
Raffaello Sanzio, vita e opere dell’artista a 500 anni dalla sua morte. FOTO
Nato nel 1483 e morto il 6 aprile 1520, il pittore e architetto di Urbino è considerato uno dei più grandi non solo del Rinascimento ma di ogni epoca. Dall’affresco “Scuola di Atene” alla “Dama con il liocorno”, ecco quali sono i lavori più celebri che ci ha lasciato

Il 6 aprile 1520 si spegneva a Roma Raffaello Sanzio, uno dei più grandi artisti di ogni epoca. A 500 anni dalla morte, le sue opere sono tutt’oggi tra le più famose rappresentazioni di arte rinascimentale in tutto il mondo
Raffaello in mostra a Roma a 500 anni dalla sua scomparsa. FOTO
Nato nel 1483 a Urbino, fu il padre Giovanni Santi, anch’egli pittore, a incoraggiare Raffaello nello studio dell’arte e della pittura. In particolare, il punto di riferimento era Piero della Francesca che proprio nella città marchigiana aveva realizzato alcune tra le sue opere più belle (nella foto: “Autoritratto” di Raffaello Sanzio)
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Il primo periodo della sua attività fu caratterizzato dalla realizzazione di opere come “La Pala del Beato Nicola da Tolentino”, “Lo Stendardo della Trinità” e la “Crocifissione Mond” (nella foto)
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Sempre agli esordi di Raffaello è attribuito il suo “Angelo”, uno dei frammenti della “Pala Baronci” databile al 1500-1501

È invece del 1503 il “Ritratto Virile”, uno dei tantissimi ritratti che Raffaello Sanzio eseguirà nel corso della sua carriera

Poco dopo, iniziò a collaborare con il Pinturicchio. Nel 1504, invece, realizzò lo “Sposalizio della Vergine” che attualmente si trova alla Pinacoteca di Brera a Milano

Sempre nel 1504, Raffaello si trasferì a Firenze mantenendo però importanti rapporti con la corte di Urbino: per essa dipinse il dittico con “San Michele che abbatte Satana” e “San Giorgio che uccide il drago”, ma anche i ritratti di Guidobaldo da Montefeltro e di Elisabetta Gonzaga (nella foto)

Proprio a Firenze Raffaello conobbe Leonardo e Michelangelo. L’influsso dei due grandi maestri fu subito evidente in opere come il “Giovane con la mela” e la “Dama col liocorno”

Sempre al periodo fiorentino risale la serie delle Madonne tra le quali si ricordano la “Madonna del Cardellino”, la “Madonna del Belvedere, la “Piccola Madonna Cowper” e la “Grande Madonna Cowper”, conosciuta anche come “Madonna Niccolini” (nella foto)

Del 1506 è invece il “Cristo Benedicente” (nella foto), stesso anno in cui dipinse l’Autoritratto, opera che venne anche riprodotta nelle banconote italiane da 500mila lire

Nel 1507, dipinse la “Madonna del baldacchino” e la “Deposizione borghese” (nella foto). Quest’ultimo dipinto, conservato nella Galleria Borghese a Roma, rappresenta lo scomparto principale della Pala Baglioni

È dello stesso anno il dipinto “Sacra Famiglia con l’Agnello”, oggi custodito al museo del Prado di Madrid

Intanto la fama di Raffaello raggiunse Roma e in particolare Papa Giulio II, che gli affidò l'incarico della decorazione delle Stanze vaticane. Qui dipinse gli affreschi della “Disputa del sacramento”, il “Parnaso” e la famosissima “Scuola di Atene” (nella foto)

Sempre nel suo periodo romano, Raffaello dipinse tantissime altre opere tra le quali si ricorda la “Madonna dei candelabri”

A quel periodo appartiene anche la “Madonna Aldobrandini”, oggi alla National Gallery di Londra

Una delle ultime opere di Raffaello è “La Fornarina”, databile tra il 1518 e il 1519

Raffaello Sanzio morì a Roma il 6 aprile del 1520 all’età di 37 anni (nella foto: “Eterno fra due Angeli”)

Le opere di Raffaello lasciarono un segno indelebile per tutti i pittori successivi. L'artista di Urbino è ritenuto fondamentale per lo sviluppo del linguaggio artistico dei secoli a venire (nella foto: “Ritratto di donna”)

Raffaello Sanzio è considerato l’ispirazione di una scuola che fece arte "alla maniera" sua e che va sotto il nome di “Manierismo” (nella foto: “Estasi di Santa Cecilia”)

L’artista di Urbino influenzò tutte le accademie fino alla prima metà dell'Ottocento, il suo influsso è evidente anche in pittori del XX° secolo come Salvador Dalí (nella foto: “Madonna Colonna”)