Flash ci accompagna nell’universo della mise en place attraverso il nuovo progetto della Galleria Rossana Orlandi che esplora la tavola come simbolo della convivialità.
Torna tra le stanze e i cortili della galleria di via Bandello Tabula Rara, il progetto nato nel 2002 per raccontare la tavola come momento di unione e reciprocità. Magazine, architetti e designer hanno rappresentato attraverso la mise en place il rito della cena. Non una semplice esposizione, ma un percorso emotivo dove l'apparecchiare diventa opera d’arte quotidiana.
C’è il mondo di ieri e quello di oggi nella tavola di AD, c’è quella di Michele de Lucchi, dove non compare alcun rimando alle feste, ma ciò che rimane dopo una giornata di lavoro; c’è la cena nel sottobosco immaginata da Emanuela Crotti, quella a due di Cabana, ma anche quella in solitudine, perché sul magnifico tavolo di Gio Ponti, simbolo della convivialità, è un solo posto ad essere apparecchiato.
“Non è più il salotto il luogo dello scambio di idee, è la tavola”, ci spiega Rossana Orlandi. “Le tavole sono importantissime nella vita quotidiana. A tavola le persone diventano più sincere, a tavola si comunica, si racconta con spontaneità la propria storia, a tavolo ci si lascia anche un po’ andare.
E’ un momento molto importante quello che stiamo vivendo, è un momento in cui abbiamo bisogno di stare insieme, abbiamo bisogno di coccole, non di sfarzo ma di momenti sinceri.
Ad apparecchiare secondo la propria personalità ci sono architetti, magazine, designer, amici della gallerista ma, ci racconta Rossana Orlandi, “la cosa più divertente è che ci sono le tre mogli: Caterina Rivadossi, moglie di Dario Rinero ha disegnato uno spazio fluido simbolo della vita moderna in continuo movimento; mentre quello di llona Mancikova, compagna di Piero Gandini, è un invito; per Veronica Gaido, consorte di Piero Lissoni, il caffè invece è una scusa per incontrarsi.”
La mise en place è un po’ la messa in scena, chiediamo alla gallerista.
Sì, è il mettere a tavola quello che si ama, è la condivisione con i propri ospiti di ciò che ci appassiona.
Marie Claire immagina una tavola del dopo cena di Natale, quando il tempo si distende tra una fetta di panettone condiviso e una partita a carte.
HTSI, la rivista de Il Sole 24Ore, mette invece al centro la convivialità, sottolineata da una tovaglia ricamata a mano da ogni commensale.
Sul tavolo disegnato Luca Bombassei ci sono invece dei recipienti in vetro di junk food che ricordano quasi una cena improvvisata, ma nobilitata da oggetti preziosi di Buccellati.
Quale sarà invece la tavola di Natale di Rossana Orlandi?
“La tavola di Rossana Orlandi è la tavola fatta per i bambini, quindi sarà piena di babbi natale, sarà fatta con la vecchia tovaglia bianca della nonna e vecchi pizzi. Una tavola molto giocosa e molto allegra.”