Adriana Asti, l'attrice italiana morta a 94 anni: carriera, vita privata e figli. FOTO
Nata a Milano nel 1931, è stata una delle interpreti più raffinate e coraggiose del teatro e del cinema italiano, musa di Visconti, Pasolini e Bertolucci. In film come "Accattone" e "Prima della rivoluzione" ha incarnato personaggi intensi e moderni. Sul palcoscenico ha affrontato Beckett, Pinter, Pirandello con intensità poetica, mentre al cinema europeo ha unito profondità e presenza magnetica, lasciando un’eredità artistica autentica
È morta la notte dl 31 luglio a Roma, all’età di 94 anni, Adriana Asti: una delle più grandi voci del teatro e del cinema italiano, nata a Milano nel 1931. Artista elegante e audace, ha attraversato il Novecento artistico lavorando con Strehler, Visconti, Pasolini, Bertolucci e altri giganti
Adriana Asti nasce a Milano il 30 aprile 1931, una città che le resta nel cuore per tutta la vita
Esordisce a teatro nel 1951, recitando Plauto con compagini stabili, iniziando una carriera intensa sul palcoscenico
Ottiene riconoscimenti importanti con Strehler e Visconti, interpretando Il crogiuolo di Miller già nel 1955
Visconti la scrittura in Rocco e i suoi fratelli (come ragazza della lavanderia) e Ludwig (come Lila)
Interpreta Amore nel film d’esordio di Pasolini, Accattone (1961), iniziando un legame artistico intenso
Nel 1964 interpreta Gina per Bertolucci: un ruolo decisivo grazie alla sceneggiatura di Francesco Barilli e Bertolucci stesso
Francesco Barilli scrive Prima della rivoluzione, dove Asti declina tutta la complessità del personaggio femminile incarnato da Gina
È protagonista in Duet for Cannibals (1969), diretto da Susan Sontag, incontro fra due donne intellettuali sul set
Il legame con Sontag segna una stagione di cinema riflessivo e sperimentale nella fine anni ’60
Pur non avendo recitato con Domenico Modugno, incarna con la sua generazione lo spirito ribelle e innovatore della scena italiana anni ’60. Qui sul set di una trasmissione tv
Recita in film come Il fantasma della libertà di Buñuel (The Phantom of Liberty, 1974) e I visionari (1968) di Ponzi
Nel 1979 è Ennia in Caligola di Tinto Brass, interpretando un ruolo controverso e audace
Nel 2003 interpreta Adriana Carati ne La meglio gioventù, ruolo che le vale Nastri d’Argento e Ciak d’oro
Nel film Nome di donna (2018), è Ines, ruolo che le procura una candidatura al Nastro d’Argento
È doppiatrice di attrici come Claudia Cardinale e Stefania Sandrelli: regalava spessore a ogni sillaba
Vince il David di Donatello speciale (1974), Nastri d’Argento nel 1974, 1977, 2004 e un Nastro alla carriera nel 2015
Ha condiviso la scena con Franca Valeri, Natalia Ginzburg e Moravia, diventando figura centrale nel dibattito intellettuale italiano
Il rapporto personale e professionale con Pasolini resta uno dei nodi più intensi della sua vita come artista militante
Ha affrontato testi di Pinter, Beckett, Pirandello e autorità moderne come Wilson e Childs, lasciando tracce indelebili sul palcoscenico
È morta stanotte a Roma, dopo una vita di teatro, cinema e scrittura. Aveva 94 anni: con lei se ne va un pezzo profondo della cultura italiana