altra uscita highly recommended è Gangs of Wasseypur, la cui trama si ispira alla vita di Surajbhan Singh, il politico del Bihar condannato per omicidio nel 2008, durante la triste vicenda della mafia delle miniere di carbone dello stato del Jhaharkhand.
THRILLER PSICOLOGICI - Affezionatissimi spettatori di sparatorie efferate che culminano nell’inevitabile vittoria del poliziotto buono, baffuto e pingue, i cinefili indiani hanno espresso il loro voto riguardo ai film attesi con più impazienza: trattasi di Talaash e di Ek Tha Tiger, che non per caso vantano come protagonisti due superdivi del grande schermo bollywoodiano, Aamir e Salman Khan, detto Sallu, le cui immagini, a petto nudo e depilato, invadono ogni sorta di cartellone pubblicitario.
Talaash è il secondo lavoro della regista Reema Kagti, fra l’altro sceneggiatrice della commedia catalana Zindagi Na Milegi Dobara, in coproduzione con Aamir Khan, protagonista di questo intrigante thriller psicologico in veste di poliziotto. Affiancato da dive indiscusse, quali Rani Mukheji e Karieea Kapoor, e con un budget di 400 milioni di rupie, non è difficile annusarne l’imminente successo.
Ek Tha Tiger (“C’era una volta una tigre”) rappresenta invece la prima collaborazione del popolarissimo “Sallu” con la distribuzione firmata Yashraj Films. Dopo aver sbancato i botteghini con il film Bodyguard rilasciato durante festa musulmana di Eid, anche quest’anno per Salman Khan si attende un miracolo di incassi con ambientazioni che spaziano alternativamente fra Turchia, Iraq, Cuba, Irlanda e India.
AMORE E ALTRE PASSIONI - Banditi e malviventi a parte, la tradizione del cinema indiano non tradisce le aspettative del suo pubblico più affezionato: famiglie allargate straripanti di bambini armati di bandane di Shahrukh Khan e giovani fanciulli e fanciulle in età da marito che sospirano ed anelano dinnanzi alle sentimentali vicissitudini dei loro idoli sdolcinati.
Per le spettatrici del gentil sesso il film romantico dell’anno è senz’altro Kahaani, in cui Vidya Balan interpreta magistralmente il ruolo di protagonista nel suo quarto film completamente incentrato su un personaggio femminile.
COMMEDIA SPORTIVA - Meno comune ma non per questo meno amato dal popolo di Bollywood (vedi il grande successo internazionale di film come Lagaan) e Lahore è il genere della commedia sportiva. Quest'anno è capeggiato da Ferrari ki Sawaari, seconda produzione di Vinod Chopra dopo l’acclamatissimo 3 Idiots.
Elementi focali della trama sono l’incondizionato amore paterno, i viaggi su ruggenti Ferrari scarlatte pilotate da Sharman Joshi, uno dei “3 idioti”, e il cricket. Si tratterebbe secondo alcuni della vita del celeberrimo giocatore indiano Sachin Tendulkar; non per niente, il film uscirà nelle sale durante la bollente stagione sportiva dell’India Premier League.
NON SOLO BOLLYWOOD - Prodezze bollywoodiane a parte, dall’industria cinematografica di Tollywood in Tamil Nadu si attende con impazienza l’uscita nelle sale del misterioso film 3.
L’onnipresente canzone anglo-tamil Why This Kolaveri Di, tratta dalla colonna sonora del film tamil prossimamente nelle sale, ha rimbambito indiani e non con il suo ritmo ipnotico, aggiudicandosi il titolo di tormentone più cliccato su Youtube: 20 milioni di utenti in soli 28 giorni e un proliferare di cover in tedesco, italiano, punjabi e quant’altro.
L’imprevedibile successo di Kolaveri Di rischia pericolosamente di deludere le aspettative nei confronti di 3, un film tragi-romantico diretto dalla regista Aishwariya Dhanush.
Oltre al già di per sé prolifico e ridondante serbatoio di lungometraggi in terra indiana, l’India ispira e partecipa al cinema internazionale con un gruzzolo di produzioni nostrane, co-produzioni e americanate. Tra di esse si consiglia vivamente Choli Ke Peeche, una coproduzione India-Italia presentata al Festival di Roma del 2010 e ora in arrivo nelle sale del subcontinente.
