Sudcoreano, 50 anni, si è fatto conoscere prima con il giallo Memories of Murder, poi con The Host e Snowpiercer. Criticata dai vegani la sua pellicola Okja. La lotta tra ricchi e poveri di Parasite ha convinto le giurie, vincendo a Cannes e poi agli Oscar
Il suo ultimo film, Parasite, si è aggiudicato la Palma d’Oro al Festival di Cannes (prima volta per la Corea del Sud) e quattro premi Oscar (tra cui quello a Miglior film, finora mai assegnato a un film straniero e non in lingua inglese). Per il regista Bong Joon-ho, 50 anni, sudcoreano, si è trattato della prima vera consacrazione da parte della critica cinematografica. La lotta tra ricchi e poveri messa in scena nella pellicola, uscita nelle sale nel 2019, ha convinto le giurie. E ha fatto entrare nella storia Joon-ho. (OSCAR 2020: TUTTI I VINCITORI - IL RED CARPET - I MOMENTI PIÙ EMOZIONANTI DELLA SERATA)
Gli esordi
Bong Joon-ho è nato nel 1969 a Taegu, quarta città più popolosa della Corea del Sud. Figlio di un designer e laureato in Sociologia all’Università Yonsei, nella capitale Seul, si è appassionato al cinema già durante l’adolescenza. I modelli a cui si ispira sono i registi Shohei Imamura e Hou Hsiao-hsien.
I primi riconoscimenti
Nel 2003, con il giallo Memories of Murder, il regista si è aggiudicato premi in diversi festival di tutto il mondo, tra cui quello di San Sebastián e il Torino Film Festival. Nel 2006 ha girato il film campione di incassi The Host, presentato al Festival di Cannes di quell’anno. Nel 2011 è tornato sulla Croisette in qualità di presidente di giuria della Caméra d’or, premio assegnato alla miglior opera prima. Nel 2013 ha diretto Snowpiercer, suo debutto cinematografico in lingua inglese.
La polemica su Okja
Nel 2018 Bong Joon-ho ha portato a Cannes Okja, film prodotto da Netflix con protagonisti dei “supermaiali”, esemplari speciali di suini. L’obiettivo della pellicola, secondo il regista, era quello di portare l’attenzione sui metodi di allevamento e sul consumo della carne. “Se tutti si fermassero a riflettere sull’origine della carne che mangiano credo il consumo declinerebbe gradualmente”, ha detto Joon Ho. Ma i vegani l’avevano interpretato in modo opposto, criticando il film.
Il successo di Parasite
Dopo quattro mesi di riprese, e dopo la presentazione in anteprima al 72esimo Festival di Cannes, Parasite è uscito nelle sale a maggio 2019. La pellicola, ambientata in Corea del Sud, mette in scena il contrasto tra due classi sociali facendo incrociare le vite di due famiglie, una molto povera e una molto benestante. Ne risulta un film che mescola generi diversi, dalla commedia nera al thriller, dal dramma all’horror. Premiato agli Oscar 2020, Parasite è la prima pellicola straniera e non in lingua inglese ad aver vinto la statuetta di miglior film.