Niko Pandetta, il cantante neomelodico è uscito dal carcere: sconterà la pena in comunità
SpettacoloL'artista catanese, nipote del boss mafioso Salvatore “Turi” Cappello, era detenuto a Cagliari dopo la condanna a quattro anni e cinque mesi per spaccio di droga ed evasione
Il cantante neomelodico catanese Vincenzo Pandetta, in arte Niko Pandetta, 32 anni, nipote del boss mafioso Salvatore “Turi” Cappello, ha lasciato il carcere di Cagliari, dove era detenuto dopo la condanna a quattro anni e cinque mesi per spaccio di droga ed evasione, per recarsi in una comunità in Calabria, dove continuerà a scontare la pena. L’ha stabilito il Tribunale di Sorveglianza di Cagliari. Il quotidiano online MeridioNews ha riportato la notizia. “Liberi, finalmente”, dice Pandetta in un video pubblicato sul suo profilo Instagram, intitolato “Sono tornato” e dove appare con i capelli lunghi, la tuta giallo-viola del Real Madrid e un grande sorriso sul volto prima di salire e di allontanarsi su un fuoristrada nero Mercedes.
NUOVI GUAI GIUDIZIARI: TROVATO UN CELLULARE IN CELLA
La Squadra Mobile di Milano aveva arrestato Niko Pandetta il 19 ottobre 2022 nella zona di Quarto Oggiaro in esecuzione di un provvedimento di carcerazione emesso dal Tribunale di Catania. Il cantante si trovava nella stanza di una struttura ricettiva insieme ad altri due uomini e aveva con sé 12 mila euro in contanti. Pochi giorni prima, la Corte di Cassazione aveva respinto il ricorso dei suoi legali e aveva così reso definitiva la sua condanna a quattro anni e cinque mesi per spaccio. L’inchiesta che l’aveva coinvolto, chiamata Double Track, risaliva al 2017. All’epoca, gli inquirenti si erano concentrati su un gruppo criminale che orbitava intorno al clan Cappello-Bonaccorsi. Secondo le loro ricostruzioni, Pandetta avrebbe venduto sostanze stupefacenti mentre si trovava agli arresti domiciliari a Catania. Recentemente, il cantante neomelodico è invece finito al centro di nuovi guai giudiziari nell’inchiesta della Dda di Palermo su un traffico di cellulari e di droga nel carcere Pagliarelli. Lo scorso maggio, durante il concerto One Day alla Plaia di Catania, il trapper Baby Gang aveva infatti mostrato su uno smartphone un video di Pandetta, che sembrava una videochiamata in diretta e dopo la quale lui stesso aveva annunciato l’uscita del singolo Minorile, in collaborazione proprio con Baby Gang. Dopo il caso mediatico, gli agenti della polizia penitenziaria avevano operato una perquisizione nella cella del neomelodico nel carcere di Rossano, dove avevano trovato un telefono cellulare.
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L'ARRIVO DELLA SECONDOGENITA
All’inizio dello scorso giugno, sulla sua pagina Instagram gestita dallo staff, Niko Pandetta aveva anche annunciato l’imminente nascita della secondogenita Naike. “In un momento segnato da distanza forzata e grandi difficoltà personali, arriva una notizia che parla di amore, coraggio e speranza: Niko sta per diventare papà per la seconda volta”, recitava il post, che aveva accennato anche ai gravi problemi di salute della compagna del cantante, Angelica, aggravati inoltre dalla sua assenza. “L’impossibilità di starle accanto durante i momenti più delicati, a causa della detenzione, ha rappresentato per Niko una sofferenza profonda, ben più dura delle privazioni". La coppia, però, aveva ugualmente deciso di intraprendere insieme il percorso dell’inseminazione artificiale. “Contro ogni ostacolo, ci sono riusciti. Tra poche settimane nascerà la loro bambina. Un evento atteso, voluto, che rappresenta molto più di una semplice nascita: è il simbolo di una vita che resiste, di un amore che supera tutto, di una luce che si accende anche nel buio. In mezzo a una condizione difficile e incerta, questa nuova vita è il più forte dei messaggi. Una bambina in arrivo, una speranza che cresce”.