Indiano per personaggi e ambientazioni è anche Life of Pi. Per chi ha letto l'omonimo libro di Yann Martel, questo sarà senz’altro il “film di Natale” del 2012: un’avventura in 3D che ripercorre le surreali vicende di “Pi” Patel, il ragazzino indiano di Pondicherry che, a seguito di un naufragio, si troverà a convivere per 227 giorni sulla stessa scialuppa con una tigre del Bengala. “Pi” sarà interpretato da Suraj Sharma, un emerito sconosciuto alle prime armi con il grande schermo, accompagnato da attori del calibro di Gerard Depardieu e Tobey Maguire.
Altrettanto attraente è la trasposizione cinematografica di un altro libro, tanto grande quanto ingombrante: i Figli della Mezzanotte. Dall’omonimo romanzo del contestatissimo Salman Rushdie, chi meglio di Deepa Mehta avrebbe potuto prendersi la briga di ritrarre una storia di realismo magico antipatica sia alla classe dirigente indiana che ai musulmani del subcontinente?
DI CAPRIO IN INDIA - A disorientare l’immaginario collettivo di fan e fanatici di India e di cinema ci pensa Il Grande Gatsby: cosa ci fanno Leonardo di Caprio e Amitabh Bacchan nello stesso film? Sostanzialmente, fanno l’ennesimo remake del grande romanzo americano di Fitzgerald. Il mitico angry young man del cinema indiano Amitabh compare in qualità di Meyer Wolfshein, il personaggio ebreo col vizietto delle scommesse truffaldine, inaugurando così la sua apparizione fra l’immortalità dei divi di Hollywood.
di Carola Lorea
Cinepanettoni bollywoodiani, thriller tamil, Figli della Mezzanotte, "Ferrari ki Sawaari" e casting che riuniscono Leonardo di Caprio e Amitabh Bacchan in una sola pellicola. Questo è ciò che propone per il 2012 il cinema indiano, nelle polverose sale dei fatiscenti cinema di villaggio come nelle sbrilluccicanti cinema hall agli ultimi piani dei centri commerciali di Delhi e Bombay.
La colossale produzione cinematografica indiana, infatti, offre ampie possibilità per tutti i palati, dai più classici estimatori dei panettoni bollywood masala da condire con balletti e gusci di noccioline, fino al più recente filone psico-poliziesco.
KOLOSSAL ALLA SCARFACE - Dalle infinite risorse della Cinecittà di Bombay, si esordisce a gennaio con il film Agneepath un remake della storia omonima di vendetta e malavita che uscì nel 1990 con il grande Amitabh Bacchan come protagonista. A suo tempo, il film venne liquidato come una libera interpretazione indiana di Scarface, mentre i più ottimisti lo consideravano un adattamento della vita di Manya Surve, il più grande gangster del contrabbando di Bombay. Il titolo si riferisce a una poesia composta dal padre dell'attore Amitabh, il celebre poeta hindi Harivamsh Rai Bacchan.
MAFIA E SFRUTTAMENTO - Per gli amanti dell’azione, invece, si raccomanda Shanghai, un thriller politico diretto da Dibakar Banerjee, geniale regista di Love, Sex aur Dhoka e Oye Lucky! Lucky Oye!, che cavalca l’onda del malcontento popolare riguardo alla sconcertante corruzione del governo indiano. A detta del regista, si tratterebbe del film “emotivamente più violento” della storia di Bollywood.
A dispetto della cinematografia famosa nel mondo per romanticismo e balletti colorati, il filone preponderante per quest’annata in poltrona rossa è radicato nella realtà indiana della mafia e dello sfruttamento. A questo proposito, un’altra uscita highly recommended è Gangs of Wasseypur, la cui trama si ispira alla vita di Surajbhan Singh, il politico del Bihar condannato per omicidio nel 2008, durante la triste vicenda della mafia delle miniere di carbone dello stato del Jhaharkhand.
THRILLER PSICOLOGICI - Affezionatissimi spettatori di sparatorie efferate che culminano nell’inevitabile vittoria del poliziotto buono, baffuto e pingue, i cinefili indiani hanno espresso il loro voto riguardo ai film attesi con più impazienza: trattasi di Talaash e di Ek Tha Tiger, che non per caso vantano come protagonisti due superdivi del grande schermo bollywoodiano, Aamir e Salman Khan, detto Sallu, le cui immagini, a petto nudo e depilato, invadono ogni sorta di cartellone pubblicitario.
Talaash è il secondo lavoro della regista Reema Kagti, fra l’altro sceneggiatrice della commedia catalana Zindagi Na Milegi Dobara, in coproduzione con Aamir Khan, protagonista di questo intrigante thriller psicologico in veste di poliziotto. Affiancato da dive indiscusse, quali Rani Mukheji e Karieea Kapoor, e con un budget di 400 milioni di rupie, non è difficile annusarne l’imminente successo.
Ek Tha Tiger (“C’era una volta una tigre”) rappresenta invece la prima collaborazione del popolarissimo “Sallu” con la distribuzione firmata Yashraj Films. Dopo aver sbancato i botteghini con il film Bodyguard rilasciato durante festa musulmana di Eid, anche quest’anno per Salman Khan si attende un miracolo di incassi con ambientazioni che spaziano alternativamente fra Turchia, Iraq, Cuba, Irlanda e India.
AMORE E ALTRE PASSIONI - Banditi e malviventi a parte, la tradizione del cinema indiano non tradisce le aspettative del suo pubblico più affezionato: famiglie allargate straripanti di bambini armati di bandane di Shahrukh Khan e giovani fanciulli e fanciulle in età da marito che sospirano ed anelano dinnanzi alle sentimentali vicissitudini dei loro idoli sdolcinati.
Per le spettatrici del gentil sesso il film romantico dell’anno è senz’altro Kahaani, in cui Vidya Balan interpreta magistralmente il ruolo di protagonista nel suo quarto film completamente incentrato su un personaggio femminile.
COMMEDIA SPORTIVA - Meno comune ma non per questo meno amato dal popolo di Bollywood (vedi il grande successo internazionale di film come Lagaan) e Lahore è il genere della commedia sportiva. Quest'anno è capeggiato da Ferrari ki Sawaari, seconda produzione di Vinod Chopra dopo l’acclamatissimo 3 Idiots.
Elementi focali della trama sono l’incondizionato amore paterno, i viaggi su ruggenti Ferrari scarlatte pilotate da Sharman Joshi, uno dei “3 idioti”, e il cricket. Si tratterebbe secondo alcuni della vita del celeberrimo giocatore indiano Sachin Tendulkar; non per niente, il film uscirà nelle sale durante la bollente stagione sportiva dell’India Premier League.
NON SOLO BOLLYWOOD - Prodezze bollywoodiane a parte, dall’industria cinematografica di Tollywood in Tamil Nadu si attende con impazienza l’uscita nelle sale del misterioso film 3.
L’onnipresente canzone anglo-tamil Why This Kolaveri Di, tratta dalla colonna sonora del film tamil prossimamente nelle sale, ha rimbambito indiani e non con il suo ritmo ipnotico, aggiudicandosi il titolo di tormentone più cliccato su Youtube: 20 milioni di utenti in soli 28 giorni e un proliferare di cover in tedesco, italiano, punjabi e quant’altro.
L’imprevedibile successo di Kolaveri Di rischia pericolosamente di deludere le aspettative nei confronti di 3, un film tragi-romantico diretto dalla regista Aishwariya Dhanush.
Oltre al già di per sé prolifico e ridondante serbatoio di lungometraggi in terra indiana, l’India ispira e partecipa al cinema internazionale con un gruzzolo di produzioni nostrane, co-produzioni e americanate. Tra di esse si consiglia vivamente Choli Ke Peeche, una coproduzione India-Italia presentata al Festival di Roma del 2010 e ora in arrivo nelle sale del subcontinente.
Indiano per personaggi e ambientazioni è anche Life of Pi. Per chi ha letto l'omonimo libro di Yann Martel, questo sarà senz’altro il “film di Natale” del 2012: un’avventura in 3D che ripercorre le surreali vicende di “Pi” Patel, il ragazzino indiano di Pondicherry che, a seguito di un naufragio, si troverà a convivere per 227 giorni sulla stessa scialuppa con una tigre del Bengala. “Pi” sarà interpretato da Suraj Sharma, un emerito sconosciuto alle prime armi con il grande schermo, accompagnato da attori del calibro di Gerard Depardieu e Tobey Maguire.
Altrettanto attraente è la trasposizione cinematografica di un altro libro, tanto grande quanto ingombrante: i Figli della Mezzanotte. Dall’omonimo romanzo del contestatissimo Salman Rushdie, chi meglio di Deepa Mehta avrebbe potuto prendersi la briga di ritrarre una storia di realismo magico antipatica sia alla classe dirigente indiana che ai musulmani del subcontinente?
DI CAPRIO IN INDIA - A disorientare l’immaginario collettivo di fan e fanatici di India e di cinema ci pensa Il Grande Gatsby: cosa ci fanno Leonardo di Caprio e Amitabh Bacchan nello stesso film? Sostanzialmente, fanno l’ennesimo remake del grande romanzo americano di Fitzgerald. Il mitico angry young man del cinema indiano Amitabh compare in qualità di Meyer Wolfshein, il personaggio ebreo col vizietto delle scommesse truffaldine, inaugurando così la sua apparizione fra l’immortalità dei divi di Hollywood